Premio Giorgio Ambrosoli

Premio Giorgio Ambrosoli

Locandina Premio Giorgio Ambrosoli

Confcommercio sostiene il Premio Giorgio Ambrosoli all'integrità, responsabilità e professionalità dedicato a Giorgio Ambrosoli ucciso per aver adempiuto con "integrità e responsabilità" il suo lavoro di curatore fallimentare della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Promosso dalla famiglia Ambrosoli e da Transparency International Italia, l'associazione italiana aderente alla rete internazionale di associazioni di riferimento per la lotta contro la corruzione e per la legalità, il Premio ha ottenuto il riconoscimento dell'Alto Patronato da parte della Presidenza della Repubblica, il patrocinio della Camera di Commercio di Milano, la collaborazione del Piccolo Teatro di Milano.

Il Premio Giorgio Ambrosoli assegna riconoscimenti a persone, o gruppi di persone - in particolare della pubblica amministrazione e delle imprese - che su tutto il territorio nazionale si siano contraddistinti per la difesa dello stato di diritto tramite la pratica dell'integrità, della responsabilità e della professionalità, pur in condizioni avverse a causa di "contesti ambientali", o di situazioni specifiche, che generavano pressioni verso condotte illegali.

X Edizione (2022)

Il 17 ottobre 2022 presso il Teatro Studio Melato del Piccolo Teatro di Milano si è tenuta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del Premio Giorgio Ambrosoli, giunto alla sua decima edizione. Gli approfondimenti di questa edizione si sono focalizzati in particolare sulla prospettiva internazionale, promuovendo un momento di riflessione sul ruolo della società civile nella prevenzione e nel contrasto al malaffare.

Foto del palco durante la premiazione 2022 del Premio Giorgio Ambrosoli

Patrizia Di Dio, Vicepresidente Confcommercio con incarico nazionale per la Legalità e la Sicurezza, ha partecipato ad un panel dedicato al ruolo della società civile in Italia per la prevenzione e il contrasto al malaffare e ha evidenziato il fondamentale ruolo di Confcommercio in questo ambito ed in particolare del ruolo delle donne e delle imprenditrici per la lotta all'illegalità e per lo sviluppo della società ed economia: "Dobbiamo riuscire a costruire una cultura della coscienza e della dignità facendo il nostro dovere senza clamore possiamo da semplici cittadini essere degli eroi silenziosi coltivando il rispetto della legalità e il rispetto per la democrazia".


VIII-IX Edizione (2020-2021)

Il 4 novembre 2021, dopo un anno di stop a causa della pandemia, il Premio Giorgio Ambrosoli è tornato in una nuova veste con l’adozione di una formula televisiva studiata ad hoc per consentirne la visione in diretta e in differita su tutto il territorio nazionale.

L’iniziativa civile, che si è tenuta al Piccolo Teatro di Milano-Teatro d'Europa, si ripropone nel solco delle linee sviluppate nella precedente edizione del giugno 2019 che ha visto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenire di persona in occasione dell’anniversario del quarantennale dell’uccisione dell’avvocato Giorgio Ambrosoli.

Al centro di questa "doppia" edizione del Premio c'è stata la ricerca “Gli Italiani virtuosi” dell’Osservatorio Premio Giorgio Ambrosoli in collaborazione con gli studiosi Toni Giorgi e Caterina Gozzoli dell’Università Cattolica. Per la prima volta dalla prospettiva delle scienze sociali, vengono documentati e interpretati in modo sistemico i molteplici fenomeni di buone pratiche, evidenziando l’importanza dell’emersione di “micro-reti sociali” informali a supporto di chi si espone per tutelare lo stato di diritto in condizioni di difficoltà. Su queste premesse per l’edizione VIII-IX è stato assegnato il Riconoscimento Speciale “Alle persone vicine e di supporto a chi si espone per la tutela dello stato di diritto”.

Dopo il messaggio della Ministra della Giustizia Marta Cartabia, hanno partecipato all'evento il Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale Teo Luzi, e Maria Vittoria de Simone, Procuratore Nazionale Aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia.

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha partecipato inviando un videomessaggio: “Questo premio è la conferma di una lunga alleanza tra il mondo delle imprese e delle associazioni a difesa della legalità. Un’alleanza che si celebra e si conferma da molti anni dentro questo premio dedicato ad una persone come tante, Giorgio Ambrosoli, ma non ad un uomo qualunque [...] L’avvocato Ambrosoli con le sue scelte individuali e consapevoli è dopo quarant’anni ancora storia che parla al presente. La crisi pandemica ha in un certo senso un onda lunga esistenziale sulla società e sull’economia: le famiglie sono più fragili ed esposte così come il mondo delle imprese: incertezza, mancanza di liquidità, difficoltà di accesso al credito sono un combinato disposto che ha messo a rischio usura quarantamila imprese del commercio e del turismo. Allora è importante che gli imprenditori onesti non si sentano soli, è importante che i controlli non siano vissuti come accanimento ma come supporto a chi fa le cose per bene. E’ importante che ci sia un’iniziativa civile e che si viva giorno per giorno. La legalità è il rispetto del patto del vivere insieme [...] Giorgio Ambrosoli a questo patto ha dedicato la vita. Era forse solo un uomo ma non è stato un uomo solo: grazie alla sua famiglia la sua vicenda è diventata una storia collettiva che oggi ci illumina la strada e questa luce arriva ogni anno più lontano".


