Sangalli: "Se riparte il Sud riparte il Paese"

Sangalli: "Se riparte il Sud riparte il Paese"

Intervento sul Giornale di Sicilia del presidente di Confcommercio: "II turismo ha ancora enormi potenzialità da esprimere". "L'Ue consenta un nuovo scostamento di bilancio"

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12 febbraio 2022

Il presidente Sangalli dalle pagine del Giornale di Sicilia ha fatto un'analisi complessiva sul momento economico del Paese, dal calo della fiducia delle famiglie alla crescita dell'inflazione con la conseguente frenata dei consumi, dal decreto sostegni fino al caro energia.    

"Lo scenario è ancora incerto e preoccupante anche se non manca qualche segnale positivo. I consumi nel corso del 2021 si sono ripresi, in particolare a dicembre con una crescita addirittura sopra le aspettative, ma si tratta di un recupero ancora parziale rispetto a quanto perso nel 2019. A questo si aggiunge un clima di fiducia in sensibile deterioramento soprattutto a causa del caro energia senza precedenti e della ripresa dell'inflazione". "Un binomio pericoloso che rappresenta un vero e proprio eshock» per famiglie e imprese con aumenti insostenibili destinati ad indebolire la dinamica dei consumi e, conseguentemente, a rallentare la crescita nel 2022. Il nostro Ufficio Studi, infatti, proprio in questi giorni ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil per l'anno in corso dal 4% al 3,5-3,7%. La strada da percorrere per uscire dalla crisi è, quindi, ancora lunga e per i consumi in particolare bisognerà attendere il 2023 per tornare ai livelli pre-Covid. Inoltre, la ripresa sta avendo andamenti molto disomogenei tra i diversi settori e questa è una criticità in più. Mi riferisco in particolare al sistema ricettivo, alla ristorazione e ai servizi culturali e ricreativi che registrano ancora pesanti perdite di consumi con cali che vanno dal 20 al 30%". "Ma ci sono anche altri comparti - come i trasporti, l'abbigliamento e le calzature - che registrano perdite sempre a doppia cifra. Senza di La sfida per il rilancio della Sicilia e del Sud. Senza dimenticare, naturalmente, la drammatica situazione vissuta dalle discoteche che hanno potuto riaprire solo in questi giorni.

Le potenzialità inespresse del turismo

Un quadro che per l'economia siciliana appare anche più complesso. Tra il 1995 e il 2020 questa Regione ha registrato tassi di crescita e dinamiche di consumi inferiori sia rispetto al Paese che all'area meridionale. Tuttavia, sembra emergere negli ultimi anni qualche segnale incoraggiante grazie alla valorizzazione dei flussi turistici. Ma è un segnale ancora troppo debole perché il turismo, che come noto è un settore trainante dell'economia siciliana e di tutto il Sud, ha ancora enormi potenzialità da esprimere. Basti pensare che, in un anno «normale» come il 2019, il rapporto tra la spesa dei turisti stranieri nella Regione e i consumi complessivi è stato del 2,8% contro il 5,8% del Centro e il 5,1% del Nord-Est. C'è poi il tema dei ritardi infrastrutturali sul quale, in particolare per i servizi di trasporto, la Sicilia evidenzia forti ritardi, soprattutto nel traffico merci per via aerea e marittima, rispetto all'intera area meridionale e al resto del Paese. Un'importante «scossa» pub certamente venire dal PNRR. Soprattutto al Sud che, nei sei anni del Piano, potrebbe recuperare il terreno perduto attraverso un incremento dell'87% degli investimenti pubblici. Investimenti che, se indirizzati presto e bene, potranno attirare anche ingenti risorse private rafforzando la filiera turistica. Siamo dunque di fronte ad un'occasione — forse irripetibile — che non possiamo perdere: perché se riparte il Sud riparte l'intero Paese. Detto questo, va sottolineato che le misure contenute nell'ultimo decreto sostegni — tra cui circa un miliardo di euro per le imprese più colpite dalla nuova fase della pandemia, soprattutto quelle del terziario di mercato - risultano insufficienti. Imprese che sono, poi, ulteriormente penalizzate per il mancato accoglimento della richiesta di un nuovo ciclo di «cassa COVID». Scatta, invece, il meccanismo del Fondo di integrazione salariale con il contributo di finanziamento a carico delle imprese. Un contributo previsto in caso di utilizzo e scontato ma solo per alcuni settori del terziario di mercato e fino alla conclusione del periodo emergenziale. Bene, invece, l'estensione del credito d'imposta sulle rimanenze di magazzino al settore del commercio moda, come da noi fortemente voluto.

