Sangalli: "bisogna rafforzare l’impegno per la crescita"

Sangalli: "bisogna rafforzare l’impegno per la crescita"

Il presidente di Confcommercio fa il punto sulla posizione di Confcommercio: bene lo stop all'aumento Iva, ma restano sul tappeto i temi della crescita e della riforma delle aliquote Irpef. Insufficienti i fondi per il credito di imposta per incentivare l'uso della moneta elettronica, penalizzante il taglio al rimborso delle accise.

 

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13 novembre 2019

Diamo volentieri atto al Governo di aver disinnescato gli aumenti Iva. Un passaggio per il quale come Confcommercio ci siamo battuti con convinzione, consapevoli che si sarebbe tradotto in 23 miliardi di maggiori imposte, spalancando così la porta alla recessione. Resta il tema della crescita, bisogna rafforzare l’impegno per la crescita”. Il presidente Carlo Sangalli è tornato a ribadire la posizione di Confcommercio sulla manovra di bilancio intervenendo al convegno “Professioni e professionisti. L’Italia che cresce?”. Ricordando l’esistenza di un “tema di fondo”, quello di “un intervento coraggioso sul fronte della spesa pubblica, che va riqualificata per liberare risorse da destinare agli investimenti, dalle infrastrutture, all’innovazione, alla sostenibilità. Ci sono decine di miliardi di risorse (europee e nazionali) già disponibili e che andrebbero trasformate in cantieri aperti ed in opere utili, realizzate in tempi ragionevoli. Ecco, per noi questo resta il primo punto dell’agenda di lavoro della buona politica e della buona amministrazione”. Passando a parlare di fisco, Sangalli ha ribadito che la priorità resta “la riforma complessiva delle aliquote Irpef a vantaggio di tutti, così da costruire un’alleanza tra i contribuenti in regola, secondo il sacrosanto principio del ‘pagare tutti per pagare meno. E su questo punto, so bene che proprio il mondo delle professioni è un partner strategico”. Evasione ed elusione, per il presidente di Confcommercio, sono “patologie che tagliano trasversalmente tutta l’economia e la società italiana. Bisogna, allora, mettere in campo una rafforzata capacità selettiva di controllo e verifica”. Quanto alla moneta elettronica, Sangalli ha detto che Confcommercio “condivide il richiamo ad incentivarne l’uso della moneta elettronica, senza però disincentivare il legittimo ricorso al contante”, ma la dotazione di circa 80 milioni di euro destinata al credito d’imposta per il ristorno delle commissioni a carico delle imprese che accettano carte di credito e di debito “crediamo non sia sufficiente a fronte al monte commissioni stimato nell’ordine dei 2 miliardi di euro all’anno”. E, soprattutto, “ci aspettiamo un passo in avanti concreto per la riduzione strutturale dei costi e delle commissioni che gravano su consumatori ed imprese”. Infine, il presidente di Confcommercio ha sottolineato che “sarebbe importante il confronto costante con le forze sociali, con chi realmente rappresenta il mondo delle imprese e del lavoro, così come sarebbe importante una attenta valutazione d’impatto preliminare delle misure che pur vengono adottate con le migliori intenzioni”. Tanto più in quanto “restano sul tavolo tante misure che non condividiamo e che necessitano una soluzione: dal nuovo canone di concessione per i mercati su aree pubbliche a una ingestibile lotteria degli scontrini, dalle nuove regole in materia di compensazioni fiscali e di responsabilità solidale negli appalti alle restrizioni per i rimborsi delle accise sul gasolio destinate dell’autotrasporto merci”. Una decisione, quest’ultima, che rappresenta una “penalizzazione netta” e che “tocca certo il nostro settore dei trasporti e della logistica, ma a farne le spese sarà anche il tessuto diffuso di imprese del commercio che utilizza mezzi propri”.

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