Protocollo per la diffusione di EUROLOGO

Protocollo per la diffusione di EUROLOGO

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10 maggio 2001

AREA PER LE POLITICHE DEL TERRITORIO

Prot. n. 02063
Roma, 10.mag.2001
Com. n. 7 - CC

Oggetto: Protocollo per la diffusione di Eurologo

Il 9 maggio Confcommercio ha sottoscritto, sotto l'egida del Comitato Nazionale Euro e in accordo con Unioncamere, insieme alle Organizzazioni degli imprenditori e dei consumatori il "Protocollo per la diffusione di Eurologo" (cfr. allegato).

In questo modo è definito il marchio di qualità promosso dalla Commissione Europea per garantire che negli esercizi che aderiranno volontariamente all'iniziativa venga assicurata la tutela del consumatore - nella fase di passaggio dalla Lira all'Euro - soprattutto per quanto riguarda la chiarezza dei prezzi esposti e la correttezza nella conversione e sugli arrotondamenti.

Il protocollo, finalizzato a superare i problemi di incertezza connaturati a questa fase di transizione "monetaria", prevede diverse iniziative di sensibilizzazione e informazione, sulle quali faremo seguito con ulteriori comunicazioni, per rendere il coinvolgimento più ampio possibile.

Distinti saluti


IL RESPONSABILE
(Dr. Gianfranco Ruta)

All./1 - a seguito

 

PROTOCOLLO PER LA DIFFUSIONE DELL' EUROLOGO

 

Sotto l’egida del
COMITATO NAZIONALE EURO

CNCU
CONFCOMMERCIO
CONFESERCENTI
CONFARTIGIANATO
CNA

in accordo con
UNIONCAMERE

intendendo favorire una relazione di fiducia tra i commercianti e i consumatori, così da permettere a questi ultimi di adattarsi più facilmente all’euro, grazie all’informazione e alla pratica che andrà intensificandosi fino alla fine del 2001;

riconoscendo che l’introduzione delle monete e delle banconote in euro a partire dal 1°gennaio 2002 richiederà uno sforzo di adattamento notevole da parte degli operatori e dei consumatori, i quali devono essere messi in condizione di gestire, nel miglior modo possibile, gli aspetti pratici di questa operazione fin dai primi giorni del 2002;

riconoscendo che questo scenario rende per alcuni aspetti superata la precedente intesa Eurologo

s’impegnano, fatti salvi gli impegni assunti dagli aderenti alla precedente intesa, a promuovere l’adesione volontaria al nuovo accordo Eurologo, a tutela del consumatore ed a garanzia che la sostituzione della moneta si svolga in un quadro di generale stabilità;

recepiscono le indicazioni contenute nella dichiarazione sottoscritta il 2 aprile 2001 in sede europea dai rappresentanti dei consumatori e degli operatori, circa le prassi corrette che permettono di favorire l’adattamento all’euro.

Impegni delle parti contraenti

Fermo restando quanto previsto dal precedente protocollo relativamente agli impegni assunti dai vari soggetti coinvolti, alla composizione e alle funzioni dell’Osservatorio Nazionale, degli Osservatori provinciali e delle Camere di Commercio nella funzione di sportelli di conciliazione, le parti contraenti concordano quanto segue.

I rappresentanti dei consumatori e degli operatori convengono che

chi volontariamente aderisce a Eurologo si impegna a rispettare i punti indicati nella lettera di adesione allegata al presente protocollo nella sezione “procedure” e più in generale i criteri seguenti:

  • ad assicurare stabilità dei prezzi dei beni e servizi, in vista del passaggio definitivo all’euro del 1° gennaio 2002, effettuando una corretta applicazione delle regole di conversione e di arrotondamento tra lira ed euro;
  • ad adottare la doppia indicazione dei prezzi, dando logico maggior rilievo a quella in euro rispetto a quella in lire, e a mantenerla almeno fino alla fine del periodo di doppia circolazione, anche allo scopo di facilitare la comprensione dei nuovi valori;
  • a mettere a disposizione della clientela strumenti che permettano il confronto dei prezzi in lire ed euro;
  • a farsi parte attiva per informare i consumatori, secondo le linee indicate dal Comitato Euro, sulle modalità d’introduzione del circolante in euro e, più in generale, sull’uso della nuova moneta;
  • a distribuire il materiale informativo fornito dal Comitato euro;
  • a dare alla clientela, durante il periodo di doppia circolazione, il resto in euro, ove possibile, a fronte dei pagamenti effettuati;
  • ad accettare pagamenti scritturali (assegni, carte di credito, pagobancomat, etc.) compiuti in euro durante il periodo transitorio, così come già indicato dall’accordo europeo Eurologo, firmato il 30 giugno 1998 a Bruxelles.

Il Comitato Euro si impegna

  • a provvedere, con i mezzi finanziari previsti per le iniziative di comunicazione, alla realizzazione di una campagna nazionale di informazione, inserendo il tema “Eurologo” nel quadro della campagna di informazione al grande pubblico;
  • ad assicurare, nell’ambito della campagna nazionale di informazione, messaggi diretti a fornire ai cittadini e agli operatori economici chiare indicazioni sulle modalità di pagamento in euro, a promuovere presso i consumatori l’accettazione dei resti in euro e a “scoraggiare” i pagamenti misti (lira + euro) durante la fase di doppia circolazione;
  • ad avviare le iniziative necessarie per promuovere il più possibile su tutto il territorio nazionale, anche con il coinvolgimento dei CEP, la presente iniziativa, producendo materiale per gli aderenti e diffondendo informazioni su Eurologo nelle principali manifestazioni di comunicazione;

Il progetto della campagna di informazione, concordato con le Associazioni firmatarie, viene allegato al protocollo e ne costituisce parte integrante.

Le Associazioni di categoria si impegnano a sostenere la diffusione dell’accordo anche nelle principali manifestazioni di comunicazione, e a promuovere tra i loro associati l’assunzione degli impegni previsti dal rinnovato protocollo Eurologo.

Le Associazioni dei consumatori si impegnano a contribuire alla conoscenza dell’accordo e al buon esito dell’iniziativa.

Per garantire la continuità della correttezza dell’operatore, assicurata e certificata dal marchio “Eurologo”, tutte le parti che firmano l’accordo si impegnano:

a incontrarsi periodicamente e nei casi in cui alcuni dei firmatari ne facciano richiesta, per fare il punto sulla corretta applicazione dell’accordo, anche sulla base dei rapporti degli Osservatori provinciali e di quello Nazionale e delle altre analisi disponibili (tra cui quelle eventuali delle Camere di Commercio). L’accordo potrà essere rivisto e/o completato in queste occasioni.

Roma, 2001

[omissis]

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