Silb: a Napoli convegno regole e futuro del turismo balneare

Silb: a Napoli convegno regole e futuro del turismo balneare

Appuntamento il 29 novembre presso la Camera di Commercio. "Il comparto balneare è stato il ‘fiore all'occhiello' dell'offerta turistica italiana, deve ritornare ad esserlo ma ognuno deve dare il proprio contributo: noi siamo pronti a farlo, vogliamo e pretendiamo le Istituzioni al nostro fianco".

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28 novembre 2013

 

"Turismo Balneare, un sistema senza regole ed un futuro senza imprese". Questo il titolo del convegno organizzato domani a Napoli dal S.I.B. Sindacato Italiano Balneari – Campania e dall'Unioncamere Campania, presso la Camera di Commercio di Napoli a partire dalle ore 10,30. "Oggi  - si legge in una nota - ci dobbiamo confrontare con una gravissima ed insostenibile condizione di crisi economica-amministrativa nella quale sono state coinvolte, tra le altre, centinaia di aziende balneari della costa campana. Questo comparto, da sempre elemento fondamentale e trainante per l'economia della regione, si trova in seria difficoltà e con esso oltre 1.000 aziende e 50.000 addetti che con grande senso di responsabilità hanno dato il massimo sia per quanto riguarda gli investimenti che l'offerta di servizi turistici di qualità. Ma da soli non è più possibile andare avanti. E' in pericolo il futuro di migliaia di famiglie, soprattutto giovani, che, viceversa, se adeguatamente supportate e stimolate potrebbe costituire, un domani, la formidabile base per creare migliaia di nuovi preziosi posti di lavoro". "A nome delle nostre famiglie - prosegue la nota - chiediamo e pretendiamo un intervento deciso da parte della politica e delle Amministrazioni a tutti i livelli per avere quelle certezze che sono condizione imprescindibile per poter effettuare programmi a breve, medio e lungo termine. Oggi dobbiamo affrontare da soli molti e difficili problemi tra i quali: l'assenza di una definitiva regolamentazione delle concessioni demaniali marittime secondo criteri certi e definitivi; la mancanza di un piano spiaggia Regionale, (meglio conosciuto come PUAD);  l'erosione incessante della costa; i disastri ambientali con conseguenti divieti di balneazione; la direttiva europea Bolkestein; l'applicazione sconsiderata, non equa e non giustificata, dei canoni demaniali marittimi che rischia di diventare, per centinaia di aziende, il fallimento dell'impresa; l'IVA al 22% contro il 10% delle altre imprese turistiche; una addizionale Regionale sulla concessione del 100% che altro non è che, una tassa sulla tassa, e molto altro ancora. Non vogliamo, poi, che si ripeta mai più quanto accaduto la scorsa estate sul litorale Domizio con la chiusura degli stabilimenti balneari a Giugliano. Quel provvedimento ha avuto come conseguenza disastrosa, ma prevedibile, di dare una pessima immagine dell'offerta turistica della nostra regione". "Siamo, purtroppo - conclude  la nota - tutti consapevoli che ci vorranno anni prima che si riescano a sanare i gravissimi danni, anche di immagine, scriteriata conseguenza di quell'atto. Non vogliamo essere considerati una Italia di serie ‘B'. Il comparto balneare è stato il ‘fiore all'occhiello' dell'offerta turistica italiana, deve ritornare ad esserlo ma ognuno deve dare il proprio contributo: noi siamo pronti a farlo, vogliamo e pretendiamo le Istituzioni al nostro fianco".

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