Pisa: nel 2010 "tiene" il sistema delle imprese

Pisa: nel 2010 "tiene" il sistema delle imprese

L'indagine di Unioncamere relativa al saldo tra natalità e mortalità delle imprese pisane conferma dati tutto sommato positivi. Si dimezza la mortalità delle imprese rispetto allo stesso periodo del 2009.

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21 gennaio 2011

Se ancora non siamo usciti dalla crisi, certo è che per il sistema delle imprese provinciali non tutto il 2010 è da buttare. L'indagine di Unioncamere relativa al saldo tra natalità e mortalità delle imprese pisane conferma dati tutto sommato positivi. Non è eccezionale il tasso di crescita di nuove imprese, sostanzialmente fermo ai livelli del 2009, ma si dimezza la mortalità delle imprese rispetto allo stesso periodo del 2009. Infatti, i dati di Unioncamere ci dicono che nei primi 11 mesi del 2010, a Pisa e provincia è raddoppiato il saldo attivo tra nuove e imprese cessate, con l'evidenza di un saldo positivo di + 769 imprese, di contro alle 360 del 2009. Una differenza in positivo di 409 aziende, che colloca la provincia pisana al 50° posto a livello nazionale, facendo al contempo di Pisa la seconda provincia della Toscana, dietro la sola Firenze che quadruplica lo stesso saldo (+1.342 imprese contro le 287 del 2009). Livorno si ferma ad un saldo positivo di +303, Lucca + 281, Arezzo + 266, Pistoia + 202, Siena + 193, Grosseto + 187, Prato + 159, Massa Carrara + 145. Sul fronte della nascita di nuove imprese, Pisa si colloca solo 73° posto in Italia, con la creazione di 3.021 nuove imprese contro le 2.961 del 2009 e un saldo positivo di appena + 60 (ad esempio Roma, la prima in Italia segna + 1.567, in Toscana prima è Firenze con più 614 nuove imprese rispetto all'anno prima, Prato + 185, Lucca + 172, Livorno + 136, Arezzo + 90, Siena + 75, Massa Carrara + 71). Molto più favorevole nella nostra provincia il dato sulle cessazioni, che nel giro di un anno si sono ridotte a 2.252 imprese cessate (contro le 2601 del 2009) e una differenza in positivo di 349 imprese in meno che hanno cessato l'attività. Federico Pieragnoli (Direttore Confcommercio Pisa): "Come confermano questi dati, il tessuto economico della nostra provincia durante questo difficile anno di crisi ha tenuto in maniera più che soddisfacente. Ora, per il 2011 i dati ci dicono che una nuova spinta per l'economia verrà soprattutto dalle regioni del nord ovest, mentre il Pil toscano crescerà appena di un 0,1%. In lieve crescita in Toscana anche la spesa per consumi delle famiglie (+0,3%) e gli investimenti fissi (+0,2%) mentre in calo sono date le esportazioni. Per questo riteniamo necessario e urgente un forte intevento a sostegno delle piccole e medie imprese, attraverso una razionale riduzione dei livelli di tassazione, un accesso al credito bancario più facile e conveniente, una semplificazione delle pratiche burocratiche e un 'offerta di servizi pubblici sempre più qualificata".

 

 

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