Produzione industriale in lieve miglioramento a marzo

Produzione industriale in lieve miglioramento a marzo

Dati Istat: aumento dello 0,1% rispetto a febbraio mentre c'è un calo dell'1,8% su base annua. Confcommercio: "Preoccupa l'andamento negativo della produzione di beni di consumo".

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9 maggio 2025

Segnali contrastanti emergono dai dati sulla produzione industriale italiana di marzo diffusi dall’Istat (link ai dati completi in pdf) . Su base mensile, l’attività industriale segna una timida crescita dello 0,1% rispetto a febbraio, confermando una modesta tendenza positiva già visibile nel primo trimestre dell’anno, che chiude con un rialzo dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti. Tuttavia, il confronto con marzo 2024 mostra ancora un quadro in affanno: la produzione industriale diminuisce dell’1,8% in termini annui, al netto degli effetti di calendario. La dinamica mensile evidenzia un’evoluzione disomogenea tra i diversi comparti.

Crescono i beni strumentali (+2%) e quelli intermedi (+1,1%), segno di una possibile ripresa degli investimenti e della domanda nella catena produttiva. In calo, invece, i beni di consumo (-1,3%) e, in misura più marcata, l’energia (-1,9%), riflesso di un contesto ancora incerto nei consumi e nei costi energetici.

A livello settoriale, emergono performance positive per alcune attività specifiche. In particolare, la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria segna un balzo del +12,2% su base annua, seguita dalla fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,1%) e dalle altre industrie manifatturiere (+2,0%). Dall’altro lato, si confermano in sofferenza comparti chiave come la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-17,2%), il settore tessile, abbigliamento, pelli e accessori (-12,0%), e quello della produzione di mezzi di trasporto (-8,3%).

PRODUZIONE INDUSTRIALE, INDICE DESTAGIONALIZZATO E MEDIA MOBILE A TRE MESI Gennaio 2020 – marzo 2025 (base 2021=100)

Confcommercio: "Continuano le difficoltà nel manifatturiero"

Il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che "il marginalissimo miglioramento rilevato dalla produzione industriale nel mese di marzo conferma il permanere di difficoltà nel manifatturiero. Anche il ritorno, dopo quasi tre anni, ad una variazione congiunturale positiva nel confronto trimestrale difficilmente può essere letta come il segnale di un’inversione di tendenza, in quanto è imputabile al recupero di gennaio a cui sono seguiti due mesi non favorevoli".

"A preoccupare - ha osservato Bella - è soprattutto il negativo andamento della produzione di beni di consumo che, al netto di qualche sporadico miglioramento per i durevoli, è in progressiva diminuzione e si colloca ai minimi delle serie storiche. Elemento che conferma le difficoltà della domanda delle famiglie ad avviarsi su quel percorso di crescita necessario per garantire uno sviluppo nel 2025 prossimo allo 0,8%".

Altri approfondimenti e altre notizie nel nostro focus dedicato ai dati Istat

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