VII Edizione (2019)

Il 24 giugno 2019, a quarant'anni dall'assassinio di Giorgio Ambrosoli, si è svolta presso il Piccolo Teatro di Milano la cerimonia del premio a cui ha partecipato il Capo dello Stato Sergio Mattarella. A ritirare il premio sono stati il magistrato Giuseppe Pignatone, l'ingegnere aero-spaziale Amalia Ercoli Finzi e l'imprenditrice Pina Mengano Amarelli.

A consegnare il riconoscimento, invece, c'erano i familiari: Umberto, Francesca e Annalorenza Gorla Ambrosoli.

Ad alternarsi sul palco degli interventi, tra gli altri, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, il presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé, il presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia Carlo Sangalli e quello del Censis Giuseppe De Rita.

Nel suo intervento, Tajani ha sottolineato: "Il modo migliore per onorare la memoria di chi si è battuto per la legalità e la giustizia, pagando con la vita, è contribuire tutti insieme ad affermare, ogni giorno, questi valori fondamentali. Ecco perché questo premio è così importante". Per il presidente del Parlamento europeo "l'Unione europea continuerà ad essere il nostro migliore alleato per affermare lo Stato di diritto, dobbiamo continuare a lavorare per un'Europa unita e forte, capace di proteggere efficacemente tutti i suoi cittadini".

Il presidente Sangalli nel suo intervento ha ringraziato la famiglia Ambrosoli per aver coinvolto la Confcommercio "in questo progetto fin dal 2012 e che ha sempre saputo fare di un dolore privato un progetto collettivo. Sono passati 40 anni dalla morte dell'Avvocato Ambrosoli. E questo premio è certamente un premio alla memoria, ma più di tutti è un premio che è capace, ancora, di dare speranza".

L'ultimo a prendere la parola è stato Mattarella, che ha parlato di Ambrosoli come di uomo che "ha impersonato la superiorità della legge e dell'onestà".


VI Edizione (2018)

Il 26 giugno presso il Piccolo Teatro di Milano ha avuto luogo la cerimonia della sesta edizione del Premio Giorgio Ambrosoli, da quest'anno in collaborazione con il Parlamento Europeo e con il patrocinio del Comune di Milano, della Camera di Commercio di Milano, l'adesione di Fondazione Rete Imprese Italia e del Piccolo Teatro di Milano e d'Europa.

Foto di gruppo premiazione "Premio Giorgio Ambrosoli" edizione 2018

Il premio riconosce valore agli "esempi invisibili" di professionisti che si siano contraddistinte per la difesa dello stato di diritto tramite la pratica dell'integrità, della responsabilità e della professionalità, pur in condizioni avverse a causa di "contesti ambientali" o di improprie pressioni contro la legalità nel contesto in cui hanno operato.

Questa edizione ha messo in evidenza il programma di interventi su tutto il territorio nazionale con la messa in rete permanente di tutti i premiati di ogni edizione per accompagnare e supportare le loro singole azioni e per:

  • agevolare la possibile costituzione di una "voce unica" su una serie di temi volti alla tutela e al rafforzamento dello stato di diritto in Italia;
  • promuovere una effettiva e concreta attuazione delle misure già esistenti di protezione dei testimoni di giustizia e in genere di chi si espone denunciando o non piegandosi a minacce e intimidazioni, con particolare attenzione alla possibilità di intraprendere libera impresa, e alla tutela degli imprenditori e del libero mercato;
  • promuovere un programma di intervento pedagogico sulla responsabilità individuale attraverso un approccio innovativo all'educazione pedagogia civica nelle scuole con una collaborazione in via di definizione con Fondazione Adriano Olivetti e altri operatori psico-pedagogici specializzati);
  • sostenere un programma dedicato ad accompagnare, monitorare e rafforzare i meccanismi di corretto funzionamento dei mercati, in particolare il settore finanziario;
  • ottimizzare e rafforzare (ove necessario) i codici di condotta e i sistemi di autoregolazione già esistenti presso associazioni di impresa e ordini professionali;
  • contribuire e accompagnare i processi esistenti di valorizzazione dei beni confiscati e beni pubblici, in collaborazione con l'associazione specializzata circola.org.

