In Italia il 60% delle auto ha più di dieci anni

In Italia il 60% delle auto ha più di dieci anni

Pubblicata la Sintesi Statistica Unrae con i dati del mercato italiano e mondiale degli ultimi dieci anni: dopo 15 anni le immatricolazioni di nuove auto a benzina superano le diesel.

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6 agosto 2020

La mobilità in Italia continua a essere caratterizzata da una maggioranza di mezzi obsoleti: quasi il 60% delle autovetture appartiene alle classi da Euro 0 a Euro 4 su un parco circolante di 38.360.000 auto. L’età media delle vetture che circolano si attesta intorno agli 11,5 anni, sale a 13,6 anni per i veicoli industriali e a 12 anni per gli autobus.

Questi alcuni dei dati contenuti nella ventitreesima Sintesi Statistica pubblicata dall’Unrae, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, che descrive una vetustà dei mezzi al di sopra della media europea, dati che giustificano i reiterati appelli a promuovere il ricambio del parco circolante. Nel 2019 in Italia le immatricolazioni di autovetture alimentate a benzina sono ammontate a 852mila unità, seguite dalle auto con motori diesel ferme a 763mila immatricolazioni. Dopo quindici anni, il benzina torna dunque leader del mercato spodestando il diesel, complici anche i blocchi del traffico nelle grandi città, che hanno penalizzato soprattutto i motori che per anni hanno dominato il mercato con una quota sempre superiore al 50%.

Le 128 pagine dell’annuario statistico dell’Unrae offrono un quadro esaustivo del mercato delle autovetture, veicoli commerciali e industriali, autobus, rimorchi e semirimorchi e motoveicoli con dati e cifre che coprono sia l’Italia sia i mercati europeo e mondiale, fino a tutto il 2019. Un mercato che in Italia archivia il decennio 2010-2019 in apparente recupero (1.917.000 immatricolazioni nel 2019) rispetto al crollo delle vendite del 2013 (1.305.000 unità). Oltre al sorpasso del benzina sul diesel, i dati registrano la costante ascesa delle ibride ed elettriche, che in dieci anni salgono per le prime da 4.800 unità vendute nel 2010 alle oltre 116mila del 2019 (dallo 0,25% di quota al 6,1%), per le seconde da 118 unità a quasi 10.700, passando da una quota mercato di appena lo 0,01% al 6,07% di fine 2019.

Tra le curiosità statistiche, si segnala l’assoluto predominio del grigio tra i colori delle vetture con il 36% del totale, seguito dal classico bianco con una quota del 27% e dal nero con il 15%, mentre azzurro (che comprende i toni del blu) e rosso occupano le posizioni inferiori con il 10,5% e il 6% e le varietà marrone, verde, arancio, giallo, viola si dividono le piccolissime quote restanti. Costanti invece le immatricolazioni in rapporto al genere degli acquirenti, con la quota maschile sempre compresa negli anni fra il 59% e il 60% e quella femminile tra il 40% e il 41%. Le immatricolazioni per età assegnano il primato alla fascia 30-45 anni con il 26,3% nel 2019 ma in calo costante nei dieci anni considerati (era 34,7% nel 2010), così come la fascia 18-29 anni, indice di una progressiva perdita di potere di acquisto delle fasce più giovani.

La Sintesi Statistica dell’Unrae esce in concomitanza con la crisi innescata dal Covid-19 che, come si legge nei dati, ha aggravato una situazione di mercato che già nel 2019 appariva complicata: “alla vigilia del lockdown il mercato italiano mostrava evidenti avvisaglie di una crisi latente in tutti i comparti. Due mesi di chiusura totale delle reti distributive, seguiti dalla lenta ripresa di una domanda depressa dalla crisi economica, hanno poi dato il colpo di grazia ad un primo semestre 2020 che si è chiuso con numeri dimezzati anno su anno”, sottolinea Andrea Cardinali, direttore generale Unrae nella presentazione della Sintesi Statistica. Una possibile svolta è attesa dalle misure di rilancio, ancora parziali, varate dal Governo accogliendo in buona parte le proposte formulate dall’Unrae: “un risultato di grande importanza – conclude Andrea Cardinali - che ci vede protagonisti del confronto pubblico, e ci incoraggia a proseguire nella nostra attività di stimolo per ulteriori progressi anche sul fronte fiscale ed infrastrutturale, sia nel trasporto persone che in quello merci”.

 

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