Sangalli: "Con la neo sindaca di Torino condividiamo una grande voglia di futuro"

Sangalli: "Con la neo sindaca di Torino condividiamo una grande voglia di futuro"

Il presidente di Confcommercio ai festeggiamenti per il settentennale dell'associazione sabauda. "Voglia di futuro - non è rincorrere il cambiamento ma promuoverlo. Giocare in attacco vuol dire aiutare le nostre imprese a essere sempre un passo in avanti".

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4 luglio 2016

"Con la neo sindaca di Torino, Chiara  Appendino, possiamo dire di avere in comune una grande voglia di  futuro". Così il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo  Sangalli, che intervenendo nel capoluogo piemontese alla cerimonia per  i settant'anni di Ascom Confcommercio di Torino e provincia e  manifestando apprezzamento per l'incontro avuto poco prima dal primo  cittadino con i vertici locali dell'associazione, ha aggiunto: "noi  siamo accanto ai sindaci".  "Voglia di futuro - ha poi sottolineato Sangalli - non è rincorrere il  cambiamento ma promuoverlo. Giocare in attacco vuol dire aiutare le  nostre imprese a essere sempre un passo in avanti perché se è vero che  siamo il terziario non vogliamo essere secondi a nessuno. La sfida che  abbiamo davanti - ha concluso - è l'innovazione buona e utile, che non  va improvvisata ma va osata". "Fare impresa ogni giorno, dovunque,  e' un atto di coraggio e di liberta'. E noi non ci arrendiamo,  non alziamo bandiera bianca davanti a chi ci odia e ci  difendiamo difendendo il nostro modo di vivere". Lo ha detto il  presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, a  proposito della strage di Dacca, intervenendo a Torino al  settantesimo compleanno dell'associazione. "Noi non ci tiriamo  indietro - ha aggiunto - viviamo in un momento in cui c'e' piu bisogno di comunita' e di societa' per difendersi. Questi  luoghi, dove e' avvenuta la strage, sono luoghi di comunità,  sono i nostri luoghi, quindi abbiamo una responsabilita' in  piu'". Parlando poi della situazione economica, Sangalli ha sottolineato che "occorre trasformare la ripresa statistica in crescita vera e diffusa e questa è la sfida che ha davanti il governo". "Dopo sette anni di segni meno, i segni più sono ancora fragili, la ripresa è senza slancio, è necessario un cambio di passo". La strada obbligata è "la riduzione della spesa pubblica improduttiva e la diminuzione della pressione fiscale su famiglie e imprese. Inoltre - ha aggiunto - occorre scongiurare definitivamente la clausola di salvaguardia e destinare tutte le risorse derivanti dall'abbattimento di sprechi e inefficienze e dalla lotta all'evasione e all'elusione alla riduzione dell'aliquota Irpef", ha concluso Sangalli.

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