PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ""VENDOSUD""

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ""VENDOSUD""

Messina, 7 febbraio 2000 (sintesi)

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9 febbraio 2000
CONFERENZA STAMPA

SERGIO BILLE’ ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “VENDOSUD”

MESSINA, 7 FEBBRAIO 2000 (sintesi)

 

Abbiamo da poco avviato, assieme a Mondimpresa, il progetto "Vendosud", che punta a favorire l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese meridionali, creando le condizioni per una loro presenza stabile sui mercati esteri e per un ampliamento delle quote di mercato degli imprenditori che già vi operano.

Destinatarie di questa iniziativa sono più di 6.000 imprese del Mezzogiorno, con particolare riguardo a quelle operanti nei settori del commercio, del turismo, dei servizi, della filiera agroalimentare e dell'artigianato.

Il progetto prevede l'attivazione, in ciascuna delle 32 province del Mezzogiorno, di un sistema di assistenza diretta alle Pmi attraverso la creazione di 32 N.O.P. (Nuclei Operativi Provinciali) che avranno il compito di erogare una serie di servizi avvalendosi di alleanze strategiche con organismi nazionali e territoriali impegnati nella promozione dell'import strategico e dell'export.

Alla fine dell'iniziativa, che avrà la durata di un anno circa, sarà offerto alle imprese selezionate sul territorio un "pacchetto di servizi" personalizzati e rispondenti ai propri, specifici, bisogni, ma verranno anche proposte azioni per l'accesso a nuovi mercati e per l’identificazione di aree specifiche in cui concentrare le strategie dell'internazionalizzazione.

Insomma, rafforzare il tessuto locale delle PMI, favorire la nascita di nuove imprese di servizi e creare, quindi, le condizioni per lo sviluppo dell'occupazione. Sono questi gli obiettivi di "Vendosud" che, allo stesso tempo, si propone di formare una classe imprenditoriale competente e motivata, capace di saper cogliere e gestire le tante opportunità che i processi di globalizzazione offrono alle imprese.

Per raggiungere questi obiettivi, è necessario, però, sfruttare in pieno le potenzialità di sviluppo, soprattutto in termini di incremento delle esportazioni, dei settori più dinamici dell'economia siciliana: mi riferisco, oltre che ai comparti industriali tecnologicamente più avanzati e maggiormente vocati all'export (energia, lavorazione dei metalli, chimica e materie plastiche), ai servizi, al turismo e al terziario di mercato, per il quale nel 1998 l'aumento del valore aggiunto si è attestato intorno al 2,5 %, a fronte di un aumento del Pil del 2%.

Una dinamicità di questo settore è testimoniata anche dal fatto che al terziario appartiene quasi il 50% del totale delle imprese presenti in regione (circa 370.000).

Quello che fino ad oggi è mancato, è stata la messa in rete delle capacità di ciascuno, la creazione di una “sinergia imprenditoriale”, che potrebbe costituire la risposta alla scarsa dimensione e alla scarsa massa critica che il nostro tessuto produttivo, fatto di micro e piccoli imprenditori, piuttosto che di medi e grandi, denuncia.

Per convincerci che è in questa direzione che bisogna andare bastano alcune cifre: in Italia ci sono soltanto 40.000 esportatori abituali. Su circa 180.000 imprese esportatrici, la metà esporta meno di 50 milioni l'anno e, complessivamente, l'irrisoria cifra di circa 2.500 miliardi, ovvero poco più del 5% del totale delle esportazioni nazionali.

In sintesi, il 93% delle imprese (cosiddette esportatrici) esporta solo il 16,6% del valore totale dell'export e ciascuna meno di 3,5 miliardi l'anno. Il valore dell'83,4% dell'export italiano è realizzato dal 7% delle imprese esportatrici.

E' evidente, quindi, che l'enorme platea dei piccoli esportatori necessita di assistenza e soluzioni, così come bisogna creare le condizioni per "portare all'estero" quelle aziende che finora non l'hanno fatto, pur avendone teoricamente le possibilità.

Con "Vendosud" vogliamo proporre un metodo fondato sulla validità delle specializzazioni di rete, che è probabilmente l'unico in grado di tutelare le imprese, specie le piccole e medie, nella difficile competizione sui mercati mondiali. E parlare di organizzazione a rete significa parlare di sussidiarietà operativa e cooperativa, dove si collabora sul "fare" e per obiettivi da raggiungere.

Solo sfruttando gli assi e le reti le piccole e medie imprese possono stare dentro ai processi di internazionalizzazione, operandovi con successo. Questo è un contesto ed è quello che ci interessa oggi: partire dallo sviluppo locale, l'unica base possibile per aggregazioni di più vasta scala.

Quando il meccanismo non funziona, quando ad esempio il sistema camerale, le Confederazioni imprenditoriali, le autorità locali e nazionali, le agenzie pubbliche e private di sostegno non entrano in un circuito virtuoso di reti collaborative, allora il piccolo cade, soffocato dall'ingordigia fiscale del nazionale e dal rullo compressore della globalizzazione.

Per questo Confcommercio ha creato Euro-Med TDS, l’"Iniziativa euro-mediterranea del commercio e dei servizi", il cui Segretariato è proprio qui a Messina: 23 Paesi in rete attraverso le loro Unioni nazionali delle Camere di Commercio e le Confederazioni nazionali degli imprenditori del terziario.

Mi fa piacere che "Vendosud", che di Euro-Med TDS condivide l'idea di sviluppo "leggero", fondato non solo sui distretti industriali, ma anche sui "distretti di servizi" e sui "distretti turistici" e di una collaborazione basata sulla complementarietà e sulla competizione virtuosa, parta proprio da qui, da Messina e dalla Sicilia che non è solo la porta d'ingresso all'Europa, ma soprattutto è parte del circuito economico e sociale mediterraneo.

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