Sangalli: "disinnescare al più presto due 'bombe' fiscali"

Sangalli: "disinnescare al più presto due 'bombe' fiscali"

Per il presidente di Confcommercio "imprese e famiglie non possono sostenere un ulteriore aumento delle tasse". Bisogna "evitare che Comuni e Regioni aumentino le tasse e un ulteriore pesante aumento dell'Iva per il 2016-2018 che brucerebbe 65 miliardi di euro di consumi". Appello ai giovani: "non abbiate paura di innovare".

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5 novembre 2014

"Bisogna disinnescare al più presto due bombe  fiscali per evitare che la legge di stabilità, invece di avere effetti espansivi, aggravi la crisi". É l'allarme lanciato dal presidente di  Confcommercio Carlo Sangalli, a margine del settimo Forum dei Giovani di  Confcommercio. Sangalli allude alla "alta probabilità che Comuni e Regioni aumentino le tasse e a un ulteriore pesante aumento dell'Iva  per il 2016-2018 che brucerebbe 65 miliardi di euro di consumi. Imprese e famiglie non possono sostenere un ulteriore aumento delle  tasse. Bisogna abbassare la pressione fiscale - ha concluso Sangalli-  se si vuole tornare a crescere ed evitare pericolose ricadute". Nel suo intervento al Forum Sangalli ha poi sottolineato che "tra i giovani imprenditori di Confcommercio si percepisce voglia di evolversi, di sperimentare, di imparare. E' da questo atteggiamento che nasce come conseguenza quasi naturale l'innovazione". Il presidente confederale ha quindi evidenziato che "la risposta al cambiamento dobbiamo darla a noi stessi, alle nostre famiglie, alle nostre imprese, al nostro Paese che sta assistendo all'impoverimento del ceto medio e alla crisi dei corpi intermedi. Il collateralismo non esiste più: la responsabilità delle nostre scelte è soltanto nostra, sta a noi scegliere quale organizzazione vogliamo essere per il nostro Paese".  In questo, per Sangalli, "il ruolo dei nostri giovani è determinante. La nostra base associativa invecchia: un gruppo giovani forte serve ad invertire questa tendenza, a spiegare agli imprenditori che Confcommercio può essere utile alle loro aziende, a portare il messaggio che impegnarsi e partecipare ha ancora un senso al giorno d'oggi". "Non abbiate paura di innovare – è stato poi il consiglio ai giovani di Sangalli - perché non ci sono mai umiliazioni e fallimento nel tentativo, non c'è impresa se non c'è rischio". E questo tanto più oggi, dove "chi apre un'impresa lo fa nel periodo peggiore della storia repubblicana, con una crisi profondissima, una pressione fiscale da record mondiale, banche sempre meno coraggiose nel dare credito, una burocrazia barocca, un reddito ai livelli di trenta anni fa, spese incomprimibili al 41%".  Sangalli ha quindi ripetuto l'appello a "meno tasse e meno spesa pubblica. La legge di stabilità va nella giusta direzione, ma la riduzione del fisco deve essere scritta a caratteri cubitali se si vuol tornare a crescere e se non si vuole correre il rischio di ricadute pericolose". Quanto poi al rischio di aumento dell'Iva, "bene le rassicurazioni di Casero, ma visti i precedenti ci vuole prudenza". "La crisi non è mai una buona scusa, né per il Governo per non tagliare le tasse né per le imprese per non capitalizzarsi e non fare innovazione", ha concluso il presidente di Confcommercio.

 

 

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