Elezioni Enasarco, i sindacati degli agenti chiedono lo slittamento

Elezioni Enasarco, i sindacati degli agenti chiedono lo slittamento

Dai sei principali sindacati nazionali (Fnaarc, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs, Ugl-Terziario e Usarci) lettera al presidente Conte e ai ministri Gualtieri e Catalfo per sostenere la decisione della Fondazione Enasarco di differire il periodo di svolgimento delle votazioni.

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6 aprile 2020

I sei principali sindacati nazionali degli agenti di Commercio - Fnaarc, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs, Ugl-Terziario e Usarci - hanno scritto al presidente Conte e ai ministri Gualtieri e Catalfo per sostenere appieno la decisione della Fondazione Enasarco di differire il periodo di svolgimento delle votazioni per il rinnovo degli organi dell’Ente, originariamente fissato per il 17-30 aprile 2020.

“Il differimento del periodo di votazione ad un momento successivo alla cessazione dell’emergenza - si legge nella lettera inviata al Governo - è un atto di responsabilità, prima ancora che un doveroso atto di carattere tecnico-amministrativo. I provvedimenti assunti da Governo e Regioni a partire dal mese di febbraio per far fronte all’emergenza sanitaria hanno di fatto impedito le attività essenziali di informazione, incontro e confronto tra elettori ed eleggibili, attività che sono il presupposto imprescindibile di qualsiasi libera competizione elettorale e del diritto di esprimere un voto consapevole ed informato”.

“La campagna elettorale per il rinnovo degli organi della Fondazione non ha potuto avere liberamente corso nemmeno per il periodo minimo espressamente stabilito dalle norme vigenti. Non è quindi tollerabile che vengano trascurate tutte le possibili criticità che sarebbero derivate dall’eventuale scelta di confermare lo svolgimento delle elezioni nel mese di aprile.  Gli aventi diritto al voto, tra agenti e imprese preponenti, sono quasi 300.000. Una considerevole parte non ha fornito la propria PEC, determinando l’obbligo per la Fondazione di far pervenire circa 75.000 certificati elettorali a mezzo raccomandata e presso la sede di lavoro con le implicazioni che è facile immaginare (rallentamento del servizio postale, sedi di lavoro chiuse)”, continua la missiva.

“Oltre a ciò - precisano i firmatari - la quasi totalità delle imprese preponenti, cui spetta l’elezione di un terzo dell’Assemblea, saranno impossibilitate a esprimere il voto fintanto che non terminerà l’attuale situazione di lockdown. Uno Stato che si fonda su principi democratici non può ritenere ammissibile che si realizzi una lesione del diritto tanto dei partecipanti alla competizione elettorale di svolgere in modo pieno e libero le attività tipiche di qualsiasi campagna elettorale, tanto degli elettori di poter formare le proprie scelte di voto in modo pienamente informato e consapevole”.

“Le scriventi Parti Sociali - concludono i sindacati - confidano che la decisione di differimento delle votazioni adottata da Enasarco verrà condivisa e sostenuta in ogni sede, in quanto doverosamente adottata a tutela di una competizione elettorale che sia effettivamente partecipata, democratica e che, realmente, non lasci alcun elettore da solo”.

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