Il "peso" del caro energia sulle imprese

Quanto al caro energia, la riduzione degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 è un piccolo passo avanti. Ma soprattutto è importante l'impegno del presidente Draghi di «preparare un intervento di ampia portata nei prossimi giorni». Resta, infatti, l'urgenza di intervenire in modo strutturale: dalla dipendenza estera, agli oneri di sistema, fino alla compensazione dell'aumento dei prezzi dei carburanti sulla filiera dei trasporti e della logistica. E comunque, in ogni caso, vanno messe urgentemente in campo nuove moratorie fiscali e creditizie e risorse aggiuntive rispetto ai fondi individuati nella Legge di bilancio. Risorse indispensabili che vanno eventualmente reperite anche ricorrendo ad un nuovo scostamento di bilancio raccordato con l'Unione Europea". 

tratto da 

Il Giornale di Sicilia

 

 

 

Sangalli sul Tirreno: "La crisi morde ma il Pnrr può salvarci" 

"Vorrei partire dal clima di fiducia che a gennaio è sensibilmente diminuito a causa del caro energia e del ritorno dell'inflazione. Un vero e proprio "shock" di inizio anno per famiglie e imprese che ancora lottano contro la variante Omicron e i suoi impatti. A cominciare dalla frenata dei consumi che, come rilevato dal nostro Ufficio Studi, sono ancora sotto del 7,7% rispetto al 2019. Un dato pessimo che arriva dopo i segnali di vivacità registrati nel 2021. E questo vale anche per il Pil che, nonostante il + 6,5% del 2021— tra le migliori performance in Europa — di strada ne deve fare ancora per recuperare i livelli pre-crisi". "Con una criticità in più: che la ripresa - ha osservato Sangalli- è molto disomogenea tra i diversi settori. Rispetto al 2019, infatti, il sistema ricettivo e la ristorazione mostrano ancora perdite in termini di consumi pari a quasi il 30 per cento, i servizi culturali e ricreativi di oltre il 20 per cento, e altri comparti, come i trasporti, l'abbigliamento e le calzature, registrano distanze a doppia cifra. Senza dimenticare, naturalmente, la drammatica situazione delle discoteche che continuano a rimanere chiuse".

"Un quadro che per l'economia della Toscana appare anche più complesso. In questa regione, infatti, il calo del Pile dei consumi nel 2019, rispettivamente del 9,8% e del 12,3% , è superiore al dato medio nazionale e il turismo registra un vero e proprio crollo, con il territorio di Firenze che perde quasi l'80% di presenze, il dato più alto di tutte le province italiane. E ancora oggi in Toscana si registra un calo di presenze turistiche rispetto al 2019 prossimo al 40%, nonostante continui ad essere tra i territori preferiti dagli stranieri".

"Insufficienti le misure del decreto sostegni"

"E va sottolineato che le misure contenute nel nuovo decreto sostegni — tra cui circa un miliardo di euro per le imprese più colpite dalla nuova fase della pandemia, soprattutto quelle del terziario di mercato — risultano insufficienti. Così come appare un errore che penalizza ulteriormente le attività imprenditoriali il mancato accoglimento della richiesta di un nuovo ciclo di "cassa Covid". Scatta, invece, il meccanismo oneroso del Fondo di integrazione salariale, sia pure scontato, per alcuni settori del terziario di mercato e fino alla conclusione del periodo emergenziale, del contributo di finanziamento previsto in caso di utilizzo. Bene, invece, l'estensione del credito d'imposta sulle rimanenze di magazzino al settore del commercio moda. Quanto al caro energia, la riduzione degli oneri di sistema per il primo trimestre 2022 è un piccolo passo avanti, ma resta l'urgenza di un piano di azione strutturale comprensivo, tra l'altro, della riforma dell'impianto della bolletta elettrica e della riduzione della dipendenza dalle forniture estere. E soprattutto servono misure per compensare gli impatti negativi dell'aumento dei prezzi dei carburanti sulla filiera del trasporto e della logistica. E comunque, in ogni caso, è urgente un provvedimento di estensione delle moratorie fiscali e creditizie. Ma ci sono anche segnali in controtendenza che inducono all'ottimismo. Un esempio per tutti la manifestazione di interesse di Msc per Ita Airways, un gesto coraggioso con il quale si rafforzerebbe l'asset del trasporto aereo in Italia, sia il comparto cargo, attraverso l'integrazione con lo shipping, sia quello passeggeri, con nuove sinergie con le eccellenze nazionali del turismo crocieristico e di tutta la nostra filiera dell'accoglienza". "Lo scenario complessivo - ha concluso Sangalli - è ancora incerto: da una parte non consente facili ottimismi e, dall'altra, richiede il massimo impegno da parte di tutti per rafforzare la crescita accelerando sugli investimenti del Pnrr. Un'occasione, forse irripetibile, di rilancio del Paese, soprattutto del Mezzogiorno, che non possiamo perdere".

tratto da "Il Tirreno"

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