Cresce la fiducia nella vigilanza privata ma il settore resta "dimenticato"

Cresce la fiducia nella vigilanza privata ma il settore resta "dimenticato"

Presentato il secondo Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia realizzato da Federsicurezza e Censis. Con la pandemia cala il numero dei reati ma aumenta la paura dei cittadini. Oltre la metà degli italiani ha fiducia negli operatori della sicurezza privata, che però resta un mondo quasi sconosciuto.

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20 aprile 2021

L’unica cosa non negativa che ci ha lasciato in eredità il Covid è stata la diminuzione a tutti i livelli degli eventi criminosi. Nel 2020, infatti, in Italia sono stati denunciati complessivamente 1.866.857 reati. Complice la pandemia, si è registrata una riduzione del 18,9% rispetto all’anno precedente, con 435.055 crimini in meno. Gli omicidi -16,4%, le rapine -18,2%, i furti -33,0%, i furti in appartamento -34,4%. Questi numeri arrivano dal secondo Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia (documento pdf) realizzato da Censis e Federsicurezza. Dunque un quadro decisamente positivo ma nonostante questo nello stesso rapporto si sottolinea come l’atmosfera cupa e pesante che ci ha accompagnato in questi mesi, ha aumentato il livello di insicurezza delle persone e quindi contestualmente la paura dei fenomeni criminali: per due terzi degli italiani (il 66,6% del totale) la paura di rimanere vittima di un reato non è diminuita e per il 28,6% è addirittura aumentata. Un'altra cosa che è aumentata, ma in questo caso in senso positivo, è la fiducia nella sicurezza privata. Il 50,5% degli italiani esprime fiducia nelle guardie giurate e negli operatori della sicurezza privata. Ma il 55,7% è convinto che il settore avrebbe bisogno di un maggiore riconoscimento sociale. Inoltre il 62,8% degli italiani è convinto anche che ci sia una scarsa consapevolezza da parte della popolazione in merito a quello che le guardie giurate e gli operatori della sicurezza privata fanno.

 

Siamo di fronte ad una categoria da anni puntualmente dimenticata  dallo Stato – sottolinea Alberto Ziliani, Consigliere di FederSicurezza in CoESS – nonostante possa essere considerata il braccio destro di quest’ultimo nella risposta alle sempre più pressanti esigenze di sicurezza della popolazione. I servizi offerti dal comparto, a quanto pare ancora poco familiare ai più, sono molteplici, dalla tradizionale tutela dei beni al trasporto valori, per arrivare alla moderna cyberscurity e a realtà paradossalmente ancora non consentite nel nostro Paese come la sicurezza alle persone, esigenza ampiamente riconosciuta in altri Paesi europei ma non in Italia, con le pesanti conseguenze anche in termini di mancato guadagno che questo comporta”. “La domanda che mi pongo, e che pongo a tutta la platea – ha concluso Ziliani – è la seguente: in presenza di un’esigenza di sicurezza mai così urgente come in questa crisi pandemica, e a fronte della persistente carenza di risorse dello Stato, perché non fare appello all’expertise di soggetti disponibili e ampiamente preparati professionalmente quali i nostri operatori?

 

 

 

Ugo Da Milano

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