Tracciabilità rifiuti: conferenza stampa Confcommercio su Sistri

Tracciabilità rifiuti: conferenza stampa Confcommercio su Sistri

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28 ottobre 2011

Il SISTRI (Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti) è stato segnato, sin dall’inizio, da profonde disfunzionalità di ordine operativo e tecnologico che hanno spinto a continui ripensamenti sull’intero sistema attraverso reiterate proroghe ed adeguamenti normativi e strutturali ancora in atto.

Criticità profonde riscontrate ed evidenziate anche nei diversi test, i cosiddetti “click day”, avviati dalle associazioni imprenditoriali per simulare a regime la procedura del Sistri.

Entrato in vigore il 14 gennaio 2010, successivi decreti hanno rinviato il varo del Sistri. Il DL 138/2011 sulla manovra correttiva di Ferragosto ne ha disposto l’abrogazione, ma la Legge 148/2011 di conversione del decreto ne ha ripristinato l’operatività prevedendo la partenza del Sistri il 9 febbraio 2012.

COSTI PER L’AVVIO

Si stima che le spese sopportate dal mondo imprenditoriale per l’avvio del Sistri, unicamente riferite ai contributi versati, in un periodo, tra l’altro, di forte crisi economica e congiunturale, ammontino a oltre 70 milioni di euro. Per fare un esempio diretto dell’impatto economico sulle imprese basti pensare che un trasportatore di medie dimensioni ha dovuto sostenere costi pari a 35.000 euro nei due anni di avvio del sistema tra contributi versati, spese per montaggio del black box e danno stimato per il fermo automezzi (necessario per consentire l’installazione del black box, formazione del personale, ecc.).

IMPRESE COINVOLTE

Il Sistri coinvolge direttamente 325mila imprese, prevedendo l’installazione di 504mila dispositivi elettronici USB e 90mila black box sui mezzi di trasporto.

PROBLEMATICHE

Negli ultimi due anni, le imprese hanno dovuto far fronte ad un complesso cambiamento nella gestione degli adempimenti ambientali che ha messo a dura prova le risorse economiche, umane e professionali del tessuto imprenditoriale.

Ai costi di personale ed organizzativi si sono aggiunti il pagamento degli importi per l’acquisizione e l’installazione dei dispositivi elettronici e il contributo annuale previsto dalla vigente normativa. Costi sostenuti a fronte di un servizio che non è ancora operativo e che mostra profonde criticità.

INIZIATIVA CONFCOMMERCIO – AZIONE COLLETTIVA RISARCITORIA

Fermi restando l’impegno e lo sforzo della Confederazione a rappresentare le imprese associate ad ogni livello istituzionale per favorire la semplificazione e lo snellimento delle procedure di funzionamento del Sistri, Confcommercio ha avviato un’azione collettiva risarcitoria nei confronti del Ministero dell’Ambiente per il rimborso dei contributi versati e dei costi sostenuti dalle imprese per l’avvio del sistema.

È questa un’azione a tutela e a sostegno delle imprese associate a Confcommercio, ma aperta anche alle imprese non associate, portata avanti dalla Confederazione.

* * *

Intervento del Presidente della Commissione Consiliare Ambiente ed Energia di Confcommmercio, Luigi Bianchi

L’entrata in vigore del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti ha segnato un momento di svolta importante per il nostro Paese per intraprendere la strada della legalità e della trasparenza andando conseguentemente a valorizzare le imprese sane che operano sul mercato.

Siamo stati fin dall’inizio tra i fautori della bontà del sistema vedendo nel Sistri uno strumento moderno capace di porre il nostro Paese all’avanguardia in Europa, in un settore delicato come quello dello smaltimento dei rifiuti.

Abbiamo sempre sostenuto l’azione del Ministero dell’Ambiente ma quando abbiamo capito che il sistema stava prendendo risvolti ed un percorso troppo difficili per essere intrapresi in tempi così brevi, abbiamo fatto le nostre osservazioni sperando che le stesse venissero accolte da parte del Legislatore e fossero sufficienti a semplificare il quadro normativo ed operativo.

Questo non è accaduto tanto che le profonde disfunzionalità di ordine operativo e tecnologico hanno spinto il Legislatore a ripensare continuamente l’intero sistema attraverso reiterate proroghe ed adeguamenti normativi e strutturali.

Nel frattempo le aziende hanno dovuto far fronte ad un complesso cambiamento nella gestione degli adempimenti ambientali che ha messo a dura prova le risorse economiche, umane e professionali del tessuto imprenditoriale.

Ai costi di personale ed organizzativi si sono uniti il pagamento degli importi per l’acquisizione e l’installazione dei dispositivi elettronici e il contributo annuale previsto dalla vigente normativa: contributi erogati a fronte di un servizio che non è mai entrato in piena operatività e che, allo stato attuale, continua a risultare soggetto a vistose criticità.

Le spese stimate sopportate dal mondo imprenditoriale per l’avvio del Sistri, unicamente riferite ai contributi versati, in un periodo, tra l’altro, di forte crisi economica e congiunturale, ammontano, secondo fonti ufficiali del Ministero dell’Ambiente, a oltre 70 milioni di euro a fronte di 325mila imprese iscritte. Per fare un esempio diretto dell’impatto economico, basti pensare che un trasportatore di medie dimensioni ha dovuto sostenere costi pari a 35.000 euro nei due anni di avvio del sistema tra contributi versati, costi per montaggio black box e danno stimato per il fermo automezzi (necessario per consentire l’istallazione della black box, formazione del personale, etc.).

Non vedendo, pertanto, più risvolti positivi all’avvio di questo Sistri, si è rilevata la necessità di avviare una forte iniziativa a valenza sindacale a tutela e a sostegno sia delle aziende rappresentate che anche di tutte quelle che si riconoscessero in questo progetto, avviando e promuovendo sul territorio un’azione collettiva finalizzata alla richiesta di rimborso dei contributi versati e dei costi sostenuti per l’avvio del sistema.

Si tratta di un’azione risarcitoria esperita nei confronti del Ministero dell’Ambiente.

In particolare ciò che andremo a chiedere con l'azione giudiziaria è il ristoro degli effetti negativi sul sistema produttivo collegati all’introduzione del Sistri, tra i quali si evidenzia la restituzione del contributo versato negli ultimi due anni, per la parte relativa alla quota destinata a garantire il funzionamento di un sistema che non è mai divenuto pienamente operativo.

L’azione si concretizzerà, inoltre, nella richiesta di risarcimento del danno quantificabile nella diminuzione del patrimonio dei soggetti tenuti ad iscriversi al Sistri a fronte del mancato funzionamento del sistema. Quanto alla quantificazione del danno si ritiene che, oltre ai contributi versati le voci che possano essere prese in considerazioni comprendano:

  • - spese per acquisto computers e software per dialogare con it Sistri;
  • - spese per formazione ed addestramento del personale;
  • - spese per consulenze relative al Sistri;
  • - spese di acquisto delle schede sim e del relativo traffico telefonico;
  • - spese per l installazione delle black box;
  • - fermo tecnico dei mezzi presso le officine autorizzate;
  • - maggiori oneri dovuti al protrarsi del sistema a doppio binario.

Per radicare l’azione sul territorio abbiamo mobilitato e coinvolto l’intero sistema confederale affinché tutti i soggetti, dalle associazioni territoriali alle federazioni di categoria, diffondano, tra le proprie imprese associate, l’iniziativa.

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