Sangalli: "Pressione fiscale zavorra insostenibile per investimenti e consumi"

Sangalli: "Pressione fiscale zavorra insostenibile per investimenti e consumi"

Il presidente di Confcommercio: "L'uscita dal tunnel della crisi sembra lontana". "Occorre una compiuta agenda italiana per il risanamento, la ricostruzione e la crescita".

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29 novembre 2012

Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini ha incontrato a Roma l'Assemblea di Confcommercio alla presenza del presidente Carlo Sangalli. Sangalli, introducendo il suo discorso, ha sottolineato che "con la partecipazione di Casini, si conclude il nostro ciclo di incontri con le forze politiche che hanno sorretto l'esperienza dell'Esecutivo guidato dal Presidente Monti" "Siamo - ha detto Sangalli -innanzi ad un tornante cruciale della storia europea e della storia della nostra Repubblica. Secondo un'agenda che chiama in causa la responsabilità della politica e delle istituzioni, ma certamente anche delle forze sociali. Secondo Sangalli, ''l'uscita dal tunnel della crisi appare davvero ancora lontana. Serve un'agenda che faccia anzitutto tesoro del recente richiamo del presidente della Banca europea, Mario Draghi, sulla forma 'ideale' delle politiche di consolidamento fiscale. Servono politiche di riduzione del deficit e del debito sviluppate all'insegna delle riduzioni di spesa corrente e non gia'' di aumenti di tasse, proprio allo scopo di contenerne l'impatto sul prodotto interno''. "Bisogna attivare al piu presto - ha osservato il presidente di Confcommercio - il principio di destinare almeno una quota rilevante delle risorse derivanti dal recupero di evasione ed elusione alla riduzione della pressione fiscale a carico dei contribuenti in regola. Una pressione giunta ormai al livello record del 55% circa e che costituisce, dunque,un'insostenibile zavorra a carico di investimenti e consumi. Occorre insomma una prospettiva realistica di riduzione netta della pressione fiscale complessiva". "Dunque - ha detto Sangalli - anzitutto per questo non ci aveva convinto lo scambio tra piu'' Iva e meno Irpef, inizialmente proposto con il varo del disegno di Legge di Stabilita'''. "Sul fronte dell'Iva - ha osservato Sangalli - è rimasta aperta la prospettiva dell'aumento dell'aliquota ordinaria dal 21% al 22%. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: si e' fatto un passo avanti, ma ancora non ci siamo perche' l'aggravio dell'aliquota ordinaria colpira, con un ulteriore onere fiscale complessivamente ben superiore ai 4 miliardi di euro, una larghissima fascia di prodotti e servizi. Per questo chiediamo venga fatto di tutto per archiviare definitivamente l'ipotesi di un nuovo aggravio dell'aliquota Iva ordinaria. Sarebbe, infatti, una doccia gelata che smorzerebbe le prospettive di ripartenza dell'economia''. "La politica - ha poi aggiunto Sangalli - si deve concentrare sulle scelte fondamentali per il rilancio della produttività. E' però chiaro che la produttività del lavoro dipende anche, e molto, dalla produttività complessiva del Paese. E, dunque, dall'avanzamento dell'intero cantiere delle riforme come il nodo della riforma della pubblica amministrazione". "Oggi - ha concluso Sangalli - la qualità delle scelte politiche la si misura anzitutto sul versante della risposta ad un drammatico deficit di legalità. Serve, allora, l'efficienza del sistema giustizia ed il contrasto più determinato della piaga della corruzione, giustamente definita dalla Corte dei Conti come una "tassa immorale ed occulta" stimata nell'ordine dei 60 miliardi di euro l'anno".

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