Anna Lapini, componente di giunta incaricata per Legalità e Sicurezza di Confcommercio, ha chiuso il suo intervento con la proiezione del trailer della legal series Il titolare: "abbiamo imparato che fare cose contro la criminalità significa anche riuscire a coinvolgere su questi temi tutti quelli che non andrebbero mai ad un convegno tradizionale o non aprono un giornale. E abbiamo imparato che diffondere la cultura della legalità significa anche trasmettere emozioni. Per questo abbiamo voluto presentare proprio al Premio Ambrosoli il trailer de ‘Il Titolare', una black comedy ad episodi su impresa e criminalità. Perché è un altro modo, di riconoscere, anche con qualche risata, quell'impegno, quella professionalità e quella integrità che contraddistingue la quotidianità di ogni imprenditore. Siamo vicini agli imprenditori che denunciano, a chi si ribella alla corruzione e all'illegalità, e a chi semplicemente pur con fatica non perde l'entusiasmo di fare impresa, perché è un combattente che affronta ogni giorno mille difficoltà".

Questa edizione ha assegnato 4 Premi, 10 Menzioni Speciali (ndr: solo nove quelle citate, per motivi di privacy) e un Riconoscimento Europeo.

Premiati edizione 2018

  1. Tina Martinez, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, che il 23 maggio 1992 rimase ucciso nella strage di Capaci, insieme al magistrato, la consorte e gli altri due agenti della scorta. La signora Montinaro decise di rimanere nella sua Palermo, dove trovò il calore, la vicinanza e l'ammirazione dei palermitani. Negli ultimi 26 anni, ha girato per l'Italia recandosi nelle scuole e partecipando ad incontri per la legalità, raccontando la storia di suo marito, del magistrato Falcone e del forte rapporto professionale, ma anche personale che ha legato loro e anche Dicillo e Schifani, nella lotta antimafiosa. Affinché la memoria costituisca la base da cui partire per difendere la legalità.
  2. Nicola Pondrano e Bruno Pesce di Casale Monferrato, primi a sospettare che le morti avvenute all'Eternit fossero dovute all'amianto. Il signor Pondrano, ex lavoratore e delegato sindacale nella fabbrica e il signor Pesce, al tempo sindacalista e segretario della Camera del Lavoro di Casale Monferrato, indagarono e lottarono per dimostrare che le svariate morti di colleghi e amici in fabbrica fossero da attribuire alla tossicità della polvere di amianto. Nel 1992, venne conquistata la Legge n. 257 che pose fine a "estrazione, importazione, utilizzo e commercializzazione dell'amianto in Italia". Questa lunga lotta è stata fortemente e costantemente partecipata da un nutrito gruppo di ex dipendenti Eternit. Oggi, Pondrano e Pesce sono vice presidenti di Afeva (Associazione Familiari e Vittime Amianto). Con loro sul palco a ritirare il premio la dottoressa Daniela Degiovanni, che con loro ha combattuto giorno dopo giorno il mesiotelioma, tumore specifico dato dall'amianto.
  3. Donato Ungaro, giornalista ed ex vigile urbano nel paese emiliano di Brescello, ovvero fino a ché le sue inchieste non divennero scomode per il primo cittadino, il quale intentò un procedimento disciplinare nei confronti dell'agente, finendo poi per allontanarlo, licenziandolo. Nel 2015, la Cassazione ha confermato l'illegittimità del licenziamento di Ungaro, dovuto alle informazioni che l'amministrazione del paese, in combutta con associazioni di stampo mafioso, non voleva fossero diffuse. Donato Ungaro non ha abbandonato il giornalismo, ma lo affiancato al lavoro di autista di autobus a Bologna per la società Tper, continuando a scrivere in difesa della legalità in Emilia-Romagna.
  4. Vincenzo Linarello. Nasce a Locri, dove, negli anni 90, fonda il Gruppo di volontariato Akatistos, che si occupa di pacifismo, mondialità e lotta all'emarginazione sociale. Collaborando con Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, Linarello si dedica ai disoccupati calabresi, dando il via adnun vero e proprio incubatore (‘97/'98) per la nascita di cooperative sociali e imprese individuali sul territorio. Nel 2003 crea il Gruppo Cooperativo Goel, un progetto culturale di cambiamento per la Calabria. Goel non è un nome scelto a caso: significa il "riscattatore". (Nel 2008 è tra i promotori dell'Alleanza con la Locride e la Calabria, sottoscritta ad oggi da più di 3000 persone, 740 enti e organizzazioni, che si propone di ostacolare il dilagare della ‘ndrangheta e delle massonerie deviate.) Il suo impegno è dimostrare che le mafie sono inutili e fallimentari, mentre l'etica è efficace e metodo vincente non solo nel campo morale ma anche del fare.

