Silb: Gallipoli esempio di "buona" movida

Silb: Gallipoli esempio di "buona" movida

È bastato saper scaglionare bene gli orari di apertura e di somministrazione fra le differenti tipologie di pubblico esercizio per creare l'equilibrio necessario. Intervista al prefetto di Lecce Giuliana Perrotta: "Creare una Rete per la Legalità"

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2 luglio 2014

 

L'ordinanza del Sindaco di Gallipoli mette d'accordo tutti: residenti, turisti, operatori commerciali, Istituzioni e forze dell'ordine. È bastato saper scaglionare bene gli orari di apertura e di somministrazione fra le differenti tipologie di pubblico esercizio per creare l'equilibrio necessario a salvare la buona movida ed evitare gli effetti dannosi dei ritrovi scriteriati e abusivi, quindi pericolosi per la tutela della salute pubblica. Si tratta di poche regole semplici, ma ferree che hanno già ricevuto il benestare del prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta. Esse consistono nella chiusura degli stabilimenti balneari a inizio serata, a cui seguirà la chiusura di pub e ristoranti a serata inoltrata, per lasciare spazio fino alle 4 del mattino solo alle discoteche. "L'ordinanza – spiega il Prefetto – fa parte di un progetto iniziato quasi tre anni fa grazie a un finanziamento europeo. Il proposito è quello di creare una rete di responsabili della legalità. Il progetto consiste nel costruire banche dati destinate, soprattutto grazie ad accordi sottoscritti con la magistratura, ad assicurare la circolarità di tutte quelle informazioni necessarie ad assicurare il rilascio in tempi rapidi delle informative antimafia. Lì per lì l'ordinanza sulle chiusure ha suscitato diverse proteste ma in un incontro in Prefettura siamo riusciti a mettere tutti d'accordo e ad evitare ricorsi al TAR. L'immagine di un territorio che decide in totale accordo di perseguire la legalità è più remunerativa di qualche ora in più di apertura". Gallipoli si pone in questo modo come esempio alle cui linee di principio potrebbero ispirarsi altri Comuni per evitare gli effetti deleteri della cosiddetta "malamovida" che porta a privare turisti e cittadini del meritato svago nelle sere d'estate. Lo scorso anno il Salento è stato l'esempio negativo di una movida sfuggita spesso di mano a cui si è dovuto mettere rimedio per evitare il continuo degenerare di situazioni pericolose. "È mia intenzione  – ha commentato Maurizio Pasca, presidente del Silb, l'associazione nazionale delle imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo aderente a Fipe-Confcommercio – rilanciare sul territorio questo esempio e invitare i presidenti delle varie Fipe e Confcommercio locali a parlare con i rispettivi Sindaci affinché possano emanare ordinanze come quella del Primo Cittadino Francesco Errico, dove ognuno ha il suo segmento della giornata, della sera e della notte. Rispettando tali regole non assisteremo più a forme di concorrenza sleale al nostro interno e men che meno alla concorrenza sleale delle feste improvvisate e dei ritrovi abusivi. Anzi, con ordinanze come questa ogni esercente potrà beneficiare dell'attività dell'altro, perché lo stabilimento balneare farà da traino al ristorante che a sua volta farà da traino alla discoteca. È questo un impegno che voglio portare avanti immediatamente anche per rendere subìto operativa la nuova carica di vicepresidente nazionale Fipe che mi è appena stata conferita".

 

 

Intervista al prefetto di Lecce Giuliana Perrotta: "Creare una Rete per la Legalità"

 

D. L'ordinanza del Sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, per gestire la movida dell'estate che sta per entrare mette d'accordo tutti: residenti, turisti, operatori commerciali, Istituzioni e forze dell'ordine.

R. L'ordinanza del Sindaco non è che l'atto conclusivo di un percorso di legalità iniziato quasi tre anni fa.

D. Mi spieghi meglio

R. Nel 2011 ho avviato un progetto grazie ad un finanziamento europeo del PON-Sicurezza. L'obiettivo che ci siamo proposti è quello di creare una "Rete di responsabili della legalità". Questo per dare contenuto ed operatività ad un Protocollo antimafia legato agli appalti. È sotto gli occhi di tutti quanto il settore degli appalti sia preso di mira dalla criminalità organizzata o comunque dalle varie cricche che dal punto di vista economico commettono attività altrettanto criminose.

