Ruote d'Italia: "Il presidente del Consiglio di fronte ad un compito difficile"

Ruote d'Italia: "Il presidente del Consiglio di fronte ad un compito difficile"

Il Governo ha giurato ed ora si presenterà alle Camere con il programma per ottenere la fiducia. 

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17 febbraio 2021

Il Governo ha giurato ed ora si presenterà alle Camere con il programma per ottenere la fiducia. Credo e, spero proprio, che la otterrà perché il Paese, le imprese ed i cittadini ne hanno un estremo bisogno.

L’inizio non sembra essere dei migliori tuttavia. L’Austria, su richiesta della Germania ha deciso di fermare i mezzi pesanti al valico del Brennero per sottoporli al tampone. Questa decisione è stata assunta alla luce di un incremento dei casi di contagi nel Tirolo. Nessun riguardo nei confronti dei conducenti che vengono ammassati (ma gli assembramenti non diffondevano il virus?) né delle imprese che sono state sorprese da una decisione improvvisata.

Premesso che la chiusura della libera circolazione prevede normative di carattere comunitario che devono essere rispettate, ma vi è anche il principio della reciprocità che non può essere trascurato. Per questo con una lettera inoltrata al Premier ed al neo ministro dei trasporti ho sollecitato una azione simile ai confini nei confronti dei conducenti austro-germanici.

Vi è poi la gestione relativa ai conducenti nazionali trovati contagiati. Come intende operare il ministero? Li condurrà in luoghi idonei? E gli automezzi come saranno custoditi? E le merci? Oppure se ne laverà le mani e disporrà il rientro in sede? Una gestione che richiede chiarezza ma soprattutto capacità e conoscenza. Evidenzio tali aspetti perché mi pare di poter osservare che la gestione da parte degli esperti del ministero della salute (i virologi) non sia stata per le attività sciistiche particolarmente brillante e rispettosa del lavoro di tanti operatori ed anche dei cittadini. L’attività di trasporto necessita ancor più di competenza.

Inoltre come si può consentire, senza una smentita, che il consulente del ministro parli di Lockdown? Dal 12 febbraio ad oggi cosa è successo? I dati ufficiali del ministero non pare evidenzino dati così peggiorativi.

Comunicare, cosi come per il Brennero, alla domenica sera la notizia di blocchi di attività è da irrispettosi o da persone che ritengono i cittadini ed i lavoratori non degni di attenzione. Ma perché quando ha firmato il 12 l’ordinanza sulle zone non ha inserito questo ulteriore provvedimento? La burocrazia e i ministri sono al servizio del popolo ed i cittadini non sono loro schiavi ma hanno diritto alla considerazione che meritano.

Conftrasporto, come già assicurato, fornirà tutto ciò che sarà ritenuto necessario affinchè le imprese che, in modo evidente consentono all’economia del Paese di poter essere competitiva (senza trasporti e logistica i prodotti trasformati o realizzati in Italia restano sui piazzali o nei magazzini) possano operare senza dover essere vessati da norme, inefficienze o subire forme di dumping. Per essere efficienti occorre programmare e non dipendere dalle esternazioni di un virologo qualsiasi.

Il Paese deve essere messo nelle condizioni di ripartire. Lo ha sottolineato il neo Premier, lo richiedono gli operatori ed i loro lavoratori. Da parte delle imprese di trasporto, marittimo, stradale e ferroviario, che la Conftrasporto/Confcommercio rappresenta, esiste la massima volontà ma altrettanto anche esiste la forte determinazione a tutelare le attività delle imprese rappresentate. L’inizio, come ho evidenziato in apertura, non è certo dei più semplici. Si ricordino alcuni virologi che se l’Italia ha evitato di restare bloccata dalla pandemia che è scoppiata, (non si sa se per disattenzione proprio di coloro che dovevano prevederla), un anno fa circa lo si deve proprio all’impegno delle imprese di logistica e trasporti. Decisioni dettate da preconcetti decise magari all’ultimo momento non saranno tuttavia accettate, soprattutto se suggerite da chi ha riconosciuto che il governo precedente avrebbe sbagliato tutto. Solo che tra i suggeritori vi e proprio quell’esperto. O pseudo tale, visti i risultati. Ma perché invece di prodigarsi per la diffusione dei vaccini questi pensano solo a bloccare l’attività delle imprese? Non sarà un modo per nascondere il loro evidente fallimento?      

Paolo Uggè

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