Riconoscimento Europeo edizione 2018

  1. Iréne Frachon, medico di Brest, con i suoi studi, dimostrò la nocività di benfluorex e fenfluramina, sostanze contenute nel farmaco Mediator (in Italia Mediaxal). Tuttavia, portare alla luce tale scoperta non fu affatto facile per la dottoressa francese, poiché il farmaco in questione era prodotto dalla Servier, azienda farmaceutica fondata da Jacques Servier, amico intimo del presidente Nicolas Sarkozy. Nel 2009 finalmente venne ritirato il farmaco dal commercio, tuttavia non si specificò il motivo, né l'effettiva pericolosità dello stesso. Nel 2010 Frachon pubblica il libro "Mediator, quanti morti?" che venne ritirato immediatamente dalla stampa (in seguito tornerà in libreria), facendo però scoppiare lo scandalo che colpì sia Servier sia il presidente in carica Sarkozy.

Menzioni Speciali edizione 2018

  1. Marta Cabriolu, Sindaco del comune sardo di Villacidro. Nel corso del suo mandato, ha ricevuto ben due gravi intimidazioni, consistite nell'incendiamento della sua auto e in un attacco personale. Cabriolu non si è lasciata scoraggiare da tali atti, dichiarando che per un po' si sarebbe spostata a piedi, forte del suo lavoro appassionato e dell'amore per il suo paese. Con lei tutta la Giunta è unita nel contrasto ai poteri occulti e agli interessi personali forti di carattere mafioso presenti nel territorio del comune sardo.
  2. Antonio Cottone, Presidente di Ape Confcommercio Palermo e titolare, con i fratelli Marcello e Roberto, di una pizzeria. In seguito a un episodio di grande coraggio, che lo ha visto opporsi all'azione di due mafiosi e collaborare all'arresto degli stessi, presentatisi a chiedere il pizzo presso il suo ristorante, il signor Cottone ha partecipato attivamente alla lotta antimafiosa, diventando testimonial della giornata della legalità di Confcommercio: "Legalità, mi piace!".
  3. Giuliano Bastianello, imprenditore di Padova, attivo dal 1984 nel settore delle forniture per i Beni Culturali ha denunciato diversi appalti truccati attirandosi le querele per diffamazione e calunnia mosse dalle persone da lui indicate come responsabili. Dopo 16 anni e una decina di processi è stato prosciolto per aver detto il vero. Estromesso dal suo mercato ha ripreso l'insegnamento di storia dell'arte portando nelle scuole le sue esperienze professionali e di condotta etica(Format "Scuola di Corruzione"). E' impegnato attivamente su progetti per l'introduzione di metodiche di trasparenza e Accesso Civico nelle Pubbliche Amministrazioni.
  4. Cataldo Motta, già Procuratore della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Lecce, che per anni ha combattuto strenuamente nella divisione antimafia. I suoi maggiori successi nella divisione antimafia, sono stati i colpi inferti alla Sacra Corona Unita, organizzazione mafiosa salentina. L'ultima operazione da lui svolta prima della pensione ha portato a ben 54 arresti di membri della stessa organizzazione. Questo è solo l'ultimo dei tanti soddisfacenti risultati che il dott. Motta ha ottenuto nel corso della sua carriera votata alla lotta alla criminalità organizzata.
  5. Giovanna Ceribelli, commercialista e revisore dei bilanci ospedalieri, ha dato il via all'inchiesta sulle gare truccate nella sanità lombarda. La sua tenacia nel contrastare l'illegalità negli appalti pubblici, in particolare nella sanità, l'ha portata a scovare, scavando a fondo, diverse gare vinte illegittimamente proprio in ambito sanitario. Ceribelli continua a lavorare ostinatamente come revisore contabile negli ospedali per ottenere onestà e trasparenza da entrambi i contraenti degli appalti pubblici, gli ospedali, da una parte, le istituzioni, dall'altra.
  6. Marilena Natale, giornalista, da oltre 20 anni indaga con coraggio su politici corrotti, sui rifiuti diventati affari per la camorra, così casi di bambini deceduti per tumori occultati, sulla malasanità, e molto altro. Il suo lavoro le è costato la necessità di una scorta personale, a seguito delle diverse minacce ricevute dal clan dei Casalese. Tuttavia continua a combattere la camorra con le sue inchieste, a difendere la sua terra dall'organizzazione mafiosa che la sta soffocando.
  7. Cooperativa "Valle del Marro". Sotto la guida del parroco del duomo di Polistena Don Pino De Masi con il Progetto "Policòro", poi in collaborazione con LIBERA, unisce i giovani calabresi nel lavoro e attraverso il lavoro all'insegna della lotta antimafiosa. Dal 2004 a Cooperativa si occupa di coltivare i terreni agricoli confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Non con poche difficoltà, il progetto prosegue, intrecciando i percorsi di vita di giovani, che nei territori della Calabria lottano per affermare la cultura di una libertà di scelta, di lavoro e di vita nei propri territori di origine, che è prima di tutto consapevolezza culturale. Oggi Valle del Marro – Libera Terra è il fiore all'occhiello della regione, segno che non è impossibile sottrarsi alle mafie e avviare la Calabria verso un futuro diverso. Ritira il premio per Cooperativa il Presidente Domenico Fazzari.
  8. Claudio Di Sabatino, Angelo Volpe e Donato Antonicelli, Vigili Urbani di Pescara hanno denunciato un caso di abuso di ufficio da parte del pretore, che aveva commesso un illecito stradale, senza pagare né multa né carro attrezzi. Anziché essere ascoltati, vengono prima sottoposti a procedimenti disciplinari, poi denunciati (e assolti). Dopo anni, l'amministrazione è stata condannata a risarcire i tre, per i quali inizialmente non sembrava esserci possibilità di vittoria. Di Sabatino, Volpe e Antonicelli hanno dimostrato di rispettare la divisa con onore ed onestà, anche a rischio della propria carriera, al fine di raggiungere sempre la legalità. Per tutti.
  9. Alberto Musy, fu consigliere comunale di Torino. Avvocato e Professore di Diritto alla facoltà di Economia per l'Università del Piemonte Orientale. Nel 2012 rimase vittima di un agguato armato davanti a casa sua, che gli costò la vita dopo 19 mesi di coma. A sparare fu il Furchi, che venne condannato per omicidio premeditato per motivi abietti (tre sono le ipotesi dei magistrati). Questi, era candidato nella stessa lista di Musy alle elezioni comunali. Ritira il premio la moglie Angelica Corporandi D'Auvare Musy.

