Sangalli: "Edicole antidoto alla desertificazione di molti centri storici"

Sangalli: "Edicole antidoto alla desertificazione di molti centri storici"

Il presidente di Confcommercio ha aperto a Firenze i lavori dell'undicesimo Congresso nazionale del Sindacato nazionale autonomo giornalai.

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2 aprile 2014

FIRENZE - Quello degli edicolanti è un settore ‘sensibile', che forse più di altri ha scontato gli effetti prolungati della crisi e che è chiamato ad adeguarsi ai cambiamenti della società dettati dai nuovi stili di vita e da nuovi modi di consumare l'informazione". Lo ha detto il presidente di  Confcommercio, Carlo Sangalli, aprendo i lavori dell'undicesimo Congresso nazionale dello Snag, il Sindacato nazionale autonomo giornalai aderente alla Confederazione. La crisi, dicevamo. Si tratta, ha sottolineato Sangalli, della "più lunga dal dopoguerra ad oggi", e "ha lasciato cicatrici profonde e difficili da risanare". I numeri: redditi delle famiglie scesi ai livelli della metà degli anni '80, consumi tornati al livello del 1997. E il 2014 non promette nulla di particolarmente buono, visto che "sarà un anno di convalescenza, in cui il Paese è debole e va scongiurato il pericolo di una grave ricaduta".  E' più che mai necessario, dunque, "recuperare il terreno perduto, rimettendo in moto la domanda interna e dando risposte concrete a famiglie e imprese che da troppo tempo attendono una svolta". Il presidente di Confcommercio ha ribadito la ricetta sottolineata con forza anche nel recente Forum di Cernobbio: taglio della spesa pubblica e delle tasse, "le due leve fondamentali su cui agire per contrastare la recessione". Che ovviamente ha colpito duramente anche le edicole, un comparto che, di suo, nell'era digitale "risente del pesante calo di vendite delle carta stampata", che "ha determinato la chiusura di molte attività e ne ha messe tante altre a rischio sopravvivenza". Per Sangalli, "oggi è  tutta la filiera, dagli editori ai distributori e ai rivenditori, che ha bisogno di ripensare il proprio ruolo, le proprie strategie, la propria attività". Questo "non semplicemente per sopravvivere, ma per tentare di crescere, perché chi fa l'imprenditore in questo mercato sente anche la grande responsabilità di agire per la promozione e la tutela dell'informazione".  Da parte loro gli edicolanti, come sottolineato quindi da Sangalli, "non si sottraggono al dialogo e al confronto" ma chiedono "la possibilità di essere messi in condizione di lavorare in un sistema di regole trasparenti, concorrenziali, eque, condivise". Il presidente di Confcommercio ha concluso il suo intervento evidenziando il ruolo fondamentale degli edicolanti nel sistema sociale ed economico del Paese, visto che "assicurano ogni giorno l'accessibilità all'informazione da parte di tutti e in qualunque parte d'Italia", "contribuiscono in maniera fondamentale a formare la fitta trama di relazioni sociali" e rappresentano "un antidoto alla desertificazione commerciale e culturale che ha colpito molti centri storici".

A.M.

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