Segnali negativi dalla produzione industriale

Segnali negativi dalla produzione industriale

A ottobre indice Istat giù sia su base mensile (-1%) che annua (-1,6%), con l’unico, timido segno più (+0,3) su base trimestrale. Confcommercio: “probabile rallentamento dell’economia”.

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13 dicembre 2022

Segnali  negativi per l’andamento dell’economia arrivano dall’Istat sulla produzione indistriale nell’ottobre scorso (link ai dati completi in pdf): l'indice su base mensile è infatti diminuito dell'1% rispetto a settembre, con i soli beni strumentali in crescita (+0,2%) e beni di consumo (-3%), energia (-1,2%) e beni intermedi (-0,1%) in calo. Su base annua la diminuzione è leggermente più accentuata (-1,6%), anche in quesgto caso con un aumento dei beni strumentali (+3,9%) e diminuzione per beni di consumo (-1,7%), beni intermedi (-4,6%) ed energia (-7,1%). Nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione è invece aumentato dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.

Gennaio 2017–ottobre 2022. Fonte: Istat

Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale troviamo la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,5%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+7,3%), e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+4,9%). Le flessioni più ampie si registrano nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,7%), nell'industria del legno, della carta e stampa (-6,1%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-5,5%).

 

Confcommercio: “probabile rallentamento dell’economia”

“Il dato di ottobre, che segnala per il secondo mese consecutivo una riduzione in termini congiunturali, consolida i timori di un sempre più probabile rallentamento dell’economia nella parte finale dell’anno. La crescita, infatti, continua ad essere affidata quasi esclusivamente al recupero della domanda per i servizi da parte delle famiglie. Famiglie che hanno già ridotto i consumi per i beni, tendenza confermata sia dall’andamento delle vendite sia dal calo della produzione per i beni di consumo. In presenza di un’inflazione che si mantiene elevata ed erode reddito e ricchezza liquida delle famiglie, nonostante gli aiuti erogati dal Governo, lo spazio per le spese non obbligate è destinato inevitabilmente a ridursi. Il ridimensionamento colpirà inevitabilmente la domanda per i servizi che negli ultimi mesi era risultata particolarmente dinamica”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio ai dati diffusi dall’Istat.

 

Altre notizie e approfondimenti sono a tua disposizione nel nostro focus dedicato ai dati Istat con in più le note dell'Ufficio Studi di Confcommercio. Trovi la pagina a questo link: Focus Istat di Confcommercio.

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