Sicurezza a Firenze, da Confcommercio un grido di allarme al prefetto

Sicurezza a Firenze, da Confcommercio un grido di allarme al prefetto

Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il presidente del Silb di Firenze sono stati ricevuti dal prefetto Alessio Giuffrida. Turismo, "bene l'annullamento della comunicazione periodica per le imprese ricettive".

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21 settembre 2017

Il tema della sicurezza nel centro storico di Firenze è stato al centro il 20 settembre scorso di un colloquio tra il prefetto Alessio Giuffrida e i vertici della Confcommercio: il direttore regionale Franco Marinoni, il presidente di Fipe-Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il presidente del Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo) di Firenze Riccardo Tarantoli. Nell'occasione, Confcommercio è tornata denunciare la situazione in cui sono costretti ad operare i titolari e gli addetti di ristoranti e locali notturni. "Lavorare in centro storico a Firenze sta diventando sempre più pericoloso per i tanti lavoratori che staccano intorno alla mezzanotte o anche più tardi. Molti ormai convivono quotidianamente con la paura di essere coinvolti loro malgrado in episodi spiacevoli, vedi risse o minacce degli spacciatori, ed è una inquietudine che serpeggia anche fra i clienti", spiega il presidente Cursano. Ma la cosa che sconcerta tutti è un'altra: "non si capisce perché tutte le sere, alla stessa ora, le stesse persone possano compiere indisturbate gli stessi crimini - ribadisce il direttore Marinoni – e cresce anche la paura delle rappresaglie, quando si chiamano le forze dell'ordine. Perché dopo qualche giorno dall'intervento, o addirittura dopo poche ore, gli autori dei reati non solo sono punto e accapo ai loro posti, ma per vendicarsi assumono un fare minaccioso e provocatorio". "Come Confcommercio la consapevolezza è che questo non dipenda dalle forze dell'ordine, che anzi intervengono e fanno il loro lavoro, né dalla magistratura, che fa altrettanto, quanto piuttosto da un sistema legislativo e procedurale evidentemente inadeguato. A questo punto - prosegue Marinoni - ci siamo rivolti al prefetto per trovare insieme a lui, nel rispetto massimo della legalità, strumenti e iniziative che servano a cambiare le cose. La categoria è disponibile a dare tutta la collaborazione del caso. L'importante è agire subito, perché alla questione della sicurezza è legata a doppio nodo anche l'economia, oltre alla qualità di vita a Firenze". "Nell'arco di pochi mesi ho dovuto accettare a malincuore le dimissioni di ben quattro dipendenti, tutte donne - racconta il presidente Tarantoli, titolare in centro del Red Garten – che si sono licenziate perché non reggevano più la situazione. Per loro uscire dal locale alle tre di notte significava vivere sempre episodi poco piacevoli. Ed è capitato che perfino uno dei miei addetti alla sicurezza venisse minacciato con una bottiglia rotta alla gola. Gli addetti sono dotati di pistole con spray urticanti, ma per legge hanno un raggio di azione limitato, non possono intervenire fuori dalle pertinenze del locale, fosse anche per proteggere l'incolumità delle persone".  Il prefetto Giuffrida ha manifestato attenzione e interesse per i problemi esposti dai rappresentanti di categoria, impegnandosi ad attivare le misure possibili e necessarie. "Siamo molto soddisfatti di come il prefetto ha accolto le nostre istanze e della sua disponibilità ad intervenire. Gli imprenditori - conclude Marinoni - non vogliono diventare sceriffi né tantomeno giustizieri della notte, ma vogliono sentirsi sicuri, tutelare se stessi e i propri clienti. A questo punto, aspettiamo il parere ufficiale del Ministero dell'Interno per capire se possiamo procedere sulla strada di un potenziamento degli strumenti di difesa. E c'è un fatto nuovo: la questione sicurezza sta creando solidarietà fra imprenditori e residenti. Se un tempo alcuni locali erano visti come fonte di disturbo della quiete, ora sono percepiti come fonte di tranquillità, tanto che nel passeggio ormai si tagliano le strade prive di insegne accese".

 

Turismo, "bene l'annullamento della comunicazione periodica per le imprese ricettive"  

Confcommercio Toscana esprime soddisfazione per la decisione della II Commissione di proporre in Consiglio regionale una modifica al testo unico del turismo, accogliendo la richiesta dell'Associazione di stralciare l'obbligo della 'comunicazione periodica' in capo alle strutture ricettive e  agli stabilimenti balneari, che attualmente devono comunicare entro il 30 settembre di ogni anno allo sportello Suap competente le caratteristiche delle attrezzature e dei servizi offerti, anche se sono gli stessi già comunicati in precedenza.  La proposta sarà presentata in accordo con l'assessore al Turismo, Stefano Ciuoffo, come ha anticipato con un comunicato stampa il presidente della commissione Sviluppo economico e turismo del Consiglio regionale, Gianni Anselmi. "Confidiamo che nel giro di poco tempo si possa arrivare ad un nuovo Testo alleggerito da questo obbligo burocratico inutile e farraginoso", dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, che sottolinea però più di una perplessità sulla volontà della Commissione di modificare anche l'articolo 56 per dare possibilità ai "bed and breakfast" di somministrare ai propri ospiti alloggiati non solo la prima colazione, come avviene ora, ma anche altri pasti. "Posto che dovranno comunque mettersi in regola con la disciplina sulla somministrazione degli alimenti valida anche per i ristoranti, il nostro timore è che non tutti gli operatori siano in grado di fornire servizi all'altezza. Non vorremmo che l'improvvisazione rovinasse la reputazione della proposta gastronomica toscana, adesso molto alta".

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