Saldi in flessione, più attenzione alla qualità che al prezzo
Saldi in flessione, più attenzione alla qualità che al prezzo
Saldi estivi in leggera flessione, più attenzione alla qualità che al prezzo
Rispetto ai saldi estivi dell’anno scorso, il 9,5% dei commercianti rileva un incremento delle vendite, mentre la maggior parte (49,3%) segnala una leggera flessione. Dal lato dei consumatori, invece, l’83% è più attento alla qualità che al prezzo dei prodotti in offerta. Sono probabilmente i dati più significativi che emergono da un’indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format ricerche di mercato, che “fotografa” l’andamento dei saldi estivi analizzando anche il sentiment dei consumatori e dei commercianti sugli aspetti più significativi delle vendite a prezzi scontati.
Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda i primi quasi il 60% ha già acquistato o sta per fare acquisti approfittando delle vendite in saldo. L’identikit del consumatore maggiormente propenso a fare acquisti di merce a prezzo scontato è quello di un maschio, sotto i 45 anni, single, lavoratore e residente nei centri di ridotte dimensioni del Nord-Est e del Mezzogiorno. Tra i prodotti di maggior interesse, capi di abbigliamento (acquistati dal 95,5% dei consumatori) e calzature (70%); a seguire biancheria per la casa (57%), articoli sportivi (55,4%), accessori (46%), biancheria intima (45%), pelletteria e articoli di valigeria (31,7%). Per la maggior parte delle persone vale la pena attendere questo periodo più per comprare qualsiasi tipo di prodotto (per il 51,2%) che per acquistare prodotti di marca o “griffati” (48,8%), mentre per quanto riguarda il “budget” stanziato o che si intende stanziare per fare acquisti, il 50% è orientato a spendere fino a un massimo di 200 euro (solo l’11% spenderà oltre 300 euro). Complessivamente, i consumatori che giudicano molto o abbastanza buona la qualità dei prodotti in saldo sono più dell’80%.
Dal punto di vista dei commercianti, oltre i due terzi del campione (68%) attribuisce molta importanza al periodo dei saldi in termini di fatturato, mentre risulta di nessuna importanza per il 15,3% dei negozianti;
Dall’indagine, infine, risulta che ad una eventuale liberalizzazione dei saldi sono favorevoli il 77% dei consumatori e il 39% dei commercianti.