In Sicilia aiuti alle imprese da rivedere

In Sicilia aiuti alle imprese da rivedere

La Confcommercio regionale chiede di essere audita dall'Ars sull’assegnazione dei contributi a fondo perduto, 128 milioni di euro, alle imprese danneggiate dal lockdown.

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16 settembre 2020

Confcommercio Sicilia e la Conferenza degli Ordini dei commercialisti della Sicilia si sono uniti per rilevare le anomalie nelle procedure di aiuto alle imprese messe in campo dalla Regione.

Il presidente regionale di Confcommercio facente funzioni, Gianluca Manenti, ha inviato una nota al presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, Orazio Ragusa, per chiedere di essere audito, insieme ai rappresentati di Fiavet, Fipe, Federalberghi e Federmoda, sull’assegnazione dei contributi a fondo perduto, 128 milioni di euro, alle imprese danneggiate dal lockdown.

“Stiamo parlando di un bando – spiega Manenti – nato per concedere un aiuto soprattutto alle imprese più piccole, quindi tutte le microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi che occupano meno di 10 persone e che hanno un fatturato annuo non superiore a 2 milioni. A fronte di tutto ciò, però, riteniamo che il modo in cui la lodevole iniziativa sia strutturata non sia equa e soprattutto produca disparità. Da un lato, riteniamo che la rete Internet, per consentire la partecipazione al Click day, non sia idonea e, soprattutto, al momento risulti depotenziata nei piccoli centri rispetto alle grandi città. In più, l’eventuale potenziamento della somma da stanziare è necessario in quanto Confcommercio Sicilia è convinta che la cifra non riesca a coprire il fabbisogno delle piccole imprese. Visto che si parla di un tetto minimo di 5.000 euro, solo per le imprese associate a Confcommercio, ad esempio, la somma stanziata non sarà sufficiente”.

La Conferenza degli Ordini dei commercialisti della Sicilia, dal canto proprio, ha manifestato la propria contrarietà all’utilizzo del sistema delle cosiddette istanze a sportello per le domande a fondo perduto della Regione. Basti veder il flop dell’ultimo bando di assegnazione delle risorse “Impresa Sicura”, in cui 50 milioni di euro destinati a rimborsare le imprese per gli acquisti di mascherine, gel disinfettanti, e dispositivi di protezione, sono stati assegnati in pochi secondi usando proprio il metodo del “Click day”. “Nel caso di Impresa Sicura – sottolinea il coordinatore della Conferenza, Maurizio Attinelli – delle 194.175 imprese partecipanti, solo 3.150 sono state ammesse alla ricezione dei fondi. Dopo un solo secondo, ripeto un solo secondo, i 50 milioni disponibili sono stati esauriti, mentre il primo assegnatario risulta aver completato la procedura in appena 0,000237 secondi dal momento dell’apertura del portale. Questo ha suscitato forti dubbi circa la regolarità delle procedure”.

Manenti conclude: “l’auspicio è che queste grandi opportunità non siano sprecate e, per questa ragione è indispensabile portare avanti un protocollo procedurale in grado di fornire le adeguate rassicurazioni alle imprese a maggior ragione in questo periodo storico estremamente delicato in cui interventi del genere possono fare la differenza ai fini della ripartenza”.

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