Balneari: "La riforma delle concessioni non danneggi un sistema che funziona"

Balneari: "La riforma delle concessioni non danneggi un sistema che funziona"

Conferenza stampa del Sib per fare il punto della situazione dopo le decisioni del Consiglio dei Ministri sul riordino del settore. Il ministro Garavaglia: “Il governo ha fatto una sintesi, ora la palla passa al Parlamento”.

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22 febbraio 2022

Il 15 febbraio scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato un emendamento al Ddl concorrenza che proroga a fine 2023 le concessioni in essere e un disegno di legge delega che dovrà regolare le procedure concorsuali. Un tentativo per uscire dalle secche di una questione che fin dal 2006 con l’emanazione della Direttiva Bolkestein e fino alla recente sentenza del Consiglio di Stato del 20 ottobre scorso ha animato il dibattito politico.  Per tentare di fare chiarezza sul tema, il Sib, il sindacato italiano balneari che fa riferimento alla Fipe, ha indetto una conferenza stampa, alla quale è intervenuto il ministro del turismo, Massimo Garavaglia, per fare una fotografia del settore e fare chiarezza sulla posizione degli operatori del settore. "Siamo da un lato soddisfatti ma  continuiamo a essere preoccupati - ha detto il vice presidente vicario di Fipe, Aldo Cursano - perchè  non si può mettere il nostro  modello produttivo e distributivo a rischio". "Le destinazioni turistiche del nostro paese - ha detto Cursano - nascono dalla passione di molti  imprenditori che hanno determinato lo stile italiano che è un modello di vita e di accoglienza, per questo si deve salvare anima e identità del nostro Paese riconoscendo dei valori per noi fondamentali".

Il direttore dell’Ufficio Studi della Fipe, Luciano Sbraga, ha voluto chiarire la questione “balneari” con la forza dei numeri. "Il sistema demaniale italiano - ha detto Sbraga - è complesso e spesso troppo banalmente ricondotto ai soli stabilimenti balneari". Secondo Sbraga "è necessario confutare alcune tesi sul valore delle imprese balneari scambiandolo troppo spesso con il valore delle destinazioni balneari. Le concessioni demaniali che sono in Italia oltre 103 mila non sono solo stabilimenti balneari ma il 70% è fatto anche da svariate tipologie d’imprese tra cui alberghi, ristoranti, discoteche. Gli stabilimenti balneari, lacuali e fluviali sono 6300, tutti dati riferiti al 2019, quindi rappresentano il 6% del totale delle concessioni e il 7,9% delle attività ricreative”.      

 

Capacchione: “Non danneggiare un sistema che funziona”

Secondo il presidente del Sib, Antonio Capacchione, "il governo ha intrapreso un dialogo con gli operatori del settore sottolineando la necessità di una mappatura ed un processo di riforma. E bene ha fatto scegliendo la via parlamentare con la legge delega e non con un decreto. "L’associazione - ha detto Capacchione - chiede solo che la riforma non danneggi un sistema che funziona: è necessario che ci sia un giusto contemperamento tra le esigenze di una maggiore  concorrenza e le legittime aspettative e interessi della balneazione attrezzata". “Giusto dunque da parte dell'esecutivo riconoscere il valore aziendale delle imprese operanti sul territorio - ha detto Capacchione - ma bisognava riconoscere un periodo transitorio adeguato e tutela del legittimo affidamento dei concessionari”.

 

Garavaglia: “Il governo ha fatto una sintesi, ora la palla passa al Parlamento”

Nel suo intervento il ministro del Turismo ha sottolineato che “senza questo intervento, a brevissimo, sarebbe arrivata una risposta motivata della Commissione europea che avrebbe detto di fare le gare. Quindi un opportuno intervento prima che fosse troppo tardi. Si poteva fare altro? Un'altra proroga secca? No, sarebbe arrivata questa risposta della Commissione europea". “A livello politico – ha aggiunto Garavaglia - bisognava trovare una sintesi e questa è la sintesi possibile", "Possono essere fatti ulteriori miglioramenti – ha continuato  il ministro - ma sempre in un impianto che è compatibile con l'impianto generale perchè noi sminiamo la risposta negativa della Commissione europea ma non possiamo farcela arrivare poi dopo due giorni". "Io sono moderatamente soddisfatto - ha osservato Garavaglia - perchè si è fatto il massimo possibile dato il contesto e adesso vediamo cosa il Parlamento riesce a fare".

 

Per i balneari “utile confronto con il M5S”

Il 22 febbraio scorso le organizzazioni di rappresentanza dei balneari italiani (Sib  Confcommercio, Fiba Confesercenti e Confartigianato Imprese Demaniali) hanno incontrato una delegazione parlamentare del Movimento 5 Stelle capeggiata da Giuseppe Conte.

“Abbiamo fatto presente - commentano i leader delle tre sigle sindacali, rispettivamente Antonio Capacchione, Maurizio Rustignoli e Mauro Vanni - che il processo di riforma della disciplina delle concessioni demaniali marittime presuppone un’attenta mappatura della risorsa e delle concessioni e soprattutto che non deve pregiudicare le imprese attualmente operanti, costituite, nella più gran parte, da aziende a conduzione familiare. Abbiamo registrato interesse all’ascolto e disponibilità a trovare un corretto punto di equilibrio fra i molteplici interessi in gioco, attraverso un giusto bilanciamento fra la promozione della concorrenza e la tutela dei legittimi interessi e diritti degli attuali concessionari”. Primo fra tutti, la tutela del legittimo affidamento e la salvaguardia del valore aziendale.

“Abbiamo convenuto che la materia è complessa e delicata e che merita un approccio non propagandistico ma serio e responsabile: non superficialità ma competenza ed equilibrio”, concludono le Associazioni.

 

Ugo Da Milano

 

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