Segnalazione dei mutui, Fimaa: "sarebbe un errore tornare al passato"

Segnalazione dei mutui, Fimaa: "sarebbe un errore tornare al passato"

La Federazione ha organizzato a Roma il convegno "Segnalazione, quali aspettative e possibili cambiamenti fra esigenze di mercato e adeguamenti normativi". Sangalli: "la mediazione non è il luogo delle rendite, ma della modernità". Taverna: "la segnalazione può avvenire solo verso i mediatori creditizi e gli agenti in attività finanziaria".

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24 novembre 2017

Grande successo di pubblico e operatori per il primo Convegno Fimaa – Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, dedicato alla mediazione creditizia sul tema della "Segnalazione, quali aspettative e possibili cambiamenti fra esigenze di mercato e adeguamenti normativi", che si è svolto il 23 novembre scorso a Roma presso la sede Confcommercio. La convention ha visto gli interventi di Carlo Sangalli , presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia; Santino Taverna, presidente Nazionale Fimaa; Lara Comi , europarlamentare e vicepresidente del Gruppo PPE;  Antonio Catricalà, presidente OAM; Angelo Peppetti, rappresentante ABI e Daniele Mammani, consulente legale Nazionale Fimaa. Al centro degli interventi la disciplina sulla cosiddetta "segnalazione"dei mututi alla vigilia della sua definizione con un provvedimento normativo del Ministero dell'Economia e delle Finanze. "Fimaa– ha commentato Carlo Sangalli -  è la casa degli agenti immobiliari, ma da questo incontro si capirà anche quanto rappresenti una platea più ampia che investe tutti i comparti della mediazione". Il presidente Sangalli ha poi rivendicato l'importanza del ruolo della mediazione, ricordando che "le rappresentanze intermedie sono il luogo della discussione e della decantazione. Mediare bene significa semplificare. La mediazione  non è il luogo delle rendite, ma il luogo della modernità. Per ciò che riguarda in particolare il vostro ambito, tutelando gli investimenti fate girare il motore della società". "Con il decreto legislativo 141 del 2010 – ha detto quindi Taverna - le imprese della mediazione creditizia hanno dovuto assumere una veste nuova ed adottare un modus operandi strutturato verso standard comuni ed uniformi. La riforma ha generato un così radicale cambiamento da portare la stessa Fimaa a rivedere e rimodulare il proprio ruolo di rappresentatività del settore. Oggi Fimaa associa diverse società di mediazione creditizia, che al Tavolo della Consulta recentemente istituito potranno confrontarsi valutando esperienze e prassi operative, per concertare soluzioni propedeutiche all'interesse generale del mercato. La posizione della Federazione sul tema della ‘segnalazione' è sempre stata chiara sin dall'inizio: può avvenire solo verso i mediatori creditizi e gli agenti in attività finanziaria. Sulla base di questo principio Fimaa è disponibile a valutare e concertare con le istituzioni, altre associazioni del comparto e le società di mediazione creditizia le soluzioni convergenti. La ricerca della condivisione e della partecipazione – conclude il Presidente Taverna - favorisce non solo l'interesse delle imprese associate, ma anche quello dei fruitori del servizio che sono il primo vero patrimonio di ogni imprenditore". "Occorre ricreare fiducia e collaborazione nel sistema finanziario e bancario. Per questo – ha detto Lara Comi - la figura del mediatore creditizio appare fondamentale, per rimettere al centro dell'economia le vere esigenze di famiglie ed imprese. Per fare questo occorre anche aprirsi all'Europa, lavorando su partnership anche con i colleghi europei, al fine di consolidare direttive e politiche utili al vostro mondo professionale". "Come Oam - Antonio Catricalà - sappiamo che ci sono attesa e preoccupazione per il contenuto del regolamento che il Ministero dell'Economia e delle Finanze deve emanare in merito alla cosiddetta segnalazione. È chiaro che per esprimere un giudizio compiuto dovremo necessariamente attendere. Personalmente, però, non credo che il ministero emetterà un provvedimento contrario a quanto previsto dall'impianto generale del decreto legislativo 141/2010". Catricalà si è soffermato anche sul tema dell'abusivismo: "ormai da tempo l'Oam ha scelto di seguire una linea dura per contrastare il fenomeno dell'esercizio abusivo della professione. Quando l'Organismo individua un abusivo si costituisce parte civile, perché operare in violazione della legge rappresenta un danno alla nostra immagine, agli altri operatori e ai consumatori. Su questo punto siamo tutti chiamati a uno sforzo aggiuntivo: gli abusivi vanno sempre e prontamente denunciati, in modo che la legge li possa perseguire". "Come Associazione bancaria italiana – ha spiegato poi  Angelo Peppetti - ci teniamo a sottolineare che quello della segnalazione è un tema che richiede una regolamentazione particolarmente accurata. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze deve intervenire per disciplinarla, fissando dei precisi paletti e individuando criteri per distinguere la segnalazione da altre attività e individuare i soggetti abilitati a porla in essere. Si dovrà anche tener conto delle normative europee. A nostro avviso è anche necessario un intervento relativo al compenso percepito dal segnalatore. Su questi punti auspichiamo una riflessione in seno all'Oam da parte di tutte le sue associate".

 

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