Ruote d'Italia: "Facciamo presto"

Ruote d'Italia: "Facciamo presto"

Il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè: "Abbiamo colto positivamente la dichiarazione del premier incaricato che ha indicato due obiettivi prioritari sui quali lavorare. Accelerare sui vaccini e sulla logistica. Conftrasporto è più che disponibile a collaborare".

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10 febbraio 2021

Due sono gli appuntamenti attesi dai cittadini italiani ed in particolare dagli imprenditori. Che si insedi entro pochi giorni un Esecutivo e che ripartano le attività.

Dalle notizie che circolano sembra ormai che a distanza di pochi giorni il Parlamento darà la fiducia al nuovo Governo presieduto dal Presidente Draghi.  Per quanto riguarda la ripresa delle attività conseguenti probabilmente occorrerà qualche giorno in più. Tuttavia è’ in scadenza il Dpcm il 15 febbraio ma i tempi per le nomine e l’insediamento possono portare a nuove proroghe, sempre che non si voglia far scadere, cosa che non credo, il decreto. Sarà il primo banco di prova del nuovo Esecutivo. l’avranno vinta ancora i virologi o ci saranno delle valutazioni più ponderate?

Non ritengo che dalla sera alla mattina il nuovo esecutivo sospenderà tutte le limitazioni in essere. Sarebbe già sufficiente se si eliminasse quelle più incomprensibili. L’apertura dei ristoranti anche alla sera ritengo sia una di quelle. Altrettanto il coprifuoco fino alle 22 che vieta la circolazione, anche se si viaggia in solitudine sulla propria autovettura, oppure la ripresa delle attività sportive, non di contatto. E via dicendo...

Temi che anche se affrontati non risolveranno in fretta i problemi legati alla mobilità sono certamente quelli che riguardano i trasporti e la logistica. Le infrastrutture, i punti di accessibilità, la funzionalità degli uffici della motorizzazione civile, ormai sempre più ostacolo alle attività di trasporto, in particolare delle imprese che operano in Paesi esteri. Tutti interventi che non sono risolvibili dalla sera alla mattina. Ma garantire il rispetto delle regole di legittimità, ostacolare gli episodi di concorrenza sleale, ormai ad un livello insostenibile, iniziare a chiedere l’immediata sospensione delle limitazioni alla libertà di circolazione introdotte dal governo austriaco, iniziative che già offrirebbe un segno concreto di un cambio di passo  per dare una competitività adeguata alla nostra economia.

Nel fine settimana il centro studi confederale ha reso disponibili i dati dell’Osservatorio semestrale sia sui trasporti di merce che di passeggeri. I due dati che più colpiscono sono il calo del trasporto merci su strada il 26% e la riduzione della mobilità dei passeggeri che si è dimezzata.

Un paese con questi numeri non può avere futuro. Ecco perché è necessario che rapidamente si adotti una strategia necessaria ad avviare il rilancio delle attività. Abbiamo colto positivamente la dichiarazione del premier incaricato che ha indicato due obiettivi prioritari sui quali lavorare. Accelerare sui vaccini e sulla logistica. Conftrasporto è più che disponibile a collaborare. E’ la prima volta che si manifesta una attenzione al mondo logistico e questo ci fa ben sperare.

Il tempo è elemento essenziale nel modo di produrre . Per questo ci auguriamo che chi avrà la delega a gestire la questione della logistica sia in grado di proporre misure adeguate in tempi brevi. Purtroppo si dovrà da subito affrontare delle novità sgradevoli. Nel 2021, grazie ad un emendamento voluto dal precedente Esecutivo, le imprese di autotrasporto dovranno versare un contributo all’Autority dei trasporti, calcolato in relazione al fatturato. L’obbligo discende da una sentenza del Consiglio di Stato che è pure retroattiva. Complimenti per il regalo del governo Conte! Si perché il mutamento rispetto al passato, vi sono sentenze tutte favorevoli al trasporto su gomma, deriverebbe da un emendamento inserito in un decreto legge che, senza alcuna ragione logica ha esteso l’obbligo contributivo per l’autotrasporto, pur non essendo regolato. Ma da utilizzatore (finale) delle infrastrutture soggette alle competenze assegnate alla vigilanza dell’Autorità (autostrade, sistemi portuali, etc) per un principio induttivo è obbligato a versare il contributo. L’autotrasporto è liberalizzato, secondo le normative comunitarie? L’aspetto importante è incrementare le entrate dell’Autorità.

Occorre intervenire. La conseguenza logica sarà che le imprese di autotrasporto prenderanno iniziative a tutela. La norma dunque va eliminata! Non sfuggirà ad esempio che le imprese potrebbero, nel caso non si sopprimesse il balzello, pretendere che i costi della sicurezza ed i tempi di pagamento, previsti a tutela degli utenti della strada, siano oggetto della vigilanza e quindi garantiti dall’Autorità che non potrà esimersi da effettuare interventi sulle segnalazioni che sicuramente potranno essere effettuate. Nel caso le ignorasse incorrerebbe in omissioni. Ma così non si rilancia un’attività né si semplifica.

La speranza è che si ponga fine a queste “marchette”. Con le forzature e le furbizie frutto solo della scarsa conoscenza degli effetti di certe iniziative, non si va da nessuna parte. Speriamo nel nuovo Presidente del Consiglio.

Paolo Uggè

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