Sangalli: "Facciamo tornare a vivere le nostre città"

Sangalli: "Facciamo tornare a vivere le nostre città"

Presentato a Roma il progetto "Urban Pro" previsto dal "Patto per le città", sottoscritto da Confcommercio, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ance e Unioncamere.

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17 dicembre 2012

Oggi a Roma è stato presentato il progetto "Urban Pro" previsto dal "Patto per le città" sottoscritto da Confcommercio, Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Ance e Unioncamere. Sono stati anche presentati alcuni dati sullo stato dell'edilizia in Italia e sugli investimenti necessari per la riqualificazione e lo sviluppo del patrimonio abitativo e la valorizzazione dello spazio pubblico e dei sistemi commerciali urbani. "Il Patto per le città che abbiamo sottoscritto - ha detto aprendo la conferenza stampa il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - e che oggi presentiamo, è un risultato importante che consente alle organizzazioni presenti, Unioncamere, Consiglio Nazionale Architetti, Ance e Confcommercio, di lavorare insieme in un ambito come quello della valorizzazione e del recupero delle aree urbane che ha come obiettivo ultimo di generare una maggiore coesione sociale e opportunità di sviluppo per i territori e le imprese". Sangalli ha osservato che nelle maggiori città italiani opera la maggior parte delle imprese e si produce l'80 per cento del Pil nazionale. "In questo ambito - ha osservato il presidente di Confcommercio - da oggi potremmo supportare assistere le nostre organizzazioni territoriali coinvolte nelle rigenerazioni delle realtà urbane e potremo interagire meglio con la cabina di regia del ministero dello Sviluppo Economico e dei Trasporti per dare corpo a una nuova legge urbanistica nazionale. L'accordo Urban Pro è prorpio una cabina di regia che si interfaccia con l'altra cabina di regia". "insomma - ha concluso Sangalli - servono politiche di mantenimento e valorizzazione per esaltare caratteri di ricchezza che valorizzano la nostra occupazione. Bisogna potenziare l'attrattività dei nostri centri urbani. La valorizzazione delle nostre città e del nostro territorio non è più rinviabile". Le parole del presidente Sangalli sono state raccolte e riprese dal presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Leopoldo Freyrie: " E' indispensabile tornare a investire sulle città. Altrimenti le politiche di sviluppo sono inutili". "Possiamo essere - ha detto Freyrie - la cinghia di trasmissione tra le decisioni prese a livello nazionale e la realtà. Le nostre organizzazioni sono quelle che sono a contatto con il territorio". "Dobbiamo ripartire - ha continuato Freyrie - dai quartieri della nostra città che sono un sistema complesso e diffuso. La desertificazione dei centri storici delle piccole città è un problema per l'ambiente e lo sviluppo. Dobbiamo costruire progetti non destinati solo a raccogliere denaro pubblico ma a mettere insieme le realtà, creando il consenso e le condizioni perché i progetti siano condivisi e realizzabili". Infine Freyrie ha osservato che "il tema delle città deve essere messo al centro della campagna elettorale con i temi di vivibilità e sicurezza". Il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, ha usato uno slogan molto consosciuto per spiegare il senso dell'accordo: "Quando un'insegna si spegne c'è un pezzo della città che muore". "E' essenziale - ha detto Dardanello - dare valore al grande patrimonio del nostro paese che sono le città italiane. Siamo qui per costruire le condizioni per lo sviluppo dei territori e dell'economia. Il commercio dipende dalle città esattamente come la città dipende dal commercio". Dardanello ha quindi osservato che "il mondo della distribuzione non riesce mai a trovare nell'agenda politica uno spazio di pari dignità rispetto ad altre realtà del mondo produttivo. Le città hanno bisogno di servizi diversi". A chiudere la conferenza stampa è stato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti: " Per noi questa occasione è un grande avvenimento, perché si sono messe insieme le forze delle rappresentanze produttive e progettuali". "Le città - ha detto Buzzetti - saranno il motore di sviluppo di tutto. In questo momento purtroppo non riusciamo più a dare identità e funzione ai nostri centri storici". Secondo Buzzetti c'è la necessità di creare spazi e nuovi servizi, "il problema è che le normative in materia sono molto complicate, c'è poi anche un problema di fiscalità. In Francia e Germania favoriscono l'acquisto della prima casa con agevolazioni per appartamenti in edifici ristrutturati. Un bonus fiscale deve durare anni non mesi". "Il Piano urbanistico - ha concluso Buzzetti - deve essere anche un piano commerciale: concetto semplice e banale che però non trova attuazione in nessuno dei piani regolatori".



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