Questione sagre, Confcommercio Arezzo dal sindaco

Questione sagre, Confcommercio Arezzo dal sindaco

Una delegazione dell'Associazione è stata ricevuta dal primo cittadino per evidenziare l'entità del problema. Consegnato un documento con alcune proposte per individuare le sagre "vere": menù concentrato intorno ad un solo prodotto tipico, più collaborazione con le imprese locali e durata massima di 4/5 giorni.

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14 luglio 2015

Il 13 luglio scorso una delegazione di Confcommercio Arezzo, guidata dal presidente dell'Associazione Pizzerie Aretine Renato Pancini, è stata ricevuta in Comune dal sindaco Alessandro Ghinelli e dagli assessori alle Attività produttive, Marcello Comanducci, e alle Finanze, Alberto Merelli. Al centro dell'incontro, la questione delle sagre, ovvero l'impatto della cosiddetta "somministrazione parallela" sul fatturato di ristoranti e pizzerie durante i mesi estivi, quando feste paesane ed eventi di vario tipo si moltiplicano a dismisura drenando clienti e proventi ai pubblici esercizi tradizionali. Una concorrenza talmente pesante, soprattutto da quando si somma con gli effetti della crisi, da aver spinto il presidente Pancini a lanciare qualche giorno fa una provocazione, anche a nome dei colleghi, chiedendo ai Comuni di prevedere sgravi fiscali per i locali durante l'estate. O, in alternativa, regole più rigide per approvare il calendario delle sagre, in maniera che restino solo quelle "vere". Vale a dire: realmente legate al territorio per storia e tradizione, concentrate in pochi giorni e con un solo prodotto di punta nel menù. "Oggi a normare il quadro di sagre&Co. esiste il Regolamento comunale, come previsto dalla Regione Toscana, ma non riesce più a garantire la tipicità delle manifestazioni - ha sottolineato il presidente Pancini - e nella maggior parte delle sagre ormai si somministra qualsiasi cosa e il prodotto che dovrebbe caratterizzarle è diventato solo una scusa per proporre menù paragonabili a quelli di un ristorante. Senza parlare della durata di questi eventi, che ormai vanno avanti per settimane intere: nel solo comune di Arezzo ci sono ben 138 giorni di sagre concentrati nei tre mesi estivi. Davvero troppi da sopportare!". La delegazione di Confcommercio ha quindi consegnato al primo cittadino un documento contenente alcune proposte per l'identificazione delle sagre "di qualità". "Il primo passo per allentare la concorrenza sleale della somministrazione parallela è recuperare il valore vero della sagra, quale evento importante di valorizzazione dell'enogastronomia locale, le regole che proponiamo noi sono cinque e molto semplici: l'attività di somministrazione  - ha spiegato Pancini - deve restare legata al prodotto tipico che la sagra ha nella denominazione; i prodotti indicati nel menù devono provenire per almeno il 70% dalla filiera corta o comunque devono rientrare fra quelli tradizionali dell'agroalimentare toscano; l'area a disposizione per servire i pasti non deve essere più del 25% di quella complessiva. Va incentivata la collaborazione con le attività locali. Infine, ci pare consona una durata massima di 4/5 giorni, anche frazionabile in due periodi. In ogni caso, vorremmo non si sfondasse il tetto massimo di 70/80 giorni complessi di sagre in un anno all'interno dello stesso Comune". Nel documento, Confcommercio Arezzo chiede poi delucidazioni in merito alla questione dei rifiuti. "Le sagre mettono a segno migliaia di coperti, vorremmo sapere se pagano o meno lo smaltimento dei rifiuti e, se sì, con quali criteri. Qualora poi i criteri e i coefficienti per il pagamento della tassa sui rifiuti applicati alle sagre fossero diversi da quelli applicati ai pubblici esercizi (tra i più alti previsti), chiediamo a nome degli operatori dei pubblici esercizi che siano previsti per la categoria forti sgravi in materia di TARI per il periodo estivo, in considerazione della marcata riduzione dell'attività dipendente dalle sagre", ha aggiunto  il presidente dei pizzaioli. "Il sindaco Ghinelli e i suoi assessori hanno dimostrato attenzione e comprensione per le nostre ragioni e si sono detti disponibili a fare qualcosa, credo che partiranno prima da un monitoraggio della situazione e da una serie di controlli per valutare il fenomeno. Poi, speriamo che provvedano a stilare un nuovo Regolamento più efficace entro l'estate 2016", ha concluso Pancini.

 

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