V Edizione (2016-2017)

Al Piccolo Teatro di Milano, il 16 gennaio 2017 sono state insignite del premio 14 persone, esempi di integrità e responsabilità: imprenditori, funzionari pubblici, sportivi, insegnanti, giornalisti.

Anna Lapini, componente di Giunta incaricata per la legalità e la sicurezza, ha sottolineato, attraverso un breve estratto dal reading "Un'impresa libera… costi quel che costi" – recitato a due voci con l'attore Paolo Briguglia – il significato dell'art. 41 della Costituzione che recita "L'iniziativa economica privata è libera...".

Per la Lapini, "diffondere la cultura della legalità per Confcommercio significa essere a fianco di queste persone e far comprendere che ciascuno di noi, facendo la propria parte, può essere quel granello di sabbia che fa inceppare l'ingranaggio perverso del malaffare e della criminalità".

"Il Premio quest'anno – ha affermato Annalori Ambrosoli, presidente del Premio – è riuscito a valorizzare al meglio attraverso i riconoscimenti quel senso intrinseco di consapevolezza di essere portatori tutti noi di valori morali e diventare in prima persona esempi etici fondanti per la società. Siamo ricchi di figure dai profili mai banali e non urlati che diventano del corretto agire pur in situazioni difficili e anche mettendo a repentaglio la propria vita".

Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia, vede per la prima volta il Premio come un momento in cui "la storia si raccorda al presente guardando al futuro, in cui i premiati Gusmaroli e Novembre a fianco di tat.i Premi e Menzioni denotano un'Italia fatta di professionisti oggi più attenti e pronti a combattere i fenomeni corruttivi in ogni fascia produttiva della nostra società civile per una crescita culturale ed economica del futuro del nostro Paese".

Premiati edizione 2017

  1. Giuseppe Antoci, dal 2013 Presidente del Parco dei Nebrodi (Messina) e dal 2014 Coordinatore Regionale di Federparchi, la Federazione dei Parchi e delle Riserve Italiane, è stato fautore della creazione del Protocollo di Legalità per la tutela e la salvaguardia delle concessioni dei terreni degli enti pubblici e l’eliminazione delle infiltrazioni mafiose nei procedimenti di affidamento degli stessi. Vittima di minacce e di un grave attentato.
  2. Vincenzo Ciotola, preside dell’Istituto Tecnico Informatico Galileo Ferraris di Scampia (Napoli), da anni è impegnato sul terreno della diffusione della cultura della legalità. Con e per i suoi alunni ha avviato iniziative di forte innovazione pedagogica in un contesto ad alta presenza della camorra.
  3. Adriana Musella, fondatrice dell’Associazione Antimafia “Riferimenti” a Reggio Calabria, figlia dell’imprenditore Gennaro Musella ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1982, ha promosso e diffuso per oltre vent’anni in Calabria presso le scuole la cultura della legalità, con iniziative in altre regioni d’Italia. Simbolo di questa riuscita sensibilizzazione locale è il fiore della Gerbera Gialla. Oggetto di costanti intimidazioni, fruisce del servizio di protezione tramite scorta.
  4. Mariella Russo, dirigente scolastico dell’Istituto Raffaele Piria di Rosarno, uno dei più innovativi, proattivi e intraprendenti d’Italia, è da anni protagonista di una promozione culturale contro la ‘ndrangheta in un territorio come quello di Rosarno e dintorni connotati da forte presenza della criminalità organizzata. Il suo impegno si è qualificato soprattutto per l’attenzione dedicata ai figli dei boss locali.

