Ruote d’Italia: “la patente a punti europea aumenterà sicurezza e costo del trasporto”

Ruote d’Italia: “la patente a punti europea aumenterà sicurezza e costo del trasporto”

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30 giugno 2021

Dopo sette anni nella quale è rimasta sottotraccia, forse anche per l’obiettivo di penalizzare a prescindere il trasporto su gomma,  entro il 2021 tutti i Paesi europei dovranno adottare il sistema che , per comodità ed assonanza definiremo “la  Patente a punti europea”.

Il sistema sul quale è basato il Regolamento comunitario è simile a quello della nostra patente a punti. Ogni infrazione effettuata determinerà la perdita di punti che porterà a sospensioni o cancellazioni del REN per la perdita del requisito dell’onorabilità da parte delle imprese. La penalizzazione verrà applicata a quelle che avranno raggiunto il livello massimo consentito dal Regolamento UE 2016/403.

Dal primo marzo è già in vigore in Olanda ma si applica non solo agli olandesi bensì a tutti. Entro l’anno verrà esteso agli altri paesi della Comunità europea, senza proroghe. Quando si supera il punteggio massimo si perde la possibilità di esercitare l’attività di trasporto in tutti i paesi europei.  Sono previste anche delle decurtazione intermedie e, dopo un periodo senza violazioni, la  riassegnazione all’impresa  del punteggio iniziale.

Obiettivo dei legislatori comunitari è quello di incrementare la sicurezza nelle attività di trasporto che avrà una incidenza anche sulla concorrenza esasperata che in tanti casi generano fenomeni di dumping sociale.

Non v’è dubbio che le nuove normative incideranno sul costo del trasporto, soprattutto per quelle realtà che attraverso azioni di concorrenza sleale ottengono commesse di trasporto a danno degli operatori che operano nel rispetto delle regole. E questo non è negativo.

Un fatto è certo: tornerà dominante il tema dei controlli e qui non potremo far finta di nulla, noi italiani. Il Governo dovrà rimettere in funzione quel sistema di controlli sulle strade che aveva dato risultati positivi negli anni nei quali era stato messo in atto. Parlo dei CRM (Centri di revisione mobili) che solo una classe dirigente inadeguata è riuscita a far eliminare. La rimessa in strada dei CMR sarà una delle prime richieste sulle quali Conftrasporto si impegnerà. E’ impensabile non far correre il rischio alle nostre imprese di essere penalizzate per eventuali infrazioni compiute all’estero e subire la concorrenza dei vettori di altri Paesi che, non assoggettati a forme severe di controllo, potranno  percorrere le nostre strade incontrollati ed ad offrire prestazioni  a prezzi inferiori.

Ma non v’è dubbio che oltre ad un passo in avanti in tema di sicurezza e rispetto ambientale l’introduzione del sistema ERRU (acronimo del registro europeo dell’autotrasporto European Register of Road Transport) in modo evidente impatterà anche sulla competitività dell’attività su gomma rispetto alle altre modalità.

Trasporto ferroviario e via nave si troveranno di fronte ad una modalità meno competitiva. Lo sviluppo della intermodalità e dell’interconnessione diverrà più appetibile. Quindi il Governo che nel PNRR ha posto per il sistema dei trasporti e delle infrastrutture interventi importanti, dovrà darsi una mossa per rendere molto più di oggi competitivi i nostri porti e le attività connesse; potenziare, attraverso tracce ferroviarie agevolate, l’interscambio tra gomma e ferro. Insomma un nuovo modo di intraprendere che richiede una visione ad ampio spettro da parte di chi ha la responsabilità di guidare la politica dei trasporti. So che non tutti condividono questo modo di vedere ma non è certo ricercando solo nuove definizioni al dicastero ma individuando invece linee e modalità concrete operative, si potrà realizzare  il cambiamento del quale il sistema paese necessita. Oggi sentiamo molti annunci che, però pongono obiettivi temporali a trent’anni o anche più anni. Se si realizzeranno o meno chi oggi siede al governo non sarà chiamato a risponderne. Sarà il Paese invece a subirne la conseguenze. Intanto entro il 2021 l’Italia dovrà dare applicazione a questo nuovo modo di gestire i trasporti. Non sarà possibile ottenere deroghe ma solo applicare. Speriamo che qualcuno non si inventi “l’algoritmo” anche per questa nuova incombenza.

 

Paolo Uggè

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