Per i saldi un altro mese da buttare

Per i saldi un altro mese da buttare

Secondo un'indagine effettuata da Federazione Moda Italia tra i suoi associati, le vendite di abbigliamento, calzature e accessori sono calate del 23,3% rispetto allo stesso mese del 2020.

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18 marzo 2021

Neanche lo scorso mese di febbraio ha portato, e difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti, l’auspicato “rimbalzo” per i saldi invernali dopo il tonfo (-41,1%) registrato a gennaio. Secondo un'indagine effettuata da Federazione Moda Italia-Confcommercio, infatti, le vendite di abbigliamento, calzature e accessori sono scese del 23,3% rispetto allo stesso mese del 2020.

Per il 66,5% delle imprese c’è stato un peggioramento, seguono quelle che hanno avuto una stabilità (19,4%), mentre il 14,1% ha venduto di più. Il calo, per un'impresa su quattro è stato tra il 50 e il 90%, per effetto dei forti sconti proposti alla clientela pur di smaltire le scorte. Quasi otto imprese su 10 (il 77,5% per la precisione) ha infatti proposto sconti tra il 30 e il 50% e il 33,8% del 50%.

La maggior parte delle transazioni è avvenuta cashless, soprattutto con pagobancomat (82,5% delle preferenze multiple). Solo il 7,6% dei clienti ha utilizzato i contanti, soprattutto per le spese a basso importo.

I prodotti più venduti

Il “podio” dei prodotti più venduti vede sul gradino più alto la maglieria (49%), seguita da giubbotti, cappotti e piumini (38,8%) e pantaloni e jeans (32,3%). Molto male, invece, abiti da uomo (4,2%) e valigie (1,1%).

 

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