Sergio Billé su "effetto Diossina"

Sergio Billé su "effetto Diossina"

Sergio Billè nel corso di una conferenza stampa organizzata da Confcommercio, ha lanciato l'allarme sull'effetto negativo della vicenda diossina sui consumi. Billè ha sostenuto la necessità di un sistema di controlli preventivi su una serie di fenomeni che accompagnano la cosiddetta "globalizzazione" della produzione alimentare. Tali fenomeni sono lo sviluppo delle farine animali, l'utilizzo delle biotecnologie da parte di disinvolti "sub scenziati" condizionati dagli interessi delle grandi industrie e, infine, la assoluta mancanza di un sistema sanitario europeo.
Ma Confcommercio non si limita solo alla denuncia del fenomeno, ha precisato Billè, ha elaborato una precisa proposta operativa: la creazione di una struttura permanente di controllo per eseguire sul fronte alimentare e fuori di esso, controlli e monitoraggi. Soggetti legittimati a farne parte non solo esperti ed analisti ma anche i rappresentanti della piccola e grande distribuzione.
Compito non meno importante di questa struttura non dovrà essere soltanto quello di denunciare situazioni di pericolo per la salute dei consumatori ma anche comportamenti tendenziosi da parte dei mass media, responsabili, troppo spesso, di una informazione falsa e scorretta che crea inutili allarmismi nel consumatore e gravi danni per tutto il sistema della distribuzione. A questo proposito è stata presentata una ricerca Confcommercio che quantifica l'"effetto diossina" sui consumi di alcuni prodotti in Italia.

"EFFETTO DIOSSINA" SUI CONSUMI DI ALCUNI PRODOTTI

La ricerca è stata effettuata nei giorni 8 e 9 giugno attraverso una rilevazione condotta dalle associazioni di categoria aderenti a Confcommercio più direttamente interessate e su un campione di associazioni territoriali. La ricerca ha coinvolto 1000 imprese di diversa dimensione, rappresentative delle diverse tipologie di vendita e di localizzazione sul territorio.

prodotti         andamento vendite   Stima vendite nel medio periodo
                        (al 10.06.99)
polli                    -18/20%                        >-25%
prodotti suini       -10/15%                     -35/40%
uova                   -12/15%                          -15%
formaggi*               -6/7%                     -15/20%
latte fresco**         +5/8%                              --


* L'andamento negativo delle vendite di formaggi è dato da uno spostamento significativo delle abitudini di consumo. A fronte di un calo generalizzato dei consumi di formaggi freschi è stato registrato un aumento della domanda di quelli stagionati, il cui volume di vendita tuttavia non è sufficiente - anche in considerazione delle caratteristiche e dell'utilizzo di tali prodotti - a compensare il minor consumo di quelli freschi.
** L'incremento è attribuibile alla diretta percezione da parte del consumatore della provenienza geografica del prodotto fortemente regionalizzata.


CONSIDERAZIONI

Le imprese distributrici hanno provveduto in via cautelare e su segnalazione degli stessi produttori a ritirare dagli scaffali sia gli alimenti di provenienza Belga che gli alimenti di altra origine la cui materia prima potesse essere sospettata di venire dal Belgio.
Le imprese che hanno subito sequestri conservativi non sono soggette ad alcuna sanzione nè penale nè amministrativa; tuttavia in qualità di custodi delle merci sequestrate devono restare in attesa del risultato delle analisi per vedersi dissequestrare la merce o notificare dall'Asl locale un'ordinanza di distruzione della stessa.
Il "sistema di allarme" sulla vicenda diossina pur non riguardando i prodotti italiani, ha determinato una immediata modifica delle abitudini di consumo, in larga parte ingiustificata e con effetti negativi sul volume delle vendite.
Tale allarmismo risulta assolutamente infondato per molte tipologie di prodotti, fra cui polli e uova, per i quali il fabbisogno di consumo italiano è coperto al 98% dalla produzione nazionale.
Anche le importazioni in Italia di mangimi alimentari, evidenziano il pressochè inesistente ricorso al Belgio come Paese fornitore di tale prodotto.

 

 

 

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