L’Istat conferma: “ripresa sostenuta per l’economia italiana”

L’Istat conferma: “ripresa sostenuta per l’economia italiana”

Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo è cresciuto del 2,6% rispetto ai tre mesi precedenti e del 3,9% su base annua. La crescita acquisita per il 2021 è attualmente pari al 6,2%. Per alberghi e ristoranti fatturato in forte recupero.

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30 novembre 2021

I dati definitivi confermano sostanzialmente le stime preliminari: nel terzo trimestre del 2021il Pil  è aumentato del 2,6% rispetto al trimestre precedente e del 3,9% (la stima indicava un +3,8%) nei confronti del terzo trimestre dello scorso anno. Si conferma così, scrive l'Istat (link ai dati completi in pdf),"una ripresa congiunturale sostenuta dell'economia italiana".

"Il risultato ha beneficiato - spiega l'Istituto di statistica - per  il secondo trimestre consecutivo di un forte recupero del settore dei servizi di mercato, di una crescita dell'industria, mentre è risultato ancora in flessione il settore agricolo. Dal lato della domanda, a  sostenere la crescita del Pil sono stati soprattutto i consumi  privati, ma contributi significativi sono venuti anche dagli  investimenti e dalla componente estera. Le ore lavorate sono cresciute dell'1,4% in termini congiunturali, le posizioni lavorative dello  0,2%, mentre i redditi pro capite sono aumentati dello 0,5%".

Pil primo trimestre 2009-terzo trimestre 2021. Fonte: Istat

La crescita acquisita per il 2021, ovvero quella che si otterrebbe se nel quarto trimestre il Pil dovesse registrare una variazione congiunturale nulla, è pari al 6,2%.

Altre notizie e approfondimenti sono disponibili nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

Per alberghi e ristoranti fatturato in forte recupero

Nel terzo trimestre 2021 l'indice destagionalizzato del fatturato dei servizi è cresciuto del 3,7% rispetto al trimestre precedente, mentre l'indice generale grezzo è aumentato del 10,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'Istat (link ai dati completi in pdf) sottolinea che si tratta "del terzo incremento consecutivo" e che "c'è stato un fortissimo recupero congiunturale delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione". Per la prima volta l'indice complessivo è superiore a quello registrato nel quarto trimestre 2019 (l'ultimo prima della crisi). 

 

Federalberghi: “due mesi estivi non bastano a risollevare il settore” 

“I dati Istat sul fatturato dei servizi delle aziende ricettive fotografano una realtà tragica, che è sotto gli occhi di tutti, anche se molti si ostinano a rivolgere lo sguardo altrove, illudendosi che l’andamento favorevole della domanda italiana durante la seconda parte dell’estate sia stato sufficiente a compensare due anni di carestia”. Con queste parole il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta i dati diffusi  dall’Istituto Nazionale di Statistica sul fatturato dei servizi di alloggio nei primi nove mesi del 2021, dai quali si può desumere un calo del 35,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019.  

“A questo punto dell’anno - continua Bocca - i conti sono pressoché definitivi: ben che vada, il settore ricettivo italiano chiuderà il 2021 con un perdita di quasi 10 miliardi di euro rispetto al 2019. Nei due anni (2021 e 2020), la perdita complessiva è di circa 24 miliardi. In questo momento soffrono soprattutto le destinazioni e le strutture ricettive che si rivolgono al mercato straniero, specie quello di lungo raggio. Lavorano a scartamento ridotto pure i meeting e i congressi, anche a causa delle limitazioni alla capienza delle sale congressuali, per le quali più di un mese fa la Conferenza delle regioni aveva individuato una soluzione, che però stenta a materializzarsi. Attendiamo le festività di fine anno con il fiato sospeso, nella speranza che l’andamento dell’epidemia e le nuove misure di contenimento non procurino ulteriori danni”.

“Nei giorni scorsi - conclude il presidente degli albergatori - il Governo è rimasto sordo alle nostre legittime aspettative e ha rigettato gli emendamenti al decreto fiscale che propongono di lenire le sofferenze delle strutture turistico-ricettive prorogando l’esonero dal pagamento dell’Imu e del credito d’imposta sugli affitti per le imprese che versano in maggiori difficoltà. C’è ancora tempo per intervenire e ci auguriamo che entrambe le misure vengano riconsiderate, quando il decreto fiscale approderà in Aula o durante la discussione della legge di bilancio”.

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