Premio Europeo "Donna Terziario"

Premio Europeo "Donna Terziario"

Milano, 6 ottobre 2008

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6 ottobre 2008
ASSEMBLEA NAZIONALE

 

Premio Europeo  “Donna Terziario”

Milano, 6  ottobre 2008

Care amiche, cari amici, signore e signori,

desidero ringraziare innanzitutto il Vice Presidente della Provincia Mattioli, gli Assessori Moioli e Prosperini  per essere qui oggi e per l’attenzione che Regione, Provincia e Comune dedicano a questo evento fornendo il loro patrocinio.

 

Il mio ringraziamento va ovviamente a tutti voi che siete qui per condividere un appuntamento che considero non rituale ma di grande significato per il terziario e per la Confcommercio che lo rappresenta.

 

Siamo giunti infatti alla terza edizione del Premio Europeo “Donna Terziario”, un’iniziativa resa possibile dalla collaborazione fra Unione Provinciale, Terziario Donna, Promo.Ter e Camera di Commercio di Milano e che anche quest’anno, non a caso, ha trovato qui, nella sede dell’Unione il suo sito naturale.

 

Perché la nostra sede è la casa degli imprenditori e delle imprenditrici del commercio, del turismo dei servizi e delle professioni, e le donne costituiscono ormai il 50% della nostra base associativa.

 

E non mi stancherò mai di ringraziare Antonia Rossini per l’infaticabile e prezioso contributo che, da sempre, ha fornito e  fornisce alla Confcommercio, all’Unione Provinciale e a quella Regionale,  con eclettica professionalità.

 

Perché il Gruppo Terziario Donna rappresenta per il nostro sistema un patrimonio prezioso in termini di competenza, di dinamismo, di spirito d’iniziativa. Qualità che sono alla base delle motivazioni dei premi che saranno assegnati oggi.

 

Premi che riconoscono l’affermazione individuale delle imprenditrici, esempio di  “buone pratiche” e punto di riferimento per l’economia del territorio.

 

Oggi sono qui presenti delle donne, delle imprenditrici, che nelle quattro Regioni motori d’Europa hanno dedicato la loro vita professionale ad un settore, il terziario, che costituisce il motore dell’economia.

 

Il Terziario, settore che noi rappresentiamo, contribuisce, infatti, nel nostro Paese al 40% del Pil e dell’occupazione, e, torno a ricordarlo, conta una forte e diffusa componente  femminile, componente che riveste un ruolo fondamentale nelle imprese dei servizi.

 

Il vero valore aggiunto è, quindi, dato da beni “intangibili”, dall’organizzazione, dalle relazioni umane, dalla capacità di ascolto che fa sentire il cliente il principale patrimonio dell’azienda.

 

Non oserei mai in questo contesto entrare nel dibattito sulle “differenze di genere” parlando di qualità innate o di comportamenti socialmente indotti, ma è un dato di fatto che ci sono capacità particolari che le donne hanno e che hanno saputo valorizzare nella propria attività professionale e nella società.

 

Una società che sta vivendo grandi cambiamenti, e subendo i contraccolpi  di una crisi economica che viene da lontano, ma che deve e può essere arginata, fino a consentire una piena ripresa di quella fiducia che imprese, consumatori e cittadini devono tornare ad avere per costruire un futuro in cui il nostro Paese torni ad essere davvero competitivo.

 

Per raggiungere questo obiettivo è necessario uno sforzo comune, da parte delle istituzioni, delle parti sociali, dell’Italia che lavora, e le donne, ne sono certo, in ciascuno dei contesti in cui operano, sapranno dare, come hanno sempre dimostrato di saper fare, un contributo prezioso.

 

Una fiducia che non viene mai delusa.

 

Ce lo ha insegnato il Premio Nobel per la Pace Muhammed Yunus, un economista del Bangladesh, inventore del microcredito, che, nei Paesi in via di sviluppo, ha individuato nelle donne le destinatarie ideali - per affidabilità, concretezza, e determinazione - di piccoli prestiti finalizzati all’avvio di attività imprenditoriali, ottenendo risultati sorprendenti.

 

I risultati che anche e sopratutto nel mondo occidentale le donne hanno dimostrato, e stanno continuando a dimostrare, di saper raggiungere.

 

Noi, qui, oggi, vogliamo con il Premio “Donna Terziario”  offrire un riconoscimento non solo a quelle  imprenditrici che  “sono arrivate”, ma un incentivo affinché le donne, le imprenditrici, possano trovare sempre più motivazioni a “non mollare”, e anzi ad occupare sempre nuovi spazi.

 

Grazie.

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