D. Assai lodevole, ma che cosa c'entrano le gare di appalto con i pubblici esercizi e la movida?

R. C'entrano con il secondo e terzo protocollo sottoscritti successivamente. Lo scorso anno ci siamo resi conto che le tutele antimafia dovevano essere estese anche ad un settore come quello del turismo che indagini giudiziarie avevano evidenziato interessato dalla criminalità organizzata Così abbiamo sottoscritto un altro Protocollo specifico in questo senso con i comuni rivieraschi maggiormente interessati al flusso turistico. Poi sempre dalle indagini giudiziarie  è emerso che anche tra  le imprese legate al settore  esistono casi di infiltrazioni mafiose, in modo particolare fra i gestori degli stabilimenti balneari. E allora proprio con le associazioni di questi ultimi è stato sottoscritto il terzo protocollo di legalità . In un certo senso cerchiamo di attrarre in un percorso di diffusione della legalità in ogni contesto,  sempre più istituzioni, associazioni, singoli imprenditori. Si è così venuto delineando un progetto più ampio che abbiamo denominato "L'ARCHITETTURA DELLA LEGALITA'."  

D. Ma questi protocolli non rischiano di rimanere pezzi di carta, formalmente importanti, ma di fatto poco efficaci?

R. E no! Sta proprio qui la differenza. Con il finanziamento comunitario abbiamo cercato di dare concreta attuazione a due importanti normative: il nuovo Codice Antimafia e la Legge anticorruzione. Il progetto prevede la creazione di banche dati destinate, soprattutto grazie ad accordi sottoscritti con la magistratura, ad assicurare la circolarità di tutte quelle informazioni necessarie per assicurare da una parte il rilascio in tempi rapidi delle informative antimafia e dall'altra i controlli anticorruzione. E' un progetto sperimentale che stiamo realizzando e sarà operativo nei prossimi mesi. In questo modo si realizza un sistema efficiente e rapido di governance degli appalti e di tutte le attività sottoposte al controllo della Prefetto.  Il progetto prevede anche un'attività di formazione dei responsabili della legalità nelle stazioni appaltanti che può essere impartita a distanza, per il tramite delle videoconferenze. Tutti possono far parte di questa costruzione della "Architettura di legalità" nella misura in cui intendano intraprendere un percorso di rispetto della legalità, anche gli operatori economici. Di qui il passaggio alla problematica del cosiddetto "divertimento selvaggio" è breve. Come evitare o perlomeno ridurre le stragi del sabato sera, il consumo sfrenato di alcool o lo spaccio di droghe tra i giovani?  Così si è arrivati a discutere anche degli  orari dei locali di pubblico intrattenimento, in funzione di una migliore regolamentazione del divertimento e di tutelare maggiormente i giovani. E' a questo punto che ho trovato un importante alleato  nel Presidente FILB Maurizio Pasca che ha dichiarato di essere disponibile ad anticipare l'orario di chiusura delle discoteche in tutto il Salento.

D. Finora il protocollo da quanti soggetti è stato sottoscritto?

R. Per quanto riguarda le stazioni appaltanti, siamo a 120 di cui 97 sono i Comuni. I comuni che hanno sottoscritto il protocollo sulle attività turistiche sono 10: quelli rivieraschi. E come sappiamo la riviera è sempre un'area sensibile, soprattutto d'estate quando la movida serale può essere presa a pretesto per l'organizzazione di eventi improvvisati e privi di controllo.

D. E da qui prende spunto l'ordinanza del Sindaco…

R. E' da qui che prende spunto l'ordinanza del sindaco Francesco Errico. Dopo essersi consultato con noi, ha dato regole certe e chiare agli operatori del commercio.

D. Regole semplici e chiare che riguardano gli orari: gli stabilimenti balneari possono rimanere aperti solo fino alle 21,30 con cessazione della somministrazione entro le 20; pub e ristoranti possono fare musica solo fino all'una e trenta di notte e le discoteche rimarranno aperte fino alle quattro del mattino.

R. Lì per lì l'ordinanza ha suscitato diverse proteste ma in un incontro in Prefettura siamo riusciti a mettere tutti d'accordo e ad evitare ricorsi al TAR con richiesta di sospensiva. C'è ancora qualche recalcitrante ma spero che si convincerà, perché l'immagine di un territorio che decide in totale accordo di perseguire la legalità è più remunerativa di qualche ora in più di apertura. 

 

 

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