Sangalli a Piacenza: "I consumatori antidoto contro la contraffazione"

Sangalli a Piacenza: "I consumatori antidoto contro la contraffazione"

Il presidente nazionale di Confcommercio parla ai giovani. Nel 2013 sottratti 17 miliardi di euro e messe a rischio 70mila imprese.

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8 aprile 2014

«Un danno per le imprese, un furto per lo Stato, un crimine per la società», ecco perchè la contraffazione e l'abusivismo nel commercio «vanno combattuti con ogni mezzo» prima di tutto a partire «dai consumatori». E' il pensiero di Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, intervenuto al convegno promosso dai giovani commercianti della Confcommercio piacentina con il loro presidente Paolo Marchi. Un momento voluto per lanciare due messaggi, come ricorda lo stesso Marchi nel saluto iniziale. Il primo destinato «a chi vede il Paese in declino e senza futuro». «Vogliamo dire che non è vero - evidenzia Marchi - e che noi giovani stiamo facendo di tutto per dare un segno di cambiamento». Poi la questione della contraffazione e della lega-lita, «una questione che condiziona in modo sempre più negativo imprenditori e cittadini. E' un danno per tutti». Sappiamo che «il problema della contraffazione è una battaglia di Davide contro Golia ma se le istituzioni ci sono vicine riusciamo a sconfiggere questa piaga». E le istituzioni, quelle piacentine, prefetto Anna Palombi in testa, c'erano ieri nella sala convegni di strada Bobbiese. Questura, carabinieri, guardia di finanza e il sindaco Paolo Dosi. «Credo che nostro compito - auspica il primo cittadino - sia quello di intervenire anche su un atteggiamento preventivo di contrasto consapevole all'abusivismo e alla contraffazione. Il lavoro sulla cultura della legalità tra i consumatori dovrà vederci sempre più impegnati». In sala ci sono naturalmente il presidente della Confcommercio piacentina Alfedo Parietti, il direttore Giovanni Struzzola, il presidente regionale dei giovani di Confcommercio Raffaele Chiappa; poi l'imprenditore Antonio Cerciello arrivato per incontrare il vecchio amico Sangalli. «E' la quarta volta che vengo a Piacenza, mi iscriverò alla vostra Ascom» scherza Sangalli. Plaude Marchi e i giovani piacentini: «Vedere dei giovani che si preoccupano della legalità è un passaggio importante e positivo. Vuol dire avere dei giovani che, pur vivendo un momento difficile, non vogliono tirare i remi in barca ma continuare a lavorare sul territorio». L'illegalità - osserva Sangalli - «genera incertezza che soffoca la voglia di investire ed ha poi spesso un altro effetto distorsivo: il comportamento di alcuni scredita quello di tante intere categorie che vengono tacciate di essere evasori o furbetti». Ricorda i dati dell'indagine nazionale di Confcommercio nel 2013: «Un consumatore su 4 ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Oltre la metà si giustifica dicendo che lo ha fatto per una ragione economica, magari anche a discapito della propria salute e della sicurezza dei prodotti». Ancora: «In Italia 7 esercizi commerciali su 100 sono abusivi. L'abusivismo e la contraffazione sottraggono al settore del commercio ogni anno più di 17miliardi di euro mettendo a rischio 70mila imprese regolari e 180mila posti di lavoro». Sangalli evidenza come «un mercato senza legge» diventi «inevitabilmente un mercato fuori legge». «Noi chiediamo con forza - tuona al microfono - tolleranza zero, sostenendo l'impegno delle forze dell'ordine, controlli serrati e pene certe. Ma questo impegno deve essere di tutti noi. Acquistare merce contraffatta non significa aiutare qualcuno o risparmiare ma solo alimentare una catena criminale con costi sociali altissimi che tutti indistintamente alla fine paghiamo». «Illegalità, fisco insopportabile, burocrazia barocca» sono per Sangalli «un triangolo micidiale dal quale dobbiamo liberarci. Le imprese di economia dei servizi rappresentano più del 40 per cento del Pil, una risorsa importante che non può essere lasciata in panchina». Cita Pippo Inzaghi quando dopo l'ultimo infortunio al Milan disse «è dura, ma io non mollo». «Anche noi non dobbiamo mollare» carica i suoi mister Sangalli. Si sofferma sul governo Renzi: «Ha fatto il primo passo nella direzione giusta. Bene le iniziative sul lavoro, in modo particolare la semplificazione dell'apprendistato. Bene i contratti a termine senza causale, bene il sostegno alle famiglie con la detassazione del reddito più basso. Ma chiediamo di estendere i benefici fiscali anche alle famiglie dei lavoratori indipendenti e autonomi che ogni giorno affrontano la crisi. La risposta non è nell'arretramento delle ragioni della concorrenza ma nell'avanzamento della politica a favore del commercio e del terziario». Il tutto con l'apporto delle associazioni di categoria «piano insostituibile, senza il quale si andrebbe ai forconi».  

Tratto da "Libertà" dell'8 aprile 2014

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