Sangalli: "Per affrontare la crisi serve un confronto continuo tra Governo e parti sociali"

Sangalli: "Per affrontare la crisi serve un confronto continuo tra Governo e parti sociali"

Il presidente di Confcommercio ha partecipato, unitamente ad altri rappresentanti delle forze economiche e sociali, alla due giorni di Forza Italia su 'L'Italia del futuro'.

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8 aprile 2022

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha partecipato, unitamente ad altri rappresentanti delle forze economiche e sociali, alla due giorni di Forza Italia su 'L'Italia del futuro'. “Queste giornate di Forza Italia aperte alle rappresentanze delle forze economiche e sociali sono una scelta precisa, indicativa, una scelta  fortemente costituzionale. L’articolo 49 della Costituzione dice che i partiti politici “concorrono” a determinare con metodo democratico la politica nazionale. Ecco, in quella parola, in quel “con-correre” c’è il senso della collaborazione con le parti sociali, per rafforzare la democrazia sostanziale”. “Anche perché – ha detto Sangalli - mai come in questa stagione drammatica, è stata messa in soffitta la cosiddetta disintermediazione, che aveva rischiato di creare vuoti nelle comunità. Vuoti politici, sociali ed economici”. “Proprio la presenza dei corpi intermedi, quelli realmente rappresentativi e che funzionano, ha fatto sì che la stravolgente crisi sanitaria, diventata poi profonda crisi economica, non si trasformasse in una crisi sociale senza precedenti”.

Il presidente di Confcommercio ha poi ricordato che il 9 maggio sarà celebrata la Festa dell’Europa, una data scelta per ricordare la dichiarazione del 9 maggio 1950 di Robert Schuman, considerata il punto di partenza storico-politico del processo di integrazione europeo.

E Sangalli ha citato due frasi significative del politico francese: “Schuman diceva che la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano e che l’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto”.  

Concretezza e solidarietà sono i ponti su cui costruire oggi, in Europa, una comune politica estera, una comune politica di difesa, una comune politica energetica.  Dunque è la politica, che è poi in fondo la scelta di campo di democrazia e libertà, è proprio la politica che si riscopre indiscussa protagonista di questo momento storico”.

 

"Serve una comune politica energetica europea"

Sangalli ha poi ovviamente parlato del tema del giorno: quello della dipendenza energetica che “va ridotta, diversificando le fonti di approvvigionamento e i fornitori”. “Ed il perseguimento di una sempre maggiore indipendenza – ha osservato il presidente di Confcommercio -dovrebbe essere il grande obiettivo strategico, come ricordavo, di una comune politica energetica europea.  Certo, serve realismo. Serve un processo di transizione energetica all’insegna della convergenza necessaria tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. Sul tema dell’energia torna l’urgenza di una risposta europea: sia per la fissazione di un tetto al prezzo del gas, sia per un nuovo fondo di resilienza che consenta di contenere gli impatti delle sanzioni e del caro energia".

"Ma vanno anche potenziate e rese più inclusive le misure di “pronto intervento” varate a livello nazionale, a partire dai crediti d’imposta agibili anche da parte delle imprese non rientranti nei tradizionali parametri delle “energivore” e delle “gasivore”. Per quel che riguarda la riduzione delle accise sulla benzina e sul gasolio per autotrazione, si tratta poi di un intervento che andrebbe reso più incisivo e strutturale". "Ed è necessario - ha sottolineato - che prosegua il confronto con il Governo sul ruolo determinante del sistema logistico e dei trasporti per la competitività del Paese. Più in generale, c’è la necessità e l’urgenza di azioni strutturali che si misurino con i nodi irrisolti del sistema energetico italiano, ivi compresa la riforma della fiscalità energetica anche sul versante degli oneri generali di sistema". Con una premessa politica fondamentale: serve una politica energetica bonificata dai sovraccarichi ideologici di troppi “no” preconcetti e da quelle lungaggini burocratiche che, ad ogni passo, rischia di bloccare decisioni e realizzazioni".   

 

“Fare di più per famiglie e imprese”

Secondo Sangalli, “la crescita del primo trimestre dell’anno in corso è ormai sfumata. Bisogna liberare i consumi delle famiglie, agendo sull’Iva, bisogna sostenere l’occupazione agendo sul cuneo fiscale e contributivo; bisogna dare respiro alle imprese, rafforzando la filiera delle garanzie per l’accesso al credito e rinnovando le moratorie dei prestiti bancari e quelle fiscali. Perché possiamo ragionare dei massimi sistemi, ma poi siamo davanti ad interi comparti che rischiano di disperdere competenze, storie familiari e imprese radicate sul territorio, come nel caso dei balneari”.

Il Documento programmatico presentato dal Governo in Consiglio dei Ministri – ha osservato Sangalli - non evidenzia sorprese rispetto a quanto era lecito ipotizzare. Dobbiamo tuttavia sottolineare che il quadro di fondo, a noi appare un po’ troppo ottimistico, sia sotto il profilo dell’inflazione sia per ciò che riguarda la crescita. A nostro giudizio, la variazione dei prezzi al consumo nell’anno in corso risulterà superiore con un impatto negativo più accentuato in termini di perdita di potere d’acquisto delle famiglie. E quindi va fatto di più, certamente di più rispetto ai margini d’intervento nell’ordine dei 5 miliardi di euro esposti dal DEF”.

Ed anche per questo – ha concluso Sangalli - è davvero tempo di un confronto impegnato, continuo e strutturato tra Governo e parti sociali. Come del resto ha ricordato il Presidente Draghi nella conferenza stampa di presentazione del DEF”.

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