Librerie in enorme difficoltà dopo il Covid

Librerie in enorme difficoltà dopo il Covid

Primo Osservatorio Ali Confcommercio sulle librerie in Italia: oltre il 90% ha segnalato un peggioramento  dell'andamento economico a causa dello scoppio della pandemia. Il 27% ha iniziato a utilizzare o intensificato l'utilizzo del commercio elettronico.

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23 maggio 2020

Dopo l'emergenza sanitaria oltre il 90% delle librerie italiane ha segnalato un peggioramento  dell'andamento economico della propria attività a causa dello scoppio della pandemia e oltre l'84% è in difficoltà nel riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario come pagare i propri dipendenti, provvedere a bollette e affitti,  sostenere gli oneri contributivi e fiscali. A lanciare l'allarme è il primo Osservatorio Ali Confcommercio sulle librerie in Italia, che indaga un settore da 3.670 esercizi e oltre 11mila occupati.  

I momenti più duri della crisi post  Covid per le librerie italiane, si legge nel rapporto, sono a ridosso dell'estate:  oltre il 70% delle librerie ha dichiarato di avere adottato la cassa integrazione e il 60% ha ridotto o prevede di ridurre il proprio personale, con un calo già registrato tra dicembre 2019 e aprile 2020 del -6,6% e una previsione per luglio 2020 del -18%.

"Se non riceveranno credito a fondo  perduto - denuncia l'Osservatorio - saranno a rischio moltissimi esercizi e tanti posti di lavoro".  Nota positiva, nonostante le criticità, durante l'emergenza sanitaria, alcune librerie hanno fatto ricorso alla evoluzione digitale: il 27% ha iniziato a utilizzare o ha intensificato  l'utilizzo del commercio elettronico e l'86,1% di queste ritiene che le soluzioni adottate durante la pandemia potrebbero  diventare permanenti.

Nel periodo marzo-aprile, le librerie italiane hanno dunque registrato 140 milioni di minor fatturato, pari a circa 45 milioni di euro di mancati utili lordi. Per Paolo Ambrosini, presidente dell'Associazione librai italiani aderente a Confcommercio, si tratta di "un macigno che le 3670 aziende si devono caricare sulle spalle, con il rischio concreto di non riuscire a reggerlo. Le conseguenze sarebbero tragiche anche per i ben oltre 11mila occupati e per le loro famiglie".

L'Ali propone al governo e al Parlamento di rendere detraibili dalle tasse i libri e di dare sostegno alla domanda estendendo e rafforzando il meccanismo di 18app. Quanto al recente provvedimento di ampliamento della dotazione per il tax credit librerie Ambrosini lo considera "un segnale positivo per le librerie" ma fa notare che "resta la necessità non rinviabile di una revisione dei criteri che portano a determinare i beneficiari della misura". Inoltre, chiede un piano nazionale straordinario per l'apertura delle librerie.

L'Associazione, da parte sua, per aiutare le imprese sta lavorando ad un progetto di portale delle librerie italiane: "non possiamo continuare ad accettare - ha detto Ambrosini - che una fetta importante del nostro mercato venga di fatto scippato da multinazionali che pagano pochissime tasse in Italia".

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