Più credito per le pmi "rosa"

Più credito per le pmi "rosa"

Protocollo di intesa tra Dipartimento per le Pari opportunità, Ministero dello Sviluppo, Abi, Rete imprese Italia, Confindustria, Confapi e Alleanza delle Cooperative: previsto un piano di interventi per l'accesso ai finanziamenti per oltre 1,4 milioni di piccole e medie imprese.

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4 giugno 2014
Crediti su misura per le donne che vogliono avviare una start up, progettare nuovi investimenti o far fronte alla crisi con la loro impresa. E' quanto prevede il piano di interventi per l'accesso ai finanziamenti per oltre 1,4 milioni piccole e medie imprese 'rosa' e per le libere professioniste, previsto dal protocollo di intesa siglato da Dipartimento per le Pari opportunità, Ministero dello Sviluppo, Abi, Confindustria, Confapi, Rete imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Il piano, a cui le banche dedicheranno un plafond ad hoc, prevede la possibilità di sospendere le rate di rimborso fino a 12 mesi in caso di maternità e grave malattia, anche dei famigliari. I prestiti beneficeranno della garanzia della sezione speciale Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio del fondo per le piccole medie imprese. Le banche che aderiranno al protocollo indicheranno il plafond finanziario dedicato che potrà essere utilizzato per la concessione di finanziamenti in relazione a specifiche linee di intervento: "Investiamo nelle donne", finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell'attività di impresa ovvero della libera professione;

-      "Donne in start-up" – finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese, ovvero l'avvio della libera professione; "Donne in ripresa", finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà. Prevista anche la possibilità di sospensione del rimborso dei finanziamenti, per un periodo fino a 12 mesi, in casi di maternità dell'imprenditrice o della lavoratrice autonoma; grave malattia, anche del convivente o dei figli anche adottivi; malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell'imprenditrice o della lavoratrice autonoma. Per i finanziamenti sono previste condizioni competitive rispetto alla normale offerta su operazioni simili e con lo stesso grado di rischio. Inoltre, beneficiando della garanzia della Sezione speciale "Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità" del Fondo di garanzia per le Pmi in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile, il costo del finanziamento potrebbe essere conseguentemente migliorato. Le associazioni firmatarie, da parte loro, forniranno alle imprese supporto informativo ed assistenza per l'accesso agli strumenti previsti dal protocollo.''Il fondo centrale di garanzia è un punto centrale della politica governativa'', ha sottolineato Carlo Sappino, dirigente della direzione generale per gli incentivi alle imprese del Mise. ''Siamo lieti di riuscire a realizzare con grandi sforzi questo tipo di sostegno a donne che vogliono fare imprese in un contesto economico difficile'', ha aggiunto la Capo dipartimento Pari opportunità, Ermenegilda Siniscalchi. ''A settembre potremo fare il punto sull'inizio delle erogazioni'', ha puntualizzato il direttore generale dell'Abi, Giovanni Sabatini.  ''Per le donne imprenditrici - ha concluso per Rete Imprese Italia, Patrizia De Luise - è ancora più difficile che per gli uomini ottenere credito. E' fondamentale che questo accordo riconosca

il doppio ruolo della donna nel lavoro e nella famiglia con la possibilità di sospendere i pagamenti in caso di maternità o malattie''.
 
 

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