Nuovi ristori e caro-bollette, approvato il decreto

Nuovi ristori e caro-bollette, approvato il decreto

Il provvedimento approvato dal Cdm stanzia 390 milioni a favore dei comparti più colpiti dalla “stretta” anti-Covid. Al turismo vanno 220 milioni, 30 per le discoteche. Energia: annullati gli oneri di sistema a tutte le imprese per il primo trimestre 2022.

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3 febbraio 2022

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto ristori contenente le risorse a favore dei comparti più colpiti dalle ultime strette anti-Covid e le misure per limitare i rincari delle bollette di elettricità e gas. Il provvedimento, adottato senza scostamenti di bilancio, vale in tutto 1,6 miliardi.

Per quanto riguarda i ristori, il decreto interviene a sostegno dei settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o che ne sono stati fortemente danneggiati. Il Governo stesso elenca:

  • parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici;
  • attività di organizzazione di feste e cerimonie, wedding, hotellerie, ristorazione, catering, bar-caffè e gestione di piscine;
  • commercio dei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria, articoli di abbigliamento, calzature e articoli in pelle;
  • turismo, alloggi turistici, agenzie e tour operator, parchi divertimenti e parchi tematici, stabilimenti termali;
  • discoteche, sale giochi e biliardi, sale Bingo, musei e gestioni di stazioni per autobus, funicolari e seggiovie;
  • spettacolo, cinema e audiovisivo;
  • sport.

Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha reso noto che sono stati stanziati in totale 390 milioni di euro per il commercio al dettaglio e le attività chiuse o danneggiate e che è stato aumentato a 30 milioni il fondo per discoteche e sale da ballo. Per il turismo, in particolare, è stato aumentato di 100 milioni il Fondo unico nazionale in aggiunta ai 120 milioni già stanziati con la legge di Bilancio. Di questi, 40 milioni andranno alla decontribuzione per i lavoratori stagionali e degli stabilimenti termali. Previsto inoltre, ha annunciato il ministro Massimo Garavaglia, un finanziamento di oltre 128 milioni come credito d'imposta per gli affitti di immobili a favore degli operatori turistici. Si tratta di interventi che valgono dal primo gennaio scorso al 31 marzo prossimo e sempre a questa ultima data viene prorogata la possibilità di ricorrere ai bonus terme. Gli imprenditori (alberghi, B&B, agenzie di viaggio e tour operator, ristorazione, parchi tematici, terme, attività ricreative, impianti di risalita e bus turistici) costretti a mettere in cassa integrazione ordinaria i propri lavoratori sono esonerati dal pagamento della contribuzione fino al 31 marzo prossimo. Ai parchi tematici, infine, sono stati riservati 20 milioni.

Per quanto concerne invece il caro-bollette sono stati annullati gli oneri di sistema a tutte le imprese per il primo trimestre, per un importo pari a 1,2 miliardi. Alle imprese energivore che hanno subito un incremento dei costi del +30% rispetto al 2019 va poi un contributo pari al 20% delle spese elettriche sotto forma di credito d'imposta (misura da 540 milioni). Inoltre, dal primo febbraio al 31 dicembre prossimi gli impianti fotovoltaici incentivati con vecchi sistemi dovranno riversare una parte del loro eventuale extra profitto al Gse (Gestore dei servizi energetici, ndr) tramite compensazione.

 

Le principali misure di sostegno

  • proroga della cassa integrazione fino marzo per le imprese strategiche (almeno 1.000 dipendenti, il limite massimo di spesa è fissato a 42,7 milioni di euro per l'anno corrente;
  • sconto sulla Cig per chi opera nel settore turistico e per gli esercizi della ristorazione e i bar (per hotel, agenzie di viaggio, ristoranti, bar, parchi, terme, musei, discoteche) con una disponibilità di risorse per poco più di 80 milioni nel 2022 è previsto l'esonero dal pagamento della contribuzione addizionale pari al 9% della retribuzione per la Cig fino a 52 settimane, che passa al 4% per chi utilizza il Fondo di integrazione salariale;
  • sospensione dei mutui per i proprietari delle abitazioni nelle zone terremotate del Centro Italia per tutto il 2022 (risorse per 1,5 milioni);
  • istituzione di due fondi per un totale di 50 milioni al ministero delle Politiche agricole per combattere la peste suina africana e per risarcire gli operatori della filiera;
  • sospensione delle tasse per le discoteche e locali con musica chiusi a causa delle restrizioni fino alla fine di gennaio;
  • aiuti a fondo perduto per i commercianti che hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019;
  • intervento sui bonus edilizi energetici, per esempio il superbonus, con un capitolo ad hoc sul contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche (il credito d'imposta può essere ceduto una sola volta);
  • arriva il fondo per gli indennizzi ai vaccini non obbligatori, come quelli per il Covid (50 milioni per il 2022 e 100 milioni nel 2023);
  • mascherine Ffp2 gratis che saranno fornite dalle farmacie in tempi veloci alle scuole per alunni e personale;
  • in arrivo altri contributi per i trasporti, come quelli per il trasporto pubblico locale con 80 milioni per garantire sostanzialmente la continuità dei servizi.

 

Federmoda: “finalmente un segnale di attenzione per i negozi di moda”

“Finalmente importanti segnali di attenzione al settore moda”. Così Federmoda-Confcommercio, che evidenzia soprattutto la rilevanza di due misure del decreto:

  • gli indennizzi alle società del commercio al dettaglio con fatturato fino a 2 milioni di euro nel 2019, che abbiano subìto una flessione del fatturato del 30% nel 2021 rispetto ai livelli pre Covid;
  • l'estensione del credito d'imposta per le rimanenze di magazzino anche ai dettaglianti in esercizi specializzati nei prodotti tessili, della moda, del calzaturiero e della pelletteria.

“Un ringraziamento va al Governo e a tutti gli interlocutori che si sono adoperati per dare attenzione anche alla distribuzione commerciale della moda che, nonostante qualche segnale di ripartenza nel 2021, è ancora lontana dal periodo pre-Covid ed è tornata a soffrire in questo inizio 2022 a seguito di una sorta di ‘quarantena commerciale’”, dice il presidente Renato Borghi.

 

Per il turismo organizzato “le promesse sono andate deluse”

"L’ennesimo duro colpo" inferto al settore. Così le Associazioni del turismo Organizzato (Astoi Confindustria Viaggi, Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Fiavet Confcommercio e Maavi Conflavoro), sul nuovo decreto Sostegni varato dal Governo. Nonostante le ripetute rassicurazioni del ministro Garavaglia, "il dato di fatto - spiegano - è che questo Governo ha dimostrato ancora una volta la totale indifferenza verso il turismo organizzato, noncurante dei pesanti effetti economici generati dalle decisioni assunte".

Sui sostegni economici destinati al settore, l'incremento del Fondo Unico per il turismo da 120 a 220 milioni "risulta del tutto irrisorio, vista l'ampia platea di beneficiari a cui è rivolto lo strumento (strutture ricettive, agenzie di animazione, guide e accompagnatori turistici, imprese di trasporto turistico, agenzie di viaggio, tour operator)".

Ma le critiche si concentrano soprattutto sulla decisione in tema di ammortizzatori sociali: invece di prorogare la cassa Covid, il Governo ha infatti scelto di mettere a disposizione delle imprese in crisi gli strumenti ordinari che sono stati oggetto di riforma, con la sola esenzione sul contributo addizionale a carico dei datori di lavoro. "Si tratta di una soluzione del tutto inadeguata – sottolineano le Associazioni - in quanto gli ammortizzatori ordinari prevedono normalmente un'anticipazione del salario da parte dei datori di lavoro e le imprese, in fortissima crisi di liquidità, non sono minimamente in grado di farvi fronte. Per ottenere il pagamento diretto da parte di Inps, le aziende dovranno produrre tutta una serie di documenti che invece, per la cassa Covid, non dovevano produrre per dimostrare la palese ed oggettiva crisi finanziaria in corso. Le procedure legate agli ammortizzatori ordinari previsti dal decreto sono quindi molto più lunghe e complesse di quelle della cassa Covid e le imprese e i lavoratori del turismo organizzato, che hanno già esaurito la fruizione dei periodi concessi al 31 dicembre 2021,  non possono più permettersi di attendere tempi lunghi e incerti. Le aziende saranno quindi costrette a licenziare a breve migliaia di lavoratori".

Fto ha successivamente chiesto al ministro del Lavoro, Andrea Orlando che “il pagamento diretto del Fis venga attivato a richiesta del datore di lavoro senza necessità di produrre ulteriore documentazione, un aggravio che potrebbe allungare i tempi di deposito e valutazione della domanda e che si riverbererebbe sui tempi di ricezione del beneficio da parte dei lavoratori".

 

Fipe: “rispetto al 2019 56 miliardi di consumi in meno nei pubblici esercizi”

Nel 2020 i consumi nella ristorazione sono calati del 37,4%, ovvero 32 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. E se si aggiunge un altro 28% perduto nel 2021, sempre rispetto all'anno pre pandemia, di miliardi se ne debbono aggiungere altri 24, per un totale di 56 miliardi di euro in meno spesi da famiglie e turisti, italiani e stranieri, all'interno dei pubblici esercizi. Il che si traduce in 45mila imprese scomparse in meno di due anni e 300mila lavoratori che hanno perduto l’impiego. Sono numeri che parlano da soli e che Fipe-Confcommercio ha elencato in una lettera inviata ai Ministeri del Lavoro e del Turismo in cui si chiede che le imprese del settore siano comprese nel prossimo decreto di sostegno alle realtà in crisi e in cui si sottolinea che "in queste settimane si sta componendo la 'tempesta perfetta' per le imprese del settore, già indebolite da due anni di pandemia e incertezza".

"Siamo tutti consapevoli dell'importanza della figura del prossimo Presidente della Repubblica, tanto più in questo momento storico, ma i problemi di migliaia di imprese e di lavoratori non aspettano le elezioni al Quirinale".  Così il presidente Lino Stoppani, che aggiunge: "come chiediamo ormai da giorni, bisogna intervenire subito, sostenendo queste imprese con la proroga della cassa integrazione Covid e delle moratorie bancarie oltre che con sostegni economici proporzionati agli ingenti danni subiti. Non stiamo chiedendo aiuti a pioggia, se il problema sono le risorse si selezioni l'accesso alla cassa integrazione, alle moratorie e agli altri incentivi sulla base della reale perdita di fatturato, ma è preoccupante registrare oggi la mancanza di attenzione rispetto a questi temi". 

 

Federalberghi ai sindacati: “senza cassa Covid situazione insostenibile”

“Le grandi città, che nel 2019 rappresentavano un quinto delle presenze turistiche registrate in Italia, hanno subito un crollo del 71% nel 2021: è pressoché impossibile sopravvivere con questi dati”. Lo sottolinea il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che ha chiesto un incontro urgente ai segretari generali delle di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per esaminare le prospettive del settore e verificare l’attuazione delle richieste avanzate dalle parti sociali a Governo e Parlamento.

“Non stupisce - prosegue il presidente dell’Associazione degli albergatori aderente a Confcommercio - che molte imprese siano chiuse da marzo 2020 e che molte altre purtroppo torneranno a chiudere nei prossimi giorni, a causa di una domanda stagnante e del clima d’incertezza generalizzato. A fronte di ciò a oggi non hanno trovato riscontro i pressanti inviti rivolti al Governo e al Parlamento per l’adozione di misure emergenziali in favore del settore che abbiamo a più riprese congiuntamente richiesto e, in particolare, la proroga degli ammortizzatori sociali Covid-19”.

 

Confguide a Garavaglia: “ci avete dimenticato”

"La crisi del turismo non risparmia guide e accompagnatori turistici, la cui attività è stata di fatto azzerata dal riacutizzarsi della pandemia. Nonostante questo, però, la categoria - che pure è stata fondamentale per garantire la fattibilità dei pochi viaggi effettuati da turisti stranieri nel nostro Paese - è stata apparentemente dimenticata dalle istituzioni e la categoria esclusa dai beneficiari dei sostegni che il Governo si appresta a varare". Lo scrivono in una lettera congiunta indirizzata al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, Paola Migliosi e Micol Caramello, rispettivamente presidenti nazionali di Confguide-Confcommercio e Federagit Confesercenti, le due sigle maggiormente rappresentative del comparto.

"Il perpetuarsi dell'emergenza sanitaria e il susseguirsi dei provvedimenti normativi causano lunghi periodi di blocco totale del lavoro - si legge nella lettera - provocando la cancellazione di servizi confermati, anche all'ultimo momento, e danneggiando gravemente la nostra attività di guide e accompagnatori turistici. Nonostante questa situazione coinvolga tutto il comparto del turismo, abbiamo notato che il nostro settore non è stato considerato nell'elenco delle attività da indennizzare a carico del Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse, come previsto dal Decreto interministeriale 9 settembre 2021, così come non è stato considerato in relazione agli incentivi diretti al sostegno degli investimenti per il settore del turismo nell'ambito del Pnrr''. Per questo, guide ed accompagnatori chiedono ''un incontro urgente con il ministro per definire un progetto di aiuti e sostegni alla nostra categoria".   

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