Sib: "Sembra che il governo abbia finalmente deciso di affrontare la questione balneare"

Sib: "Sembra che il governo abbia finalmente deciso di affrontare la questione balneare"

Il 4 febbraio riprendono i lavori del Tavolo interministeriale per l’esame delle questioni relative all’applicazione della legge sui quindici anni e per l’emanazione del DPCM di riforma del settore.

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30 gennaio 2020

Sembra essere stata raccolta dal Governo la sollecitazione nostra, delle Regioni e del Parlamento per finalmente affrontare la cd “questione balneare”. Questo quanto si ricava dalle dichiarazioni odierne della Sottosegretaria Lorenza Bonaccorsi intervenuta nella Conferenza Unificata fra Stato, Regioni e Autonomie locali e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola de Micheli, in occasione del question time alla Camera dei Deputati. Infatti, la Sottosegretaria al turismo Lorenza Bonaccorsi ha recepito, come si legge nell’allegato Report la richiesta formulata dalle Regioni, rappresentate dal Presidente della Liguria Giovanni Toti, per una rapida applicazione della legge nr. 145\2018 che, tra l’altro, ha differito di quindici anni la scadenza delle concessioni demaniali marittime. Contemporaneamente il Ministro Paola De Micheli, nel cd question time alla Camera dei Deputati, in risposta all’interrogazione dell’on. Riccardo Zucconi, ha comunicato l’esistenza di una interlocuzione con gli Uffici della Commissione Europea finalizzata alla definizione dei contenuti del DPCM prevista dalla legge nr. 145\2018 e che il prossimo 4 febbraio riprenderanno i lavori del tavolo interministeriale. Pare che i nostri Interlocutori istituzionali stiano finalmente acquisendo consapevolezza della drammaticità della situazione in cui versa la balneazione attrezzata italiana e dell’urgenza di un intervento governativo chiarificatore da noi chiesto e ripetutamente sollecitato. Continueremo, senza sosta, nella nostra iniziativa sindacale affinché il Parlamento e il Governo si adoperino per la rapida applicazione della legge n. 145\2018 e si risolva definitivamente il problema della cd Bolkestein che rischia di distruggere, economicamente e moralmente, 30.000 aziende a conduzione familiare con 100.000 addetti diretti.

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