Sangalli: "È la burocrazia la tassa più pesante"

Sangalli: "È la burocrazia la tassa più pesante"

Sulle pagine del Quotidiano Nazionale il presidente di Confcommercio torna a parlare di riforma fiscale e semplificazione "per costruire un sistema Paese che funzioni meglio".

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4 gennaio 2021

Il presidente di Confcommercio, sulle pagine del Quotidiano Nazionale ((Giorno-Resto del Carlino-Nazione), è tornato a parlare della necessità di una riforma fiscale e di una semplificazione amministrativa per consentire al sistema Paese di funzionare meglio e di ripartire dopo il terribile 2020. "Davvero efficace la sintesi fatta dal direttore dell'Agenzia delle entrate Ruffini - scrive Sangalli - del triplice impatto generato dalla "torre di Babele" del nostro sistema fiscale: confusione dei cittadini contribuenti, rischio di errori dell'Agenzia, occasione per gli evasori di non essere scovati. A conferma di quanto sia necessario e urgente procedere alla riforma del fisco".

Secondo Sangalli, "costruire un sistema fiscale più comprensibile e più semplice è cruciale per costruire un sistema Paese che funzioni meglio. Insomma, resta vero che la tassa occulta della burocrazia e, in quest'ambito, gli oneri per gli adempimenti fiscali pesano come un macigno su cittadini ed imprese". "È opportuno sottolinearlo proprio ora, alla vigilia del varo (si spera...) del PNRR, chiamato a tenere insieme investimenti e riforme. II Presidente della Repubblica ha avuto, nel messaggio di fine anno, parole chiarissime ricordando che l'impatto della pandemia ha scavato solchi profondi, ma anche che proprio il piano europeo per la ripresa offre all'Italia l'opportunità di superare fragilità strutturali di lungo corso. Da qui il richiamo alla responsabilità comune di agire con concretezza e rigore e senza sprecare risorse. In un quadro che vede il debito pubblico proiettato verso il 160% del Pil".

Il presidente di Confcommercio torna quindi a chiedere un confronto in Parlamento e con le forze sociali "per tenere insieme la spinta alla maggiore produttività ed alla maggiore crescita con la sostenibilità del debito pubblico". Infine Sangalli chiude il suo editoriale mettendo l'accento su un'altra questione fondamentale: "negli scorsi giorni, le associazioni imprenditoriali e l'ABI hanno inviato una nota congiunta alle istituzioni europee, chiedendo di disinnescare il rischio del cortocircuito che potrebbe essere attivato dalle nuove regole in materia di identificazione di posizioni in default e dai nuovi criteri per il trattamento dei crediti deteriorati. Non possiamo davvero permetterci una stretta creditizia. Banche e imprese lo hanno ricordato insieme. Le istituzioni nazionali ed europee intervengano".

di Carlo Sangalli 

Dal Quotidiano Nazionale del 4 gennaio 2021

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