"Confcommercio sempre in campo per consolidare la cultura della legalità"

"Confcommercio sempre in campo per consolidare la cultura della legalità"

La vicepresidente della Confederazione, Patrizia Di Dio, ha partecipato al Forum Premio Giorgio Ambrosoli 2025. "Senza legalità non può esserci sviluppo". 

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23 giugno 2025

La vicepresidente di Confcommercio incaricata per la Legalità e la Sicurezza, Patrizia Di Dio, ha partecipato il 24 giugno scorso al Forum Premio Giorgio Ambrosoli 2025, "L’esercizio effettivo della cittadinanza per lo stato di diritto: il citizen empowerment nella prospettiva dei doveri civici", che si è tenuto nella Veneranda Biblioteca Ambrosiana a Milano.

"Come Confcommercio - ha detto Di Dio - siamo lieti di essere presenti a questo importante momento di confronto e di condivisione per la promozione della cultura della legalità e dell’integrità, in memoria di Giorgio Ambrosoli. Per parafrasare le parole del nostro Presidente Sangalli, una persona come tante, ma non un uomo qualunqueUn uomo che ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità e che rappresenta le persone che ogni giorno difendono i valori in cui credono. E lo fanno anche in contesti difficili. E sull’esempio di Giorgio Ambrosoli e su quello dei tanti eroi quotidiani e silenziosi che ogni giorno fanno il proprio dovere, mi piace a maggior ragione in questo contesto citare le parole di Sant’Agostino: le parole insegnano, gli esempi trascinano. Più che le parole servono le testimonianze. E le testimonianze sono quelle degli uomini e delle donne, degli imprenditori e delle imprenditrici che ogni giorno si riconoscono in un sistema di valori profondi, valori di vita e valori familiari, che si traducono, per gli imprenditori, in valori di impresa. E che su quei valori sanno creare reddito, sanno creare valore sui valori. Confcommercio da anni è accanto alla fondazione Giorgio Ambrosoli, Perché siamo sempre dalla parte di chi contribuisce attivamente a consolidare la cultura della legalità. Che è la condizione indispensabile non solo di uno stato di diritto e democratico ma anche dello sviluppo economico". 

"Siamo sempre dalla parte di coloro che ogni giorno fanno il proprio dovere, che rispettano le regole, che costituiscono l’economia legale e creano sviluppo e posti di lavoro, il primo miglior argine contro la criminalità.  I momenti come l’evento di oggi, servono a valorizzare il tessuto sociale sano e  Confcommercio, che rappresenta - ha aggiunto - uno spaccato fortemente significativo dell’economia nazionale, si impegna ogni giorno come parte sociale, come organizzazione collettiva, come corpo intermedio a servizio delle imprese e del Paese, contro ogni forma di illegalità e per la promozione dell’etica di impresa e del diritto alla libertà di impresa. Desidero ringraziare la Fondazione Premio Giorgio Ambrosoli per il suo costante impegno nella promozione della cultura della legalità e dello Stato di diritto, in Italia e in Europa. Valori che oggi, più che mai, dobbiamo considerare un patrimonio comune e una condizione imprescindibile per una società giusta e un’economia sana. Giorgio Ambrosoli è stato – ed è – un simbolo silenzioso ma potentissimo di integrità. Un uomo che ha vissuto la propria responsabilità professionale come servizio alla collettività. Ha incarnato con rigore e coerenza valori universali: equità, etica, responsabilità, senso del dovere, lealtà verso le istituzioni. Valori che non appartengono soltanto alla sfera pubblica, ma che interpellano nel profondo anche il mondo dell’impresa. La sua testimonianza ci ricorda che legalità ed etica non sono principi astratti, ma strumenti concreti per garantire benessere collettivo, fiducia reciproca e coesione sociale. Ed è proprio in questa prospettiva che si inserisce con coerenza l’impegno come Confcommercio. Rappresentiamo centinaia di migliaia di imprese italiane e sappiamo bene che il rispetto delle regole è il fondamento su cui si costruiscono mercati liberi, concorrenza leale e credibilità del sistema economico".

"Ogni giorno, migliaia di imprenditori scelgono la strada più impegnativa: quella del rispetto delle regole, dell’onestà, del lavoro fatto con coscienza. Una scelta che comporta responsabilità, impegno e coerenza. Per questo come corpo intermedio al servizio delle imprese e del Paese, non siamo solo portatori di interessi economici. Crediamo nell’impresa come attore responsabile, partecipe della vita democratica, che contribuisce al bene comune attraverso la propria attività. Come Confcommercio, crediamo profondamente in una cultura d’impresa fondata sulla legalità, sulla trasparenza e sull’etica del fare. Perché senza legalità non può esserci sviluppo. In un tempo in cui sembra essersi smarrito il senso umano delle cose, i confronti come quello di oggi servono ad alimentare la speranza. L’impegno della Fondazione Ambrosoli  È una chiamata. Una chiamata a rimanere fedeli a quei principi che rendono un Paese non solo più giusto ma anche più sostenibile e prospero. E le imprese, in questo percorso, non sono spettatrici: sono protagoniste. Concludo con una frase che Miguel de Cervantes fa dire da Don Chisciotte al suo fedele scudiero Sancio Panza: “Sappi, Sancio, che un uomo non vale più d’un altro se non fa più d’un altro. ”Una frase che condensa con straordinaria semplicità una verità sociale ed etica che nasce nel cuore della cavalleria immaginaria, ma che vale in ogni tempo e in ogni contesto.  Il senso profondo di questa dichiarazione si lega alla grande tensione etica del romanzo: l’illusione contro la realtà, l’ideale contro il mondo. È una riflessione su ciò che definisce il valore umano: non il rango, non il denaro, non il nome, ma l’azione", ha concluso la vicepresidente di Confcommercio.

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