Dal 1 luglio ad assumere il compito di portavoce sarà il presidente della Cna, Ivan Malavasi, che ricoprirà l'incarico fino al 31 dicembre.

Cambio della guardia alla guida di Rete Imprese Italia, l'organismo unitario di rappresentanza che associa 2.600.000 micro, piccole e medie imprese aderenti a Confartigianato, Cna, Casartigiani,
Confcommercio e Confesercenti. Dal 1 luglio ad assumere il compito di portavoce sara' il presidente della Cna, Ivan Malavasi, che ricoprira' l'incarico fino al 31 dicembre. E' stato il Comitato di presidenza di Rete Imprese Italia il 15 giugno scorso a formalizzare il passaggio del testimone tra il presidente attuale, Giorgio Guerrini, presidente della Confartigianato, e Malavasi. ''Abbiamo tracciato un bilancio positivo di cio' che e' stato fatto finora, a 14 mesi dal varo di Rete Imprese Italia - ha detto Malavasi - soprattutto a livello di rappresentanza nelle sedi istituzionali. Certo - ha aggiunto Malavasi - il percorso è ancora lungo, e i nostri impegni primari per i prossimi mesi saranno il fisco, Basilea 3, l'accesso al credito''. Su questa tema il semestre di presidenza Guerrini si e' particolarmente impegnato: come la sottoscrizione di un 'patto per lo sviluppo' con il presidente di Federcasse, l'associazione delle 410 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, ultimo di una serie di intese per rafforzare il credito alle aziende. Rete Imprese Italia, le cui aziende associate producono circa il 60% del valore aggiunto italiano e impiegano il 58,5% di tutti gli occupati del Paese, e' nata il 10 maggio 2010 sulla scia del 'patto del Capranica' sancito 4 anni prima. Il nome e' legato infatti all'ex cinema romano dove ebbe luogo nel 2006 la manifestazione delle cinque organizzazioni per protestare contro gli inasprimenti fiscali nella finanziaria dell'allora governo Prodi. Il primo a guidare la rappresentanza unitaria e' stato il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, fino a fine 2010. Il secondo Guerrini, ora e' la volta di Malavasi. Lo statuto prevede una presidenza di turno della durata di sei mesi, a differenza dell'Alleanza delle cooperative italiane (il cui debutto risale a gennaio) che ha allungato invece a un anno, rinnovabile, l'incarico al portavoce di turno.