Fiducia e consumi: è “salato” il conto del Covid-19

Fiducia e consumi: è “salato” il conto del Covid-19

Rapporto Confcommercio-Censis: quasi sei famiglie su dieci temono di perdere il posto di lavoro e il 23% ha dovuto rinunciare definitivamente all’acquisto di beni durevoli. Il 48% ha rinunciato alle vacanze.

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26 maggio 2020

A causa della crisi sanitaria e del conseguente lockdown il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività e il 23,4% è finito in Cig. Sono alcuni dei dati più significativi contenuti nel rapporto annuale Confcommercio-Censis su fiducia, consumi e impatto del Covid-19. Dallo studio emerge inoltre che quasi sei famiglie su dieci temono di perdere il posto di lavoro e che resta molto ampia la fascia di chi, dopo la riapertura del Paese, guarda al futuro con pessimismo: il 52,8% vede “nero” per la propria famiglia, percentuale che sale al 67,5% con riferimento alle prospettive del Paese.

Quanto ai consumi, infine, il 23% ha dovuto rinunciare definitivamente all’acquisto di beni durevoli (mobili, elettrodomestici, auto) già programmati e il 48% a qualunque forma di vacanza (week end, ponti, Pasqua, vacanze estive). A quest’ultimo proposito, oltre la metà delle famiglie non ha programmato nulla e circa il 30% rimarrà a casa non avendo disponibilità economica (percentuale che sale al 57% per i livelli socio economici bassi). Solo il 9,4% si permetterà il “lusso” di partire ma con una riduzione di budget e di durata.

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