Renzi ignora le polemiche, ora piano casa e jobs act

Renzi ignora le polemiche, ora piano casa e jobs act

Il premier sembra ignorare le polemiche su alcune scelte fatte per i sottosegretari. Il programma economico prevede l'ok al Piano casa nel prossimo Consiglio dei Ministri e poi, prima dell'incontro del 17 con la cancelliera Angela Merkel a Berlino, il via libera al jobs act.

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3 marzo 2014

Piano casa nel prossimo Consiglio dei Ministri e poi, prima dell'incontro il 17 con la cancelliera Angela Merkel a Berlino, il via libera al jobs act. Il premier Matteo Renzi riparte, dopo il congresso del Pse, per la sua Firenze con i dossier sotto il braccio e ignorando le polemiche su alcune scelte per i sottosegretari. Critiche "pretestuose, gli italiani aspettano di vedere i fatti e il governo ne porterà presto", sostengono i renziani convinti che, completata la squadra, ora l'esecutivo marcerà spedito sulle misure. Non è stata solo la "prima" tra i socialisti europei la presenza del leader Pd all'assise del Pse. Al suo arrivo, Renzi si è trovato al suo fianco il segretario della Cgil Susanna Camusso. Mai tenera con il leader Pd, ora Camusso aspetta il governo alla prova dei fatti, condividendo l'urgenza del presidente del consiglio per misure che rilancino l'occupazione. Il piano lavoro è per Renzi un pilastro del nuovo corso che vuole imprimere con il suo governo e, pur disposto al dialogo, non ha però intenzione di farsi frenare. Dalla sua parte c'è Angelino Alfano che, facendo sua un'abitudine del premier, ha lanciato l'hashtag #primaillavoro. Il governo, ha detto il leader Pd ai socialisti europei, ha, oltre all'impegno a ridurre la mole del debito, "obiettivi ambiziosi": la riforma elettorale che "sarà approvata la prossima settimana" alla Camera, la riforma del lavoro e del fisco e "una gigantesca scommessa educativa che parta dagli investimenti nell'edilizia scolastica, nuove tecnologie nelle scuole e ridare agli insegnanti il valore che meritano". In questa settimana si entra nel vivo con l'approvazione del piano casa 2 (da un valore complessivo da 1,2 miliardi), messo a punto dal ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Un primo segnale, secondo il premier, di rilancio dell'economia con un occhio anche a famiglie e ceti in difficoltà. Poi sarà la volta del piano lavoro e poi, in seguito, le misure fiscali con il taglio del cuneo. Renzi pensa a diminuire l'Irap ma si deciderà più avanti come modulare il taglio annunciato di 10 miliardi del cuneo. Sabato scorso anche il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, si è affidato a twitter, creando l'hashtag #Renzitaglialetasse e sostenendo che la riduzione dell'Irap "fa bene alle imprese ma non all'occupazione". Ma la scelta dei sottosegretari continua a far discutere. Se Fabrizio Barca si complimenta per "una squadra segnata dal cambiamento", nel Pd ci sono critiche e perplessità. In particolare fa discutere la scelta di Antonio Gentile (Ncd), accusato di aver fatto pressioni, da lui smentite, affinché un quotidiano calabrese non pubblicasse la notizia di un'indagine a carico del figlio. 

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