Saldi: a Torino "andamento lento"

Saldi: a Torino "andamento lento"

Vendite mediamente sotto dal 5 al 10% rispetto ad un anno fa, provincia meglio della città anche grazie agli eventi organizzati da Comuni e commercianti. Coppa: "non ci eravamo fatti illusioni, ma i giochi sono ancora tutti aperti".

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16 luglio 2013

"Un andamento prevedibile a segno meno, sostanzialmente fisiologico dato il perdurare della crisi e il clima di incertezza che spinge i consumatori, ogni anno di più, ad affrontare la stagione dei saldi così come gli acquisti in genere con estrema oculatezza e una filosofia non più improntata all'appagamento di uno sfizio, ma ai bisogni reali della famiglia". Al giro di boa dei primi dieci giorni e dei primi due week end dei saldi d'estate Francesco Cena, presidente del Sindacato Abbigliamento dell'Ascom torinese, traccia il primo quadro di una situazione che  non solo era da mettere in conto ma che si ripete ormai da anni, "anche se in provincia – afferma Cena – le vendite sembrano tenere un po' meglio rispetto alla città, grazie anche ai numerosi e costosi eventi messi in piedi dagli stessi operatori insieme ai Comuni, proprio per supportare e spingere gli acquisti". Il bilancio parla mediamente di un -5 /-10 per cento rispetto alle vendite registrate nello stesso periodo dell'anno scorso. La speranza, per Cena, "è che il trend possa migliorare, grazie alle sospirate quattordicesime e soprattutto in prossimità delle partenze per le vacanze agostane, che non di rado richiedono un parziale rinnovo del guardaroba e un ulteriore probabile rialzo degli sconti". Sulla stessa linea la presidente dell'Ascom torinese, Maria Luisa Coppa: "i dati relativi ai primi bilanci dei saldi d'estate confermano, in fondo, la grave situazione generalizzata di un'economia e di un'incertezza politica e dei mercati che ancora tengono necessariamente a freno i consumi degli italiani e dei torinesi nello specifico. Sui saldi estivi nessuno si era fatto soverchie illusioni, nonostante gli sconti più che mai generosi – in media del 40% - con cui i commercianti avevano dato corso alla stagione. Siamo certi, però, che i giochi sono ancora tutti aperti e che ulteriori ribassi potranno recuperare, almeno in parte, il negativo trend iniziale".  A questo punto, la previsione iniziale di circa 200 euro di spesa a famiglia "ipotizziamo - conclude Cena - si riduca di un buon 10%. Scende anche lo scontrino medio che l'anno scorso si aggirava, per la prima settimana sui 90 euro, mentre oggi pensiamo si sia mediamente dimezzato".  

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