Saldi in flessione, più attenzione alla qualità che al prezzo

Saldi in flessione, più attenzione alla qualità che al prezzo

Indagine Confcommercio-Format: poco meno della metà dei commercianti segnala un piccolo calo nelle vendite rispetto allo scorso anno, mentre l'83 per cento dei consumatori è più attento alla qualità che al prezzo dei prodotti in offerta.

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19 luglio 2008
INDAGINE SUI SALDI ESTIVI 2008:

Saldi estivi in leggera flessione, più attenzione alla qualità che al prezzo

 

Rispetto ai saldi estivi dell’anno scorso, il 9,5% dei commercianti rileva un incremento delle vendite, mentre la maggior parte (49,3%) segnala una leggera flessione. Dal lato dei consumatori, invece, l’83% è più attento alla qualità che al prezzo dei prodotti in offerta. Sono probabilmente i dati più significativi che emergono da un’indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format ricerche di mercato, che “fotografa” l’andamento dei saldi estivi analizzando anche il sentiment dei consumatori e dei commercianti sugli aspetti più significativi delle vendite a prezzi scontati.

Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda i primi quasi il 60% ha già acquistato o sta per fare acquisti approfittando delle vendite in saldo. L’identikit del consumatore maggiormente propenso a fare acquisti di merce a prezzo scontato è quello di un maschio, sotto i 45 anni, single, lavoratore e residente nei centri di ridotte dimensioni del Nord-Est e del Mezzogiorno. Tra i prodotti di maggior interesse, capi di abbigliamento (acquistati dal 95,5% dei consumatori) e calzature (70%); a seguire biancheria per la casa (57%), articoli sportivi (55,4%), accessori (46%), biancheria intima (45%), pelletteria e articoli di valigeria (31,7%). Per la maggior parte delle persone vale la pena attendere questo periodo più per comprare qualsiasi tipo di prodotto (per il 51,2%) che per acquistare prodotti di marca o “griffati” (48,8%), mentre per quanto riguarda il “budget” stanziato o che si intende stanziare per fare acquisti, il 50% è orientato a spendere fino a un massimo di 200 euro (solo l’11% spenderà oltre 300 euro). Complessivamente, i consumatori che giudicano molto o abbastanza buona la qualità dei prodotti in saldo sono più dell’80%.

Dal punto di vista dei commercianti, oltre i due terzi del campione (68%) attribuisce molta importanza al periodo dei saldi in termini di fatturato, mentre risulta di nessuna importanza per il 15,3% dei negozianti;

Dall’indagine, infine, risulta che ad una eventuale liberalizzazione dei saldi sono favorevoli il 77% dei consumatori e il 39% dei commercianti.

 

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