Premio Speciale edizione 2017

  1. Pino Gusmaroli, consulente esperto del mercato borsistico, venne chiamato da Giorgio Ambrosoli negli anni ‘70 a far parte della squadra che lo affiancherà nella liquidazione della Banca Privata Italiana di Michele Sindona, rivelandosi per sua stessa dichiarazione uno dei suoi più preziosi collaboratori.
  2. Silvio Novembre, Maresciallo della Guardia di Finanza affiancò Giorgio Ambrosoli durante tutto il procedimento fallimentare relativo alla bancarotta della Banca Privata Italiana. Più volte si rivelò figura chiave per la riuscita delle indagini.

Riconoscimento Europeo edizione 2017

  1. Andrew Jennings, giornalista d’inchiesta da anni impegnato sui temi della corruzione nello sport, ha collaborato con l’FBI e ha dato il via alle indagini che porteranno allo scandalo che coinvolgerà i vertici della FIFA sull’assegnazione dei mondiali di calcio. Già autore nel 1986 del documentario sulla corruzione a Scotland Yard che la BBC si rifiutò di trasmettere.

Menzione Speciale edizione 2017

  1. Salvatore Barbagallo, titolare di un’azienda di trivellazioni a Vibo Valentia, il 3 marzo 2007 denuncia il clan dei Mancuso. Dopo gravi vicissitudini seguite a quella scelta è obbligato a chiudere la ditta a causa di minacce e ritorsioni subite. Oggi è testimone di giustizia in processi contro la ’ndrangheta, tra cui il processo “Black Money”.
  2. Silvano Barco, atleta nello sci di fondo, prese parte ai Giochi olimpici invernali di Calgary, secondo arrivato alla celebre gara Oslo-Holmenkollen, oggi è allenatore in Finlandia. Rifiutatosi di assumere sostanze dopanti ha denunciato le pratiche e i comportamenti illeciti in essere presso le squadre nazionali italiane, denunce che hanno contribuito significativamente al contrasto del doping in Italia.
  3. Paolo Borrometi, giornalista di Ragusa, fondatore e direttore della testata giornalistica online “La spia”. Le sue inchieste hanno riguardato in particolare il Comune di Scicli sciolto per mafia, il racket delle agenzie funebri e la stidda - nuova mafia nata proprio in quelle zone negli anni '80. Ne sono seguite minacce e pesanti aggressioni che gli hanno procurato una menomazione permanente alla spalla anche dopo il trasferimento a Roma.
  4. Ilaria Capua, scienziata, è tra i principali virologi italiani. Parlamentare, è stata vittima nel 2014 di una vicenda giudiziaria basata sull’accusa infamante di aver diffuso ceppi dell’influenza aviaria per lucrare sulla vendita dei vaccini. Pur sotto processo, ha dato continuità ed efficacia alla sua attività legislativa in Parlamento. Prosciolta nel luglio 2016, si è dimessa dal suo ruolo di parlamentare per tornare a lavorare nella ricerca come direttrice di un centro a Orlando, in Florida, dove si è trasferita con la famiglia.
  5. Emanuele Feltri, perito agrario di Catania, 33 anni, diventa imprenditore agricolo nel settore del biologico scegliendo di comprare una vecchia azienda locale. Si vede in seguito obbligato alla denuncia dei ripetuti soprusi subiti con centinaia di discariche abusive che compromettono l’oasi naturale creata nel 2009 dentro cui vive e lavora, nonostante continui a subire serie minacce.
  6. Andrea Franzoso e Luigi Nocerino, funzionari di Ferrovie Nord Milano, segnalano e portano alla luce gravi irregolarità nella gestione dei rimborsi spese dei dirigenti attraverso un loro rapporto di verifica interno all’azienda, nonostante ritorsioni e pressioni a minimizzare i fatti.

IV Edizione (2015)

Il 23 novembre al Piccolo Teatro di Milano sono stati consegnati i riconoscimenti a Sandro Donati allenatore, Renata Fonte pubblica amministratrice, Gaetano Saffioti imprenditore e testimone di giustizia. La Menzione Speciale Giorgio Ambrosoli a Enrico Bini imprenditore, Alberto Lomeo medico e Filippo Simeoni ciclista.


III Edizione (2014)

Il 30 giugno al Teatro Studio-Piccolo Teatro di Milano e d'Europa si è svolta la cerimonia di premiazione con la consegna dei riconoscimenti a Michele Liguori, vigile ambientale di Acerra, deceduto a gennaio 2014 per l'attività condotta nella Terra dei Fuochi e 6 menzioni speciali agli scienziati Michele De Luca e Silvio Garattini, ai calciatori Simone Farina e Fabio Pisacane, all'imprenditore catanese Claudio Risicato (presidente di un'associazione antiracket del sistema Confcommercio) e alla memoria di Ambrogio Mauri, imprenditore lombardo.

