Pmi: "scatto in avanti" per il Fondo di Garanzia

Pmi: "scatto in avanti" per il Fondo di Garanzia

Il Comitato di Gestione del Fondo ha approvato l'adozione di nuovi criteri di valutazione delle imprese beneficiarie. Maggiore flessibilità e apertura alle aziende e velocizzazione delle procedure di ammissione.

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4 dicembre 2009
Fondo di garanzia semplificati per le pmi in difficoltà

Fondo di garanzia semplificati per le pmi in difficoltà. Il Comitato di Gestione del Fondo ha approvato l’adozione di nuovi criteri di valutazione delle imprese beneficiarie. Parametri caratterizzati da una maggiore flessibilità e apertura alle aziende e una velocizzazione delle procedure di ammissione. In particolare, i criteri per l’accesso al credito sono stati aggiornati per estendere l’attività del Fondo anche alle aziende sane che hanno subito la crisi e si trovano in temporanea difficoltà. “Si tratta di un cambiamento significativo, condiviso da tutte le categorie presenti nel Comitato: Ministero dello Sviluppo Economico,  dell’Economia, delle Politiche Agricole,  Infrastrutture e Trasporti, Presidenza del Consiglio, Regioni, ABI, Confindustria, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, CNA , Casartigiani, Unatras, Confcooperative”, si legge nella nota diffusa dal ministero dello Sviluppo Economico. “Dopo 10 anni - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola - si cambiano i criteri per l’accesso al Fondo. Si tratta di una riforma storica: più imprese potranno accedere a questo strumento così importante soprattutto in questa delicata fase di ripresa economica”. E’ la prima di una serie di riforme che il Comitato di Gestione sta mettendo a punto per riorganizzare il Fondo, convertendolo da strumento anti-crisi a infrastruttura "di sistema" per il rilancio e lo sviluppo delle Pmi”. “Il 2009 – ha detto Scajola - ha visto già importanti novità come l’ampliamento della dotazione a 1,6 miliardi da qui al 2012, l’estensione alle imprese artigiane e l’aggiunta di una sezione speciale per i trasporti. E i dati confermano l’utilità del Fondo: gli ultimi aggiornamenti indicano un aumento delle domande dell`86,4% rispetto al 2008, un incremento del 185,8% dei finanziamenti richiesti, dell`87,3% dei finanziamenti accolti, del 109,6% dell’importo garantito”. “La via da seguire per il futuro - ha concluso Scajola - è quella di un dialogo con le Regioni per creare una rete di alleanze tra Governo e territori. Creeremo anche una rete di formazione-informazione sul Fondo, perché vogliamo che le imprese conoscano a fondo lo strumento per poterne sfruttare tutte le potenzialità”. Tra le novità approvate, si segnalano l’ampliamento dell’accesso alle procedure semplificate e l’aumento dell’importo massimo ammissibile alla procedura di  microcredito da 75.000 euro a 100.000 (con l’estensione anche alle aziende che hanno presentato una perdita in uno degli ultimi due bilanci), che testimoniano l’impegno a premiare sempre più le operazioni non assistite da garanzie reali, bancarie e assicurative. Si evidenziano poi nuove semplificazioni procedurali per le richieste di garanzia su operazioni di importo ridotto da parte di imprese start up, nonché la modifica dei valori di riferimento, ora più flessibili, di alcuni indicatori per l’ammissione alla garanzia e sostituzione di quelli considerati ormai obsoleti.. Per il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, il Fondo “rappresenta uno degli strumenti più efficaci per affrontare i problemi di accesso al credito”, ma “servono risorse adeguate per il 2010”. Il presidente Confesercenti, Marco Venturi, sottolinea: “i risultati importanti conseguiti dal Fondo, che nel 2009 ha visto crescere la sua operatività, ci spingono ad evidenziare la necessità di fare ulteriori passi in avanti”. Per il numero uno della Confartigianato, Giorgio Guerrini, “si tratta di un deciso cambiamento di rotta per aumentare l'efficacia anticrisi di uno strumento a cui abbiamo sempre attribuito una grande importanza, salutando con grande favore l'allargamento alle imprese artigiane, decisione assunta dal Governo tra le prime misure a sostegno dell'economia reale nei primi mesi della crisi”. Il presidente Cna,Ivan Malavasi, parla di “una decisione molto, molto importante che consente finalmente a tutte le imprese artigiane di utilizzare la forza  del Fondo centrale di garanzia”. Infine il numero uno di Confcooperative, Luigi Marino, osserva : “la revisione dei criteri di selezione è un segnale di particolare attenzione nei confronti delle imprese e in particolar modo delle Pmi e delle cooperative. Se ne conferma il momento di difficoltà e l’importanza degli strumenti di garanzia per sostenere un’adeguata dinamica degli investimenti, soprattutto nel Mezzogiorno”.

 

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