Rivolta: "speriamo che il governo ci ascolti almeno con un orecchio"

Rivolta: "speriamo che il governo ci ascolti almeno con un orecchio"

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2 dicembre 2014

"Ci aspettiamo che quanto di buono abbiamo letto venga convertito nei decreti delegati e che non ci si fermi qui, ma che ci siano future norme coerenti con l'obiettivo di semplificare il mercato del lavoro". Con queste parole il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, ha chiuso il convegno su "Mercato del lavoro e Jobs act". Nrel suo intervento, Rivolta ha detto di sperare che "il governo ci ascolti almeno con un orecchio, come è avvenuto sull'apprendistato e sulla revisione dei contratti a termine. Da aprile, con il decreto Poletti, c'è stata infatti una leggera inversione di tendenza in positivo, perché la flessibilità favorisce le occasioni di impiego a fa crescere tutta l'occupazione". Al contrario, "se la realtá viene compressa da slogan ad alto impatto mediatico, si rischia di fare solo danni con provvedimenti emozionali che non giovano al Paese". Rivolta ha quindi ribadito che"la flessibilità in entrata per le nostre aziende è irrinunciabile: la flessibilità non è cattiva in sé, ma fondamentale per certi tipi di imprese. Precario non è il bagnino assunto per la stagione estiva o la commessa ingaggiata per i saldi, ma l'insegnante assunto impropriamente".  Il direttore generale di Confcommercio ha quindi definito "condivisibile la revisione del sistema degli ammortizzatori, ma la riforma deve anche essere occasione per una revisione della spesa. Bisogna potenziare e migliorare i servizi all'impiego, e ben venga l'agenzia unica se porta servizi migliori e più omogenei sul territorio". Per quanto riguarda poi il costo del lavoro, Rivolta ha parlato di "iniziative importanti del governo, ma serve un programma che intervenga in modo strutturale a partire dalle tariffe Inail e dalla gestione malattia presso l'inps. Per un'impresa un punto in più o in meno di costo del lavoro fa la differenza". Dopo aver lamwentato che "nel Jobs act non c'è una riga sul lavoro autonomo", il direttore generale di Confcommercio ha chiuso evidenziando che invece "sulla semplificazione il Jobs act ha fatto centro, ci sono misure importanti, l'importante è che non restino sulla carta". 

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