 

"Siamo convinti – ha affermato Annalori Ambrosoli, vedova di Giorgio Ambrosoli - che i casi di buone pratiche siano numerosi nel nostro Paese. Quest'anno le segnalazioni per le candidature sono state numerose, infatti oltre al Premio sono state assegnate ben sei Menzioni e negli ambiti più differenti, segno che il Premio contribuisce a costruire un patrimonio collettivo e condiviso oltre ogni logica di interesse di parte; sarà forse questo il migliore modo per ricordare Giorgio e metterne a frutto l'esempio, lui che sempre è stato sereno, fattivo e positivo anche di fronte alle situazioni più difficili".

Il Premio Giorgio Ambrosoli 2014 è stato conferito a Michele Liguori, vigile del nucleo di polizia ambientale della municipale di Acerra, per aver denunciato in modo sistematico il ruolo delle ecomafie con azioni continue di indagine, segnalazioni e contrasto nei territori del Napoletano, oggi la ben nota "Terra dei Fuochi". A gennaio 2014 è deceduto a causa di due tumori incurabili. "Un servitore delle istituzioni", come lo ha chiamato il Capo dello Stato. La moglie di Michele Liguori tra la commozione vuole condividere il Premio dedicato al marito con Roberto Mancini, anch'egli impegnato nella denuncia della terra dei fuochi e deceduto da poco.

Le Menzioni Speciali 2014, in tutto 6, sono state assegnate agli ambiti professionali della Ricerca, delle Imprenditorialità e dello Sport, con uno sguardo ampio e attento alle azioni virtuose volte all'integrità e alla responsabilità all'interno di ogni realtà professionale specifica. Nel mondo della ricerca sono state conferite a Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri di Milano e Michele De Luca, Professore Ordinario di Biochimica, Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, scienziati entrambi e impegnati nella ricerca sulle cellule staminali, distinguendosi nella difesa dei fondamenti scientifici e del rispetto della legge nella ricerca scientifica; nel mondo imprenditoriale è stato insignito Ambrogio Mauri, imprenditore di Desio, che si oppose per anni a richieste di tangenti per l'assegnazione di appalti e Claudio Risicato, imprenditore di Catania e Presidente dell'Associazione antiracket e antiusura "Rocco Chinnici", distintosi per aver rifiutato per anni di pagare il pizzo e promosso la legalità all'interno del sistema d'impresa; nel mondo dello sport, Simone Farina, Community Coach dell'Aston Villa, ex calciatore, componente oggi del comitato etico di Lega Serie B e Fabio Pisacane, difensore professionista dell'Avellino Serie B, sono stati menzionati per aver denunciato nel 2011 con Farina il sistema del calcio scommesse.

Il Presidente della Commissione Legalità e Sicurezza di Confcommercio, Luca Squeri, ha dichiarato: "Obiettivo di Confcommercio d'altronde è far sì che attraverso l'incontro tra il mondo sano dell'imprenditoria, le istituzioni, le forze dell'ordine, la magistratura, la società civile si possa liberare l'economia da un giogo, quello dell'illegalità, che impedisce appieno il realizzarsi della democrazia economica e soffoca la libertà d'impresa. È quello che ci chiedono le nostre imprese, poter operare in un contesto sereno e sicuro. Oltre un terzo degli imprenditori che abbiamo intervistato in un sondaggio all' inizio dell'anno hanno dichiarato di sentirsi condizionati nella gestione della propria attività (un dato, che rispetto all'anno precedente è aumentato di oltre il 10%). Con il sostegno al Premio Ambrosoli, valorizzando l'esempio di quegli eroi "eroi invisibili" che hanno saputo resistere alle pressioni e ai condizionamenti esterni, Confcommercio vuole ribadire che è al fianco di quegli imprenditori e di tutti coloro che rifiutano o vogliono liberarsi delle pressioni esercitate da fenomeni come il racket, l'usura, la corruzione".

"Noi oggi questa collaborazione – ha continuato Squeri – la chiediamo ai 75.000 imprenditori di Milano e provincia che in questi giorni sono chiamati a rispondere ad un questionario, anonimo, sulla sicurezza e la legalità. Rispondendo al questionario, ognuno diventerà un "eroe Invisibile" , ma non sarà solo, perchè noi saremo al suo fianco".

Per riuscire a combattere l'illegalità nelle sue varie manifestazioni è ormai un punto fermo e condiviso che il gioco di tutte le realtà sia confluente verso lo stesso obiettivo come afferma il vicesindaco di Milano Ada Lucia De Cesaris "dobbiamo fare squadra per riuscire a sconfiggere le infiltrazioni mafiose".

Concetto ribadito con forza anche dal Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni "I politici tutti, a prescindere dalla loro appartenenza, hanno il dovere, per il loro auspicabile senso civico, di non dividersi sulla legalità perché trasversale e valore che accomuna tutti nel contrastare ogni tipo di malaffare". "Ma lottare non basta – ha aggiunto Maroni – perché il rispetto delle regole deve venire prima di tutto ed essere il punto comune di ogni progetto politico e bisogna investire nell'educazione alla legalità, per questo è fondamentale il ruolo della scuola e quello delle istituzioni".

"Il rafforzamento – che per certi versi è un ritorno a valori oggi trascurati, e per altri è lo sviluppo di innovative forme di presenza e partecipazione civica – di una cultura di valori e pratiche condivise da tutti rispetto a un tema chiave quale una definizione condivisa delle regole di fondo della convivenza e dell'operare in comune, e del loro conseguente rispetto, è l'obiettivo di fondo del Premio – afferma Virginio Carnevali, Presidente neoeletto di Transparency International Italia – "La terza edizione del Premio fa emergere le tante, tantissime persone valide e oneste che operano in Italia. Pur nelle grandi difficoltà e con una illegalità diffusa che ben conosciamo, il nostro Paese è ricco di energie positive che una figura altissima quale quella di Giorgio Ambrosoli aiuterà a scoprire e supportare. La lotta alla corruzione è soprattutto lotta per la trasparenza e per la legalità, per una cultura della responsabilità individuale e collettiva".

L'attualità della figura di Giorgio Ambrosoli sono stati espressi dalla rappresentazione artistica "Giorgio Ambrosoli contemporaneo", che la regista e attrice Laura Curino, ha messo in scena, scegliendo brani tratti da "Un'eroe borghese" di Corrado Stajano, con la proiezione delle foto inedite di Niccolò Biddau.


II Edizione (2013)

La cerimonia di premiazione si è svolta il 24 giugno al Piccolo Teatro di Milano. La Giuria ha conferito tre Menzioni Speciali a Antonino De Masi, imprenditoredi Gioia Tauro, a Maria Carmela Lanzetta, Sindaco di Monasterace e Mariangela Zaccaria, dirigente del Comune di Milano. Si sono tutti distinti per la tutela dello stato di diritto in ambienti e contesti fortemente distorsivi e intimidatori.


I Edizione (2012)

A Milano, il 5 marzo, si è tenuta la cerimonia di consegna del Premio Giorgio Ambrosoli, alla sua prima edizione, a Mario Sarcinelli.

Il premio, nato per assegnare riconoscimenti a persone, o gruppi di persone – in particolare della pubblica amministrazione e delle imprese – che su tutto il territorio nazionale si siano contraddistinti per la difesa dello stato di diritto tramite la pratica dell'integrità, della responsabilità e della professionalità, pur in condizioni avverse a causa di "contesti ambientali", o di situazioni specifiche, che generavano pressioni verso condotte illegali.

Nella conferenza stampa che ha preceduto la serata al Piccolo Teatro il presidente di Confcommercio e della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, ha sottolineato che il Premio "è dedicato a un uomo che ha saputo essere un esempio di vita per tutti noi. Giorgio Ambrosoli ha sacrificato la sua esistenza per senso del dovere, onestà e dirittura morale: valori individuali che permettono di costruire uno Stato giusto e una società davvero dinamica, quindi anche un'economia sana. Per le imprese trasparenza e legalità sono, infatti, il terreno solido su cui costruire benessere condiviso e duraturo e gli uomini dello Stato e della pubblica amministrazione che si battono per ottenerle sono i loro alleati più preziosi. Mario Sarcinelli, premiato in questa prima edizione, fa parte di questi uomini di valore".

"Confcommercio-Imprese per l'Italia ha sposato questa iniziativa – ha dichiarato il da parte sua il presidente della Commissione Sicurezza e Legalità di Confcommercio, Luca Squeri – perché principi quali la responsabilità verso il sistema sociale ed economico volto a contribuire al benessere di tutta la collettività attraverso un'economia aperta, competitiva e di mercato sono i valori fondanti del nostro statuto ai quali si ispira quotidianamente l'attività di Confcommercio. Il Premio Giorgio Ambrosoli si inserisce in piena coerenza in questa attività – che ha già visto, fra l'altro, la firma di Protocolli per la legalità e la sicurezza delle imprese, la sottoscrizione di codici etici, la promozione di iniziative nelle scuole – finalizzata a contrastare fenomeni quali la criminalità organizzata e la corruzione, che si alimentano proprio dalla mancanza di trasparenza, integrità e responsabilità dei singoli. Giorgio Ambrosoli con il suo sacrificio ci ha dimostrato, anche se a caro prezzo, che è possibile combattere questi fenomeni, così come hanno fatto tutti coloro che sono caduti sul fronte della legalità e hanno raccolto il suo stesso testimone. Ma è dovere di noi tutti impegnarsi concretamente perché non vi siano più eroi isolati ma sempre più cittadini, imprenditori, amministratori, consapevoli del proprio ruolo. Perché solo l'incontro tra il mondo sano dell'imprenditoria, le istituzioni, le forze dell'ordine, la magistratura, la società civile può liberare l'economia da un giogo, quello dell'illegalità, che soffoca la libertà d'impresa e impedisce una compiuta democrazia economica".


Sul sito PremioGiorgioAmbrosoli.it sono reperibili tutti i materiali e i video.

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