Sib: "il Governo abbandona le imprese balneari"

Sib: "il Governo abbandona le imprese balneari"

Impugnata la legge regionale dell'Emilia Romagna che prevede l'estensione a 20 anni delle concessioni in corso. A rischio la sopravvivenza di centinaia di stabilimenti balneari e di migliaia di posti di lavoro.

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22 settembre 2009
Gli imprenditori degli stabilimenti balneari sono sul piede di guerra

Gli imprenditori degli stabilimenti balneari sono sul piede di guerra. Il Governo ha infatti impugnato la legge regionale dell’Emilia Romagna che prevede l’estensione a 20 anni delle concessioni in corso, perché i criteri di questa estensione sono stati oggetto di una

procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.

“La messa in mora del Governo risale al febbraio scorso - afferma Riccardo Borgo,

presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio – e quindi ci

sorprende che il Governo stesso nel mese di aprile abbia risposto alla Commissione europea garantendo la modifica delle norme contestate, senza, invece, avere prioritariamente tentato di confutare le tesi della Commissione stessa. Non si riesce a comprendere il motivo per il quale, a seguito anche di un necessario confronto con le organizzazioni del settore, il Governo non abbia avvertito la necessità di individuare soluzione alternative ugualmente valide o, quanto meno, confrontarsi con i rappresentanti delle categorie interessate per comunicare e condividere una strategia finalizzata a tutelare il settore ed a porre un freno ad uno stato di fibrillazione e di preoccupazione che rischia di travolgere la serenità di migliaia di famiglie”.

“Ci sorprende - continua Borgo - che un Governo che si è sempre dichiarato a fianco delle imprese, in modo particolare di quelle piccole e medie, e che per bocca del suo presidente del Consiglio ha più volte rimarcato il ruolo e l’importanza del

turismo, ne abbia poi oggi abbandonate a se stesse circa 13.000. E ci sorprende che membri autorevoli del Governo, come il ministro Tremonti, non abbiano trovato il tempo, dopo 'solo' un paio d’anni di richieste, per concedere un incontro che avrebbe avuto il solo scopo di illustrare le ragioni, giuste o meno che siano, di una categoria economica. E  ci sorprende che un ministro di questo Governo come Michela Vittoria Brambilla

prima sottoscriva con tutte le organizzazioni di categoria e le Regioni un

protocollo d’intesa che in maniera equilibrata affronta ragionevolmente una serie di

esigenze e necessità del settore, ma che poi tutto rimanga lettera morta per quasi un anno”.

“Siamo determinati – conclude il presidente del Sib - a sostenere con tutte le nostre forze ogni iniziativa che, come quella dell’Emilia Romagna, tenda a salvaguardare un patrimonio di esperienza, di professionalità, di capacità di fare turismo rappresentato dalle nostre imprese che svolgono questo ruolo da oltre cinquant'anni. Al Governo chiediamo di invertire la rotta e di farsi carico con urgenza di una situazione che, se

abbandonata a se stessa, rischia di produrre gravissime conseguenze per il turismo

balneare, per migliaia di famiglie, per l’Italia stessa”.

 

 

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