Rete Imprese Italia sulla commercializzazione di "shoppers": modificare l'attuale provvedimento prima della sua conversione in legge

Rete Imprese Italia sulla commercializzazione di "shoppers": modificare l'attuale provvedimento prima della sua conversione in legge

Si rischiano la chiusura delle piccole aziende produttrici e rilevanti criticità organizzative e logistiche nelle aziende della distribuzione commerciale con conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro38/2012
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38/12                                                                                                              Roma 24.02.2012


COMUNICATO STAMPA

COMMERCIALIZZAZIONE “SHOPPERS”. RETE IMPRESE ITALIA: “MODIFICARE L’ATTUALE PROVVEDIMENTO PRIMA DELLA SUA CONVERSIONE IN LEGGE. SI RISCHIANO LA CHIUSURA DELLE PICCOLE AZIENDE PRODUTTRICI E RILEVANTI CRITICITÀ ORGANIZZATIVE E LOGISTICHE NELLE AZIENDE DELLA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE CON CONSEGUENTE PERDITA DI MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO”

 

 

“E’ stato approvato ieri in Senato l’art.2 del Decreto 25/1/2012 n.2 recante “Misure straordinarie e urgenti in materia ambientale”, che prevede ‘disposizioni in materia di commercializzazione di sacchi per asporto merci nel rispetto dell’ambiente’. Rete Imprese Italia è fortemente mobilitata per evitare che venga definitivamente convertito in legge”.

E’ quanto si legge in una nota di Rete Imprese Italia che lancia l’allarme sul rischio chiusura per la maggior parte delle piccole aziende produttrici di “shoppers” e le enormi criticità logistiche e organizzative nelle aziende della distribuzione commerciale con la gravissima conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro tra gli addetti dei settori.

L’attuale impostazione del provvedimento finirebbe inevitabilmente per stabilire un controllo di natura oligopolistica nel mercato della produzione di imballaggi in plastica per asporto di merci generando al contempo una  situazione di oggettiva incertezza per gli operatori del commercio sulle modalità di attuazione della legge.

“Si rischia – chiarisce la nota – di determinare effetti distorsivi della concorrenza che non hanno nulla a che vedere con la tutela dei consumatori e dell’ambiente. A Rete Imprese Italia non interessa alimentare contrapposizioni tra le varie componenti della filiera. Le nostre imprese – conclude la nota – chiedono semplicemente di non essere emarginate a priori dal mercato a vantaggio esclusivo di altri soggetti e sono le prime ad auspicare un confronto serio ed imparziale in termini tecnico-scientifici che chiarisca definitivamente cosa è lecito produrre. Rete Imprese Italia sottolinea, inoltre, la necessità di prevedere un regime transitorio per le scorte dei sacchetti in uso presso gli esercizi commerciali, consentendo una corretta programmazione delle politiche di acquisto delle diverse tipologie di contenitori ed un graduale smaltimento dei prodotti che risultassero non conformi alle nuove disposizioni. Infine, per quanto concerne le sanzioni sarebbe opportuno eliminare la previsione della quadruplicazione nell’ipotesi di “ingenti quantità”, giacché essa risulta essere sostanzialmente indefinita e contrastante col principio di certezza del diritto con il rischio di esposizione a interpretazioni difformi da parte degli organi di controllo e distorsive della concorrenza.

A questo scopo, Rete Imprese Italia richiama all’attenzione i gruppi parlamentari in vista dell’imminente passaggio alla Camera di questo Decreto”.

 

Roma, 24 febbraio 2012

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