Roadshow PMI: Credito e Pmi

Roadshow PMI: Credito e Pmi

Milano, 22 maggio 2009

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22 maggio 2009

La crisi, che ha investito il nostro sistema economico, ha acuito le difficoltà delle nostre imprese anche dal punto di vista finanziario. Nel solo primo trimestre del 2009 nelle imprese del commercio al dettaglio abbiamo registrato un saldo negativo tra iscrizioni e cancellazioni di oltre 10 mila unità.

Certo con il pessimismo non si va da nessuna parte, ma non possiamo di certo sottovalutare le gravi ripercussioni della crisi finanziaria sull’economia reale.

Sicuramente il nostro sistema bancario, tradizionalmente più prudente, ha retto meglio di quello di altri paesi all’urto della crisi, ma è innegabile che i cordoni della borsa si siano stretti per le nostre imprese e l’accesso al credito sia diventato più difficile. Ciò emerge con chiarezza anche dalla nostra indagine: diminuisce la percentuale di imprese che ha visto accogliere la propria richiesta di fido e aumentano le imprese che hanno ricevuto una somma inferiore a quella attesa. Per circa un’impresa su due, poi, il costo del finanziamento e il livello delle garanzie richieste rimangono elevati.

E’, quindi, fondamentale che il modello di intermediazione del credito, soprattutto in una fase di crisi come quella attuale, si fondi su una maggiore continuità di relazioni con la clientela. E ciò vale soprattutto per le Pmi che strutturalmente incontrano ostacoli maggiori rispetto alle imprese di più grandi dimensioni nel diversificare le fonti di finanziamento esterno.

E’, pertanto, necessario recuperare il rapporto di prossimità tra banche e imprese, un rapporto che si è rivelato, come ci insegna la nostra storia, prezioso per lo sviluppo del territorio.

In merito all’attuazione delle misure individuate per il rafforzamento delle banche e la vigilanza sugli impegni degli istituti di credito a favore di famiglie e imprese, bene ha fatto il Governo ad attivare, presso le Prefetture, gli Osservatori territoriali sul credito e ad operare sia per la garanzia dello Stato che per un importante rifinanziamento del fondo centrale di garanzia. Ora è, però, necessario che questi interventi vadano, come abbiamo chiesto,  nella direzione di una riduzione del costo del credito per le imprese.

Resta, poi, ancora aperta la questione del rafforzamento dei consorzi fidi che possono rivestire un ruolo di grande rilevanza nell’accorciare la distanza tra le banche e le imprese. A patto, però, che ne restino intatte le caratteristiche tipiche che sono quelle di un forte radicamento sul territorio e d’integrazione nel sistema delle imprese.

Per il commercio, in particolare, un provvedimento significativo consisterebbe nel rifinanziamento delle misure previste per le società finanziarie promosse dai consorzi fidi del settore, a seguito della riforma del ’98.

Al sistema bancario chiediamo di sostenere l’economia reale, facendo fino in fondo la propria parte. Noi, da parte nostra, siamo disposti a farla. Perchè oggi più di ieri c’è bisogno di un patto forte tra banche e imprese non solo come risposta immediata alla crisi, ma anche per farsi trovare pronti quando tornerà la crescita. Grazie

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