Sergio Billè all'inaugurazione dell'Accademia del Gusto

Sergio Billè all'inaugurazione dell'Accademia del Gusto

Bergamo, 6 aprile 2004

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6 aprile 2004
Intervento di Sergio Billè

Non c’è ormai convegno o dibattito che si svolga all’interno delle mura domestiche dell’Unione europea che non indichi nella ricerca e nella formazione gli strumenti validi per restituire competitività, nel breve ma soprattutto nel medio periodo, a tutta quest’area economica stretta in una crisi che dura da fin troppo tempo e che ogni giorno, a causa dell’inasprirsi della concorrenza sui mercati, rischia di complicarsi ancora di più.

La verità è che purtroppo, negli ultimi anni, le strutture europee hanno affrontato queste questioni in modo puramente accademico mentre sarebbe stata indispensabile, invece, da parte di esse, una buona dose di pragmatismo con politiche finalizzate a quei settori che, più di altri, potevano rafforzare la nostra competitività.

Sarebbe bastato, ad esempio, che i governanti italiani, da sempre affetti da presbiopia, avessero inforcato un buon paio di occhiali e avessero visto quel che, proprio sotto il loro naso, si stava cercando di realizzare nel campo della formazione, in settori vitali per il Made in Italy come quello della cucina e della ristorazione, per fare finalmente qualcosa di concreto.

Invece - e la cosa mi pare preoccupante - ogni idea resta sempre a mezz’aria e di questi indispensabili occhiali da vista non c’è ancora purtroppo traccia.

Eppure proprio questi settori potrebbero arricchire il nostro sistema economico di quel valore aggiunto che oggi non le consente di essere competitivo sui mercati.

La verità è che se le Istituzioni e il governo si fossero più concretamente e più attivamente impegnati a difendere prima di tutto questi settori che costituiscono il nostro vero “appeal” sui mercati oggi il nostro sistema, nel suo complesso, non sarebbe arrivato a questo punto di crisi.

C’è ancora tempo per rimediare, ma bisogna muoversi in fretta.

Perché se la qualità e la consistenza della nostra “offerta” - penso al turismo e a tutto quel che si muove intorno ad esso - per mancanza di incentivi e di strategie di supporto, perdesse altri colpi, non so proprio dove questo Paese potrà andare a finire.

Per questo motivo ho accolto con grande soddisfazione la notizia della nascita dell’Accademia del Gusto, voluta fortemente dall’Ascom di Bergamo da sempre attenta alla formazione e all’enogastronomia di alta qualità.

Operazioni come questa sono una importante risposta – concreta – all’esigenza sempre più diffusa nel nostro mondo di livelli di formazione che siano in grado di soddisfare i sempre più alti standard qualitativi necessari per competere sul mercato.

Da anni, infatti, Confcommercio – e Fipe – lamentano scarsi livelli qualitativi e poca professionalizzazione nei giovani che escono dalle scuole, troppo spesso completamente impreparati a calarsi nella realtà dell’impresa.

Ecco, mi sembra che questa realtà si ponga come risposta a queste istanze, coniugando la grande esperienza formativa dell’Ascom di Bergamo con le più moderne attrezzature tecnologiche e didattiche.

In un contesto socioeconomico in cui l’enogastronomia rappresenta uno dei settori economici più interessanti e – in controtendenza rispetto ai settori tradizionali – maggiormente in crescita, merita la massima attenzione questa operazione, che rappresenterà senz’altro un “vivaio” cui attingere risorse qualificate e immediatamente operative.

Ho molto apprezzato, inoltre, il calendario delle attività speciali, così come la grande attenzione riservata dai promotori della scuola al vino e all’olio, due grandi ricchezze del nostro Paese, non a sufficienza conosciute neanche dagli operatori del settore.

Insomma, considero la nascita dell’Accademia del Gusto un vero successo – già da oggi – per la meticolosità e la competenza con cui è stata pensata. E mi aspetto che questo progetto possa presto divenire un esempio per tutto il territorio nazionale.

Credo sia davvero un grande risultato per il nuovo Presidente dell’Ascom, Paolo Malvestiti, e per tutta la struttura guidata dall’ottimo direttore Luigi Trigona e sono sicuro che il nostro presidente Fipe, Cucchi farà la sua parte per promuovere e animare l’Accademia con la sua esperienza di formatore.

Intendo pertanto congratularmi prima di tutto con loro, e attraverso loro con tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione di un progetto tanto ambizioso quanto indispensabile per continuare a crescere sulla strada dell’